News

AranSegnalazioni - Newsletter del 3/5/2016

AranSegnalazioni
Newsletter del 3/5/2016
 
Questo testo viene mostrato quando l'immagine è bloccata
Orientamenti applicativi Aran

Aran
Comparto Ministeri

Come vengono computate le assenze per malattia del personale con rapporto di lavoro a tempo parziale di tipo verticale?

Vai al documento

Aran
Area II (Regioni ed Autonomie locali)

Un dirigente, sospeso dal servizio per un triennio, a seguito di procedimento penale, è stato successivamente reintegrato in servizio a seguito di proscioglimento. In sede di ricostruzione del trattamento economico da riconoscere al suddetto dirigente a seguito della reintegrazione, oltre che dello stipendio e della retribuzione di posizione nella medesima misura in godimento al momento della sospensione, si deve prendere in considerazione anche la retribuzione di risultato?

Vai al documento
 
Questo testo viene mostrato quando l'immagine è bloccata
Sezione Giuridica

Gazzetta Ufficiale
Legge costituzionale 
Segnalazione da U.O. Monitoraggio contratti e legale
Pubblicato nella G.U n. 88 del 15 aprile 2016 il testo della legge costituzionale recante: “Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del titolo V parte II della Costituzione”.

Vai al documento

Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca 
Bonus per il personale docente 
Segnalazione da U.O. Monitoraggio contratti e legale
Il Ministero dell’Istruzione ha inviato agli uffici scolastici regionali la circolare sul bonus al personale docente previsto dall’art. 1 comma 126 e ss. della legge 13 luglio 2015 n. 107.  

Vai al documento

Corte di Cassazione
Sezione Lavoro - Sentenza n. 5777 del 23/3/2016 
Badge – Timbratura per lavoratore assente - licenziamento per giusta causa 
Segnalazione da U.O. Monitoraggio contratti e legale
Il lavoratore che timbra il badge del collega assente, commette frode in danno del datore di lavoro ed è pertanto legittimo il suo licenziamento per giusta causa in quanto, dicono gli Ermellini, il suo comportamento ha determinato il venir meno della fiducia da parte del datore di lavoro, cosa che non consente più la prosecuzione del rapporto. I principi contenuti nella sentenza, seppure relativi ad un rapporto di lavoro privato, sono assolutamente applicabili anche nel settore pubblico. Per quanto riguarda il lavoro pubblico bisogna comunque ricordare che il Governo ha emanato uno schema di decreto legislativo recante modifiche all’art. 55 quater del d.lgs. 165/2001 sul licenziamento disciplinare, e che tale decreto è attualmente all’esame delle commissioni competenti di Camera e Senato.

Vai al documento

Consiglio di Stato
Sentenza Sezione V sede giurisdizionale n. 01586/2016
Pubblico Impiego - Lavoro straordinario - Implicita autorizzazione per attività programmate dall’amministrazione

Segnalazione da U.O. Monitoraggio contratti e legale
La sentenza interviene in una controversia relativa alla corresponsione delle ore di lavoro straordinario, prestate in adempimento degli obblighi di lavoro previsti da appositi ordini di servizio ed autorizzazioni, nella parte eccedente quelle già retribuite con il fondo del progetto obiettivo, appositamente istituito a tal fine. I giudici amministrativi ritengono, che secondo l’orientamento giurisprudenziale, la prevista autorizzazione per la liquidazione del compenso per le attività espletate, deve ritenersi implicitamente data ogni qual volta “si versi in ipotesi di lavori organizzati sulla base di turnazioni, tra il personale disponibile, nell’ambito di attività cui il dipendente deve obbligatoriamente partecipare, o ha assunto l’impegno di assolvere nell’ambito di un servizio che l’Amministrazione ha assunto l’impegno di assolvere”. 

