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Def, la lotta all'evasione porta 1,5 miliardi in più del previsto

Di questa cifra, in via prudenziale 380 milioni saranno iscritti nella prossima legge di Bilancio come risorse per tagliare la pressione fiscale

 

di RAFFAELE RICCIARDI

 

30 settembre 2016

 

MILANO - Un tesoretto da 1,5 miliardi dall'evasione fiscale, che andrà (ma solo in piccola parte: per 380 milioni) ad alimentare le risorse che il governo potrà mettere nella legge di Bilancio per il 2017 alla voce di "taglio delle tasse". Nelle pieghe della Nota di aggiornamento del Def, pubblicata nella serata di mercoledì dal Tesoro, si trova uno specchietto di approfondimento sull'attività di contrasto dell'evasione fiscale.

 

Un punto sulla lotta all'evasione, che è stato istituzionalizzato con la legge di Stabilità del 2014 come uno dei passaggi del check-up periodico dei conti pubblici, insieme alla revisione della spesa. Proprio la finanziaria licenziata a fine 2013 disponeva che l'emergere di eventuali risorse "permanenti" non preventivate a inizio anno e superiori al dato dell'anno precedente, finissero nel "Fondo per la riduzione della pressione fiscale". Un fondo da rimpolpare dunque in sede di predisposizione della legge di Bilancio per l'esercizio fiscale successivo.

 

Def, la lotta all'evasione porta 1,5 miliardi in più del previsto

 

 

Ebbene, le tabelle mostrano l'andamento delle previsioni e degli incassi reali dall'evasione fiscale per i principali tributi (Irpef, Ires e Iva) e per le altre voci aggregate. Per il 2016, la stima è costruita sommando quanto raccolto tra gennaio e agosto (7,6 miliardi) a un valore in linea con quanto fatto negli ultimi quattro mesi dell'anno scorso. Si evidenziano poi le entrate ritenute "permanenti", ovvero quelle al netto degli incassi da balzelli che non sono più attuali e che quindi non daranno vita a un gettito "continuativo e ricorrente".

 

Fatta questa premessa, quel che emerge è che la lotta all'evasione sta andando meglio delle attese iniziali, a differenza di quanto avvenga per molte altre voci della Nota di aggiornamento. Ora il Tesoro stima 12,14 miliardi di incassi permanenti per il 2016, rispetto a 10,61 miliardi iscritti nella previsione di cassa. Si tratta di 1,53 miliardi di risorse aggiuntive. Nel fondo per tagliare le tasse, però, si iscriverà in via prudenziale soltanto la voce di 0,38 miliardi, che rappresenta la differenza tra la stima di incassi per il 2016 e il consuntivo incassato l'anno scorso. Il menu dei tagli all'imposizione è - come noto - al centro della prossima manovra: si parla della riduzione dell'Ires dal 27,5 al 24% (già prevista dalla scorsa Stabilità) e della proroga del superammortamento (140% del valore dei nuovi beni strumentali acquistati dalle aziende). Per questa causa, ogni milione in più è benvenuto.

 

(La Repubblica)