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Decreto fiscale, Mattarella ha firmato. Equitalia diventa Agenzia-Riscossione. Renzi: "Orgoglioso"

 

Il nuovo ente subentrerà dal 1° luglio 2017. Il testo, che ora viene inviato al Parlamento, esclude dalla "rottamazione" delle cartelle le multe. La voluntary disclosure si riapre fino al 31 luglio 2017. La trasmissione dell'Iva diventa trimestrale. E scoppia il caso dei dipendenti: tutti riassorbiti ma serve un esame. I sindacati: "Pronti allo sciopero"

 

di ROSARIA AMATO

 

22 ottobre 2016

 

ROMA - Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato il decreto fiscale, che già da lunedì dovrebbe arrivare in Parlamento. E il premier Matteo Renzi si dichiara "fiero e orgoglioso che questo decreto sia stato firmato". Renzi precisa anche che nel decreto fiscale non c'è "condono ma si dice che non si pagano gli interessi che sono stati aumentati talvolta al doppio o al triplo in modo scandaloso". Confermato che Equitalia sarà sciolta e a partire dal primo luglio 2017 al suo posto sarà istituito un ente pubblico economico, denominato "Agenzia delle Entrate-Riscossione", sottoposto all'indirizzo e alla vigilanza del Ministero dell'Economia e delle Finanze. Presidente dell'ente sarà il direttore dell'Agenzia delle Entrate.

 

La nuova Agenzia. Lo statuto della nuova Agenzia delle entrate-Riscossione che sostituirà Equitalia "è approvato con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell'Economia", si legge nel provvedimento. Lo statuto, si specifica, "disciplina le funzioni e le competenze degli organi e indica le entrate dell'ente". Il decreto anticipa così di fatto alcune norme della riforma Madia che danno più poteri sulle Agenzie fiscali alla presidenza del Consiglio.

 

Con la soppressione di Equitalia, il personale con contratto di lavoro a tempo indeterminato, in servizio alla data di entrata in vigore del decreto fiscale firmato oggi dal presidente della Repubblica, "senza soluzione di continuità e con la garanzia della posizione giuridica ed economica maturata alla data del trasferimento" è trasferito alla nuova Agenzia "previo superamento di apposita procedura di selezione e verifica delle competenze, in coerenza con i principi di trasparenza, pubblicità e imparzialità".

 

I sindacati "La selezione è inaccettabile". La "verifica delle competenze" viene definita dai sindacati "una norma inaccettabile". "Ci batteremo contro la selezione, faremo uno sciopero unitario. - dice Agostino Megale, segretario generale della Fisac Cgil - il governo non aveva bisogno di chiudere Equitalia per fare una sanatoria, ma dal momento che ha deciso di farlo non può anche per la prima volta nella storia della Repubblica imporre un procedimento di questo tipo, che lascia spazi a interventi unilaterali e discriminatori. I lavoratori e le lavoratrici vanno confermati e basta, senza alcun criterio selettivo perché è la loro storia professionale a parlare a loro sostegno". "La norma è stata inserita all'ultimo momento, ieri pomeriggio. - dice Alessandro Delfino, First Cisl - Dal testo si deduce che quelli che non passano le selezioni diventeranno i primi dipendenti pubblici ad essere licenziati. E' allucinante. Inoltre il testo non chiarisce che tipo di rapporto di lavoro ci sarà tra i dipendenti e la nuova agenzia: saranno dipendenti pubblici o privati?".

 

Multe escluse dalla rottamazione. Le multe sono escluse dalla rottamazione delle cartelle prevista dal decreto fiscale. Nel testo del provvedimento su "Disposizioni urgenti in materia fiscale per il finanziamento di esigenze indifferibili", si specifica che tra i carichi esclusi dall'operazione compaiono anche "le sanzioni amministrative per violazione del Codice della strada". Però le cartelle con le multe possono usufruire della definizione agevolata ma, essendo loro stesse delle sanzioni amministrative, la 'rottamazione' si applica 'limitatamente agli interessi', comprese le maggiorazioni previste per i tardati pagamenti dalla legge di depenalizzazione del 1981.

 

Due miliardi di gettito nel 2017. Le novità introdotte dal decreto fiscale, in particolare la rottamazione delle cartelle Equitalia, porterà nel 2017 un gettito erariale di 2 miliardi di euro. La definizione agevolata, con il pagamento della quota capitale e l'esclusione di sanzioni e interessi di mora, congiuntamente all'effetto degli interventi di potenziamento della riscossione, garantirà un totale di 3,7 miliardi nel triennio 2017-2019.

 

Si riapre la voluntary disclosure. Il decreto prevede inoltre fino al 31 luglio 2017 (con possibilità di integrare l'istanza e presentare i documenti fino al 30 settembre) la riapertura dei termini per la voluntary disclosure. Si precisa però che alla nuova operazione non potranno partecipare i contribuenti che hanno già presentato istanza in precedenza. Le violazioni sanabili sono quelle commesse fino al 30 settembre 2016. Il testo definitivo del decreto non contiene dunque più l'aliquota forfait al 35%, che aveva provocato dure polemiche nei giorni precedenti: al suo posto le normali aliquote progressive sui redditi.

 

L'Iva diventa trimestrale. Dal 2017 la trasmissione dei dati Iva diventa trimestrale. L'innovazione, si legge nella relazione tecnica al dl, "comporterà un incremento di gettito dovuto sia al maggior stimolo alla compliance, tramite l'attività dissuasiva posta in essere dall'Agenzia delle Entrate, sia un incremento dovuto all'accelerazione delle somme riscosse tramite i controlli automatizzati".

 

Risorse aumentate per i centri accoglienza.Tra le altre novità del provvedimento, si legge che le risorse destinate all'attivazione, la locazione e la gestione dei centri di accoglienza per stranieri irregolari sono incrementate di 600 milioni nel 2016. Inoltre, quale concorso dello Stato agli oneri che sostengono i Comuni che accolgono i richiedenti asilo è autorizzata la spesa di 100 milioni per il 2016 e l'istituzione di uno specifico fondo. Un decreto del ministero dell'Interno definirà le modalità di riparto delle risorse per un massimo di 500 euro a richiedente.

 

Potenziate le agevolazioni per il cinema. Il decreto prevede anche il potenziamento del tax credit per il cinema e l'audiovisivo: per l'anno 2016 l'importo di 140 milioni è incrementato di 30 milioni.

 

(La Repubblica)