Vai al documento

Corte dei Conti
Sezione Regionale controllo regione Liguria n. 39/2016
Enti Locali – Incremento risorse contratto integrativo - Illegittimo per mancata attestazione degli organi di controllo - Illegittimo incremento fondo retribuzione accessoria dirigenti

Segnalazione da U.O. Monitoraggio contratti e legale
La sezione evidenzia che, nel caso in cui le amministrazioni pongano in essere provvedimenti volti all’incremento dei fondi integrativi per il personale non dirigenziale e per quello dirigenziale, devono attenersi alle specifiche previsioni dell’artt.15, co.5, del Ccnl 1/4/1999 per il personale non dirigenziale, e dell’art. 26, Area della Dirigenza, del Ccnl 23/12/1999. In particolare, a parere del Collegio, è possibile incrementare le risorse economiche destinate al fondo per lo sviluppo delle risorse umane al fine di sostenere “le iniziative volte a migliorare la produttività l’efficienza e l’efficacia dei servizi, soltanto quando l’amministrazione acquisisce una attestazione formale, da parte del Nucleo di valutazione o del Servizio di controllo interno, volta a verificare le effettive disponibilità di bilancio…”; i giudici svolgono di seguito una serie di interessanti valutazioni concernenti anche l’area della dirigenza, nonché orientamenti applicativi Aran.

Vai al documento

Corte dei Conti
Sezione Regionale controllo regione Piemonte n. 27/2016
Enti Locali Assunzioni personale a tempo indeterminato - Priorità alle procedure di mobilità 

Segnalazione da U.O. Monitoraggio contratti e legale
La sezione interviene relativamente alle modalità previste dalla normativa vigente per le amministrazioni che hanno necessità di assumere personale a tempo indeterminato per coprire posti vacanti in organico. I giudici evidenziano che la normativa vigente in materia subordina l’esperimento di procedure concorsuali alla previa attivazione della procedura di mobilità tra amministrazioni. Ricordano sulla materia il principio già fissato dalla sezione delle Autonomie (delibera n.19/2015) secondo cui agli enti locali, per gli anni 2015 e 2016, è consentito indire bandi di procedure di mobilità riservate al personale soprannumerario degli enti di area vasta, successivamente, a conclusione del processo di ricollocazione del personale soprannumerario destinatario dei processi di mobilità, possono indire le ordinarie procedure di mobilità volontaria. I magistrati contabili, evidenziano inoltre, che le procedure di assunzione mediante mobilità ordinaria possono essere considerate “neutre” operando il principio di neutralità finanziaria elaborata dalla giurisprudenza della stessa Corte (sez. Campania delibera n. 11/2014; delibera sez. Riunite sede controllo n. 59/2010), risolvendosi nel mero trasferimento di un’unità di personale tra due distinti enti e non incide sulla capacità assunzionale dell’ente ricevente derivante dalle cessazioni degli anni precedenti, infatti non trova applicazione la normativa in tema di “turn over” in presenza di assunzioni per mobilità all’interno del comparto pubblico. 

Vai al documento

ANAC
Linee guida per le istituzioni scolastiche 
Segnalazione da U.O. Monitoraggio contratti e legale
Pubblicate sul sito dell’ANAC le linee guida sull’applicazione alle istituzioni scolastiche delle disposizioni di cui alla legge 6 novembre 2012 n. 190 (Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione’) e al decreto legislativo 14 marzo 2013 n. 33 (Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni). Al documento sono aggiunti due allegati: 1: elenco esemplificativo di processi a maggior rischio corruttivo riguardanti le istituzioni scolastiche; 2: elenco degli obblighi di pubblicazione applicabili alle istituzioni scolastiche.

Vai al documento
 
Questo testo viene mostrato quando l'immagine è bloccata
Sezione Economica

Ministero dell’Economia e delle Finanze – Ragioneria Generale dello Stato
Il conto annuale 2015 - Circolare n. 13 del 15 aprile 2016
Segnalazione da U.O. Studi e analisi compatibilità
La Ragioneria Generale dello Stato ha pubblicato la circolare n. 13 del 15 aprile 2016 contenente le istruzioni per l’acquisizione nel sistema informativo SICO dei dati di organico e di spesa del personale dipendente dalle pubbliche amministrazioni per l’anno 2015 (conto annuale). La rilevazione in oggetto fa parte dei flussi informativi del Sistema Statistico Nazionale (SISTAN) e coinvolge circa 10.000 Istituzioni pubbliche per le quali l'invio dei dati è obbligatorio. I termini della rilevazione sono fissati dal 27 aprile al 31 maggio 2016.

