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In arrivo la lettera Ue sulla legge di bilancio. Renzi: "Normale dialettica"

 

I dubbi di Bruxelles sul fronte delle entrate riguardano per le troppe una-tantum, mentre su quello delle uscite si guarda al piano nazionale di salvaguardia antisismica, considerato strutturale e non emergenziale. Non ci dovrebbero essere problemi, invece, per le spese di ricostruzione locale e quelle per i migranti

 

23 ottobre 2016

 

MILANO - La discussione sulla manovra di bilancio italiana entra nel vivo. Domani dovrebbero partire dalla Commissione europea le lettere con le richieste di chiarimento sulle bozze di bilancio per l'Italia ed altri cinque o sei paesi, tra cui Belgio, Spagna, Portogallo, Estonia e forse Francia e Olanda. Per quanto riguarda l'Italia i dubbi sul fronte delle entrate riguardano per le troppe una-tantum, mentre su quello delle uscite si guarda al piano nazionale di salvaguardia antisismica, considerato strutturale e non emergenziale. Non ci dovrebbero essere problemi, invece, per le spese di ricostruzione locale e quelle per i migranti.

 

In un'intervista a Repubblica, il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan ha messo in guardia Bruxelles dai rischi di una bocciatura del bilancio italiano: "Se ci dicono no - ha detto - l'Unione rischia l'inizio della fine". Nei giorni scorsi sul tema era intervenuto anche il premier Matteo Renzi sottolineando come i veri problemi della Ue riguardassero l'emergenza migranti e il surplus commerciale tedesco che non rispetta alcune delle regole comunitarie. Per Renzi la lettera in arrivo fa parte della dialettica tra le istituzioni, anche perché la posizione italiana è chiara: "La manovra non cambia e in settimana sarà in Parlamento". "La legge di stabilità - ha detto giovedì scorso - non cambia" e "spetta alla Commissione dire" se c'è qualcosa che non va, perché l'Italia "non chiede la flessibilità" ma invoca "le circostanze eccezionali per terremoto e immigrazione". Per il premier che l'Italia rischi un'infrazione Ue sulla legge di bilancio è "un'analisi suggestiva".

 

L'opposizione torna all'attacco con il vice presidente della Camera, Luigi Di Maio (M5s) che a Skytg24 dice: "Mi aspetto una presa di posizione dei presidenti delle Camere, la legge andava presentata entro il 20 ottobre. Curioso che si faccia prima del decreto e non abbiamo ancora una legge bilancio". Di Maio ha anche criticato il decreto fiscale che ha cancellato Equitalia: "Ci definivano populisti per chiedere l' abolizione di Equitalia, adesso il premier dice di aver abolito Equitalia. Ma per ora, è stato cambiato solo il nome, ma restano le more sulle multa. Come sempre, questa è una grande manovra elettorale. Penso che Italia abbia bisogno di un pò di serietà. In vista del referendum Renzi fa delle operazioni sporche, ma gli andrà male come gli è andata male alle amministrative".

 

(La Repubblica)