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Armani (Anas): "Insieme a Fs, niente pedaggi sulle strade già pagate. Il Ponte sullo Stretto costerà di meno"

Il presidente della società della rete stradale spiega che per l'autonomia finanziaria del gruppo, in vista delle nozze con Fs, si pensa a un partenariato pubblico-privato con lo Stato. "Non escludo pedaggi sulle nuove opere". L'unione con la società ferroviaria porterebbe ad abbassare gli oneri finanziari connessi al Ponte

 

29 settembre 2016

 

MILANO - L'Anas promessa sposa alle Ferrovie dello Stato non porterà gli italiani a imporre "pedaggi per le strade già pagate dagli italiani". E' la garanzia offerta dal presidente della società di gestione della rete stradale, Gianni Vittorio Armani, in una conversazione con i giornalisti a margine di un convegno sulla sicurezza stradale. Ieri, alla presentazione del piano delle Fs, l'ad Renato Mazzoncini ha messo in agenda il matrimonio con la stessa Anas, a patto che ci sia autonomia finanziaria da parte di quest'ultima. Essendo nel perimetro della Pa, ha spiegato infatti Mazzoncini, Anas non si può indebitare per investire in infrastrutture.

 

Proprio ragionando dell'autonomia finanziaria di Anas, passaggio necessario per il conferimento della società stradale a Fs, "ci sono due ipotesi sul tavolo e su una ci stiamo concentrando: il partenariato pubblico-privato (Ppp)" con lo Stato, ha aggiunto oggi Armani. Non è escluso, invece il pedaggio "per le nuove opere e i nuovi servizi, ma allo stato attuale non è sul tavolo delle ipotesi".

 

Il presidente ha un po' frenato sui tempi serrati indicati dal collega delle Fs: "Sicuramente la burocrazia ha bisogno di passaggi meno aggressivi", ha detto Armani. L'ipotesi del partenariato pubblico-privato, ha spiegato il presidente di Anas, "è meno sexy del pedaggio e prevede che lo Stato si interfacci con un'azienda, anche pubblica, come se fosse privata, stipulando un contratto per la gestione, pagando un corrispettivo per il servizio e trasferendo il rischio in capo all'azienda". "Così - ha proseguito Armani - si può avere un'autonomia finanziaria e uscire dal perimetro della Pa. Questa normativa c'è, bisogna solo scrivere meglio il contratto e inserire un meccanismo di misurazione della qualità", ha aggiunto. Il meccanismo del partenariato pubblico privato, prevede che il corrispettivo da versare all'Anas sarà regolato nel Contratto di programma con l'assunto non sia più un contributo a fondo perduto, ma un ammontare per il servizio prestato. Un pagamento che tenga conto del traffico e quindi dell'utilizzo delle strade, degli investimenti programmati e dagli indicatori di performance sulla qualità dei servizi offerti. Quanto al timing, Armani ha spiegato che "correndo" entro la metà del 2017 sarà possibile un ingresso in Fs.

 

Non poteva mancare il riferimento al Ponte sullo Stretto, riproposto in questi giorni dal premier Matteo Renzi. Nell'ottica della sua realizzazione, Armani ha sottolineato che la presenza di un nuovo soggetto Anas-Fs comporterà una cospicua riduzione degli oneri finanziari: "Fs si finanzia allo 0,5-1%", ha spiegato il presidente precisando che il Ponte, "essendo stato concepito in project financing, trasferiva i rischi prezzati molto male". "Andando a spacchettare i costi del Ponte - ha proseguito Armani - il costo nudo del ponte è di circa 4 miliardi, cui si aggiungono 1,2 miliardi di opere non funzionali e i restanti 2,7 miliardi sono di oneri finanziari". Vista l'infinita vicenda dell'opera, quindi, è arrivata la richiesta di chiarezza: "Se la decisione è stata presa, allora facciamolo, ma andiamo fino in fondo però. Una volta che una decisione è stata presa, poi non si torna indietro".

 

(La Repubblica)