Vai al documento

Corte dei Conti
Audizione presso le Commissioni bilancio riunite del Senato e della Camera sul DEF 2016
Segnalazione da U.O. Studi e analisi compatibilità
Le considerazioni svolte nell’audizione sono dedicate all’esame dei quadri tendenziali e programmatici del Def, evidenziando gli aspetti suscettibili di approfondimenti o di chiarimenti e quelli che sottendono punti critici per la gestione della politica di bilancio. Il quadro macroeconomico “in cui si situa il Def presenta elementi positivi", cui si associano però "un allargamento dell'area dei rischi" e "accresciuti elementi di incertezza". La Corte dei Conti annota che “la crescita ha registrato ritmi via via decrescenti” nel 2015, con un effetto trascinamento per il 2016 "assai contenuto" e auspica la garanzia per la copertura dei costi e la disponibilità di risorse per gli investimenti nei servizi pubblici. Suggerisce altresì di aumentare tout court i prezzi di alcuni servizi, che “sono inferiori alle maggiori economie europee”, rendendo più “mirato” l’accesso alle prestazioni sanitarie“ che offre in media servizi di alta qualità” ma presenta “distorsioni evidenti”. In parallelo consiglia di rivedere dalle fondamenta il sistema tributario per poter ridurre la pressione fiscale su famiglie e imprese.

Vai al documento

Banca d’Italia
Audizione presso le Commissioni bilancio riunite del Senato e della Camera sul DEF 2016
Segnalazione da U.O. Studi e analisi compatibilità
Il vice direttore generale Luigi Federico Signorini nell’audizione sul Def 2016 attesta che il quadro macroeconomico delineato nel Def è plausibile, come pure è positivo il calo del debito previsto dal governo a partire da quest'anno, sebbene "i margini non sono ampi". Un Paese con alto debito pubblico come l'Italia "è esposto a rischi elevati in caso di shock avversi all'economia", e per questo "è importante conseguire nel corso del tempo una riduzione del debito chiara, visibile e progressiva", da monitorare attentamente per essere certi del raggiungimento dell'obiettivo. Al contempo, è necessario dare sicurezza a famiglie, imprese e mercati, intervenendo in modo strutturale sul cuneo fiscale, puntando su interventi "rigorosi ed efficaci" sulle entrate e sulle spese, ed abbandonando la logica delle clausole di salvaguardia che finora hanno solo creato incertezza, anziché aumentare la credibilità del Paese. 

Vai al documento

Ufficio Parlamentare di Bilancio
Audizione presso le Commissioni bilancio riunite del Senato e della Camera sul DEF 2016
Segnalazione da U.O. Studi e analisi compatibilità
Confrontando le previsioni del Governo con quelle di un panel di previsori indipendenti, l’UPB afferma che il profilo di previsione programmatica del PIL reale si situa nell’ambito dei criteri di accettabilità seguiti dall’UPB; quello del PIL nominale si situa al limite. Vi è un elemento di divergenza (tanto per il PIL reale che per quello nominale) nel 2018, ma lo scarto specifico rilevato in tale anno, rispetto al limite superiore dei previsori, è di entità contenuta (un decimo di punto). Tenendo conto anche del limitato set informativo fornito nel DEF circa l’entità e la composizione della manovra lorda, l’UPB ha ritenuto di validare il quadro macroeconomico, sottolineando tuttavia che l’elevata dose di incertezza che contraddistingue l’attuale fase economica dovrebbe comunque spingere a un approccio di cautela. Questo posizionamento delle stime governative rispetto alle previsioni del panel UPB configura in generale, non solo per il 2018, un fattore di rischio per la previsione. Sorprese negative sul fronte della crescita e dell’inflazione metterebbero a rischio la dinamica del PIL nominale e con essa il percorso di riduzione del rapporto debito/PIL. Nella seconda parte dell’audizione l’UPB ha analizzato gli obiettivi programmatici di finanza pubblica indicati nel DEF. Il Governo propone un percorso di avvicinamento all’obiettivo di medio termine (ovvero l’equilibrio del bilancio in termini strutturali) più graduale rispetto a quello delineato nei precedenti documenti programmatici, posticipando il raggiungimento sostanziale dell’obiettivo dal 2018 al 2019. In sintesi, gli obiettivi di bilancio per il 2017 e il 2018 presentati nel DEF non configurano un percorso di avvicinamento all’obiettivo di medio termine coerente con lo stato attuale del quadro interpretativo delle regole di bilancio europee come trasposte nell’ordinamento interno. Va sottolineato peraltro che tale quadro interpretativo potrebbe evolversi per far fronte ad alcune problematiche emerse nella sorveglianza europea, per esempio per il calcolo dell’output gap, anche se non vi sono al momento evidenze note che questi eventuali sviluppi possano ricondurre gli obiettivi programmatici del DEF al rispetto delle regole di bilancio.

Vai al documento

Ufficio Parlamentare di Bilancio
Rapporto sulla programmazione di bilancio 2016 
Segnalazione da U.O. Studi e analisi compatibilità
Il Rapporto integra i contenuti dell’audizione svolta di fronte alle Commissioni parlamentari per l’analisi del DEF 2016 e si articola in cinque capitoli. Il primo si concentra sull’analisi delle previsioni macroeconomiche del DEF per il periodo 2016‐19, sulla loro validazione e sulla discussione dei rischi del quadro economico, evidenziati dal posizionamento delle stime governative rispetto alle previsioni del panel di previsori indipendenti (tra cui lo stesso UPB). Il capitolo successivo esamina il quadro tendenziale e programmatico della finanza pubblica, l’evoluzione del debito e i rischi per la sostenibilità dei conti pubblici. Nel terzo capitolo gli obiettivi programmatici di finanza pubblica indicati nel DEF vengono valutati alla luce delle vigenti regole di bilancio, nazionali e sovranazionali, soffermandosi in particolare sul percorso di avvicinamento all’obiettivo di medio termine delineato nello scenario programmatico e indicando in quale misura tale scenario risulti coerente con lo stato attuale del quadro interpretativo delle regole di bilancio europee come trasposte nell’ordinamento interno. Il quarto capitolo presenta lo stato di avanzamento delle riforme strutturali e, nella seconda, del programma di investimenti pubblici nazionali, anche nel quadro del Piano di investimenti per l’Europa. Infine il quinto capitolo è dedicato a specifici approfondimenti sul Jobs Act e sulle riforme in materia di scuola e giustizia.

Vai al documento

CNEL
Osservazioni presso le Commissioni bilancio riunite del Senato e della Camera sul DEF 2016
Segnalazione da U.O. Studi e analisi compatibilità
Nell’indicare le leve da valorizzare per tornare a crescere e per ridurre il debito, il CNEL ritiene che nelle previsioni inserite nei documenti di programmazione si debba utilizzare una metodologia basata su una spesa pubblica di qualità, piuttosto che un approccio basato sulla dinamica del PIL nominale. Il CNEL rinnova le proprie indicazioni basate sull'utilizzo degli indicatori di benessere e di qualità della vita ai fini di una programmazione economica che utilizzi in modo efficace la spesa pubblica. L'ottica di medio termine rende il BES (Benessere Equo e Sostenibile) un idoneo strumento per selezionare politiche concrete di sviluppo che salvaguardino gli equilibri di finanza pubblica, contenendo le spese poco efficienti ed efficaci ed esaltando quelle ad alto rendimento sociale. Tra i fattori strategici per una crescita sostenibile e duratura il CNEL inserisce la natalità e la produttività e ritiene necessarie politiche finalizzate al contrasto dell'invecchiamento, del calo della popolazione e della stagnazione di lungo periodo della produttività. Il rilancio di queste variabili deve avvenire attraverso politiche in favore della famiglia e politiche per la produttività, che non devono avere un carattere occasionale. Le politiche per la famiglia devono essere sviluppate a partire da specifiche misure fiscali e da obiettivi di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Analogamente, le misure finalizzate alla produttività devono determinare una crescita "aggiuntiva" e di lungo periodo dei livelli occupazionali, sostenere le imprese più competitive e rimettere in moto l'ascensore sociale: queste politiche possono essere realizzate in concreto tramite misure fiscali e fornitura di servizi. Dal lato dei consumi e degli investimenti è possibile partire dalla revisione del sistema delle detrazioni e delle deduzioni, la riduzione della pressione fiscale, la definizione di un sistema più equo e progressivo e alla lotta all'evasione. Le misure fiscali devono diminuire il costo del lavoro, detassare gli utili reinvestiti in azienda, ridurre l'IRES, prevedere detassazioni e decontribuzioni strutturali sul salario di produttività definito con la contrattazione di secondo livello. Per quanto riguarda il governo politico ed economico dell'Europa, il CNEL sottolinea l'esigenza del superamento dell'attuale assetto, concentrato sul monitoraggio di parametri tecnici piuttosto che sul perseguimento di obiettivi di sicurezza comune e di sviluppo economico. Ribadisce l'opportunità di un bilancio comune con un Ministro dell'Economia UE per affrontare le sfide demografiche ed economiche, e un Ministro degli Interni UE per affrontare le questioni del terrorismo, dell'immigrazione e delle frontiere esterne comuni. Per rafforzare la legittimità democratica delle istituzioni UE, il Parlamento europeo dovrebbe esprimere la fiducia a un Governo europeo pienamente responsabile degli atti politici ed economici.

Vai al documento

Parlamento – Servizio studi della Camera e del Senato
Dossier su DEF 2016
Segnalazione da U.O. Studi e analisi compatibilità
I Servizi studi della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica hanno pubblicato il Dossier sul Def 2016. In particolare, la prima sezione espone lo schema del Programma di stabilità, che presenta gli obiettivi e il quadro delle previsioni economiche e di finanza pubblica per il prossimo triennio; la seconda sezione riferisce le Analisi e tendenze della finanza pubblica; la terza sezione reca lo schema del Programma nazionale di riforma.

Vai al documento

Banca d’Italia
Bollettino economico n. 2/2016
Segnalazione da U.O. Studi e analisi compatibilità
L’incertezza sulle prospettive globali ha determinato nei primi mesi dell’anno cali dei corsi azionari internazionali, in parte poi riassorbiti. Nell’area dell’euro si sono accentuati i rischi per la crescita e l’inflazione. Il Consiglio direttivo della BCE ha adottato un pacchetto di misure espansive, più ampio di quanto atteso dagli osservatori. In Italia la ripresa è sospinta dai consumi e dagli investimenti; le imprese rimangono ottimiste sull’evoluzione del quadro congiunturale nei prossimi mesi, pur con alcuni segnali di cautela. Al contempo, le prospettive della domanda estera risentono dell’acuirsi dell’incertezza sul commercio mondiale. L’inflazione è tornata lievemente negativa, risentendo anche degli ancora ampi margini di forza lavoro inutilizzati. Il rafforzamento graduale del credito prosegue, favorito dalle misure di politica monetaria; i prestiti alle imprese manifatturiere crescono a tassi superiori al 3 per cento. Con la ripresa si rafforzano i segnali di miglioramento della qualità del credito; per la prima volta dall’inizio della crisi i prestiti deteriorati si sono ridotti in valore assoluto.

Vai al documento

ISTAT
Contratti collettivi e retribuzioni contrattuali – marzo 2016
Segnalazione da U.O. Studi e analisi compatibilità
Alla fine di marzo 2016 i contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore per la parte economica riguardano il 40,8% degli occupati dipendenti e corrispondono al 38,7% del monte retributivo osservato. Nel mese di marzo l'indice delle retribuzioni contrattuali orarie rimane invariato rispetto al mese precedente e aumenta dello 0,8% nei confronti di marzo 2015. Complessivamente, nei primi tre mesi del 2016 la retribuzione oraria media è cresciuta dello 0,8% rispetto al corrispondente periodo del 2015. Con riferimento ai principali macrosettori, a marzo le retribuzioni contrattuali orarie registrano un incremento tendenziale dell'1,0% per i dipendenti del settore privato (0,8% nell'industria e 1,2% nei servizi privati) e una variazione nulla per quelli della pubblica amministrazione. I settori che a marzo presentano gli incrementi tendenziali maggiori sono: tessili, abbigliamento e lavorazione pelli (3,4%); energia elettrica e gas, commercio (entrambi 1,9%). Si registrano variazioni nulle nei settori della metalmeccanica, delle telecomunicazioni e in tutti i comparti della pubblica amministrazione. Tra i contratti monitorati dall'indagine, nel mese di marzo sono stati recepiti due nuovi accordi e nessuno è scaduto. Complessivamente i contratti in attesa di rinnovo sono 45 (di cui 15 appartenenti alla pubblica amministrazione) relativi a circa 7,6 milioni di dipendenti (di cui circa 2,9 milioni nel pubblico impiego). Alla fine di marzo la quota dei dipendenti in attesa di rinnovo è del 59,2% nel totale dell'economia e del 47,3% nel settore privato. L'attesa del rinnovo per i lavoratori con il contratto scaduto è in media di 39,9 mesi per l'insieme dei settori e di 18,2 mesi per quelli del settore privato.

Vai al documento
A cura della Direzione Studi, risorse e servizi dell'Aran
Per segnalare documenti da pubblicare: ufficiostudi@aranagenzia.it
Per iscriversi a questa newsletter andare al sito www.aranagenzia.it