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Lettera Ue, "no comment da Bruxelles". Zanetti: "Rottamazione per tutte le cartelle"

 

La Commissione Europea conferma i contatti con gli Stati membri, ma precisa che non intende dare informazioni sulle proprie posizioni attraverso la stampa. De Vincenti: "Sono convinto che l'Ue non boccerà la manovra". Boccia: "Se continua a incartarsi sui saldi di bilancio, l'Europa non andrà molto lontano".

 

di ROSARIA AMATO

 

24 ottobre 2016

 

ROMA - Molti commenti dall'Italia, "no comment da Bruxelles". Sulla lettera inviata dalla Commissione Europea all'Italia stamane le agenzie di stampa raccolgono un secco diniego di maggiori informazioni da parte di una portavoce della Commissione: "Stiamo analizzando le bozze dei bilanci che abbiamo ricevuto dagli Stati dell'Eurozona. Durante questa fase non faremo commenti sul loro contenuto". Incalzata dai giornalisti, la portavoce ha replicato: "Siamo in contatto con gli Stati membri ma non lo facciamo attraverso la stampa". Mentre dall'Italia diversi esponenti del governo continuano a difendere con forza le ragioni della legge di bilancio: a Bruxelles, obietta il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, "c'è un'attenzione maniacale su alcuni decimali e non altrettanto sull'economia reale e sugli investimenti".

 

Concludendo l'assemblea di Confitarma, Delrio ha sottolineato che se per economia e investimenti avessimo la "stessa velocità" che l'Europa mostra sui decimali delle manovre "sarebbe straordinario. Non è per il gusto di alzare la voce o fare capricci, ma la nostra battaglia è per l'economia reale e l'occupazione".

 

Analoga la posizione del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti: "Sono convinto che l'Ue non boccerà la manovra, perché è una manovra forte che aiuta tutti. L'Ue si renderà ben conto di quello che abbiamo detto in questi giorni: il futuro passa per la crescita economica e non per l'austerità". "Le critiche dell'anno scorso di Bruxelles sull'uso della flessibilità le ho trovarte singolari: - ribadisce il sottosegretario - l'Europa dovrebbe augurarsi che tutti i Paesi la usino perché significherebbe che tutti stanno facendo le riforme e gli investimenti, usare la flessibilità fa bene a tutta l'Ue".

 

Con il governo si schiera il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, che invita la Commissione Ue a essere "più coraggiosa e meno dogmatica e ragionieristica". Boccia ribadisce la necessità di un "nuovo paradigma di ragionamento: prima la crescita, perché è la precondizione per la stabilità". E conclude osservando che "se continua a incartarsi sui saldi di bilancio, l'Europa non andrà molto lontano".

 

La Commissione in effetti riconosce l'aumento delle spese sui migranti per il prossimo anno rispetto al 2016, mentre sul sisma distingue tra le spese per la ricostruzione delle zone colpite il 24 agosto (che vengono considerate da scorporare dal calcolo del deficit) ma non il piano per mettere in sicurezza tutte le zone a rischio catastrofe del Paese, che viene considerato un intervento strutturale e pertanto da caricare sul bilancio ordinario dello Stato. E quindi il deficit 2017 non può arrivare al 2,3% previsto dalla legge di Bilancio, dovrebbe fermarsi al 2,2%. Inoltre vengono criticate in molti casi le coperture, che appaiono aleatorie visto che si basano su interventi difficili da quantificare, come la voluntary discolosure o la spending review.

 

In base alle regole Ue, la Commissione deve effettuare una valutazione preliminare delle manovre entro una settimana dalla loro presentazione, termine che per l'Italia scade oggi. E' in questo lasso temporale che Bruxelles deve stabilire se uno Stato membro commetta un'"inosservanza particolarmente grave" degli obblighi di politica finanziaria definiti dal patto di stabilità e crescita. In tal caso l'Ue ha due settimane per produrre il parere motivato e chiedere allo Stato di presentare "un progetto riveduto di documento programmatico".

 

Intanto, sul fronte sostanziale dei contenuti delle misure licenziate dal Cdm, il viceministro Enrico Zanetti annuncia a Porta a Porta che la rottamazione delle cartelle (contenuta nel decreto fiscale), anche delle multe, "è una misura destinata a operare su tutti i ruoli affidati ai concessionari della riscossione, non è una norma solo su Equitalia". Per Zanetti quindi "tutti i contribuenti sono nelle stesse condizioni". Il viceministro ha citato, ad esempio, anche le riscossioni in Sicilia affidate a Riscossione Sicilia. Non si tratta di "condono, perché non andiamo a chiedere un 15 o un 20%, sia l'imposta sia la contravvenzione, come la multa, restano dovute per intero, ma andiamo in modo analitico ad agire su soprattasse, sanzioni aggiuntive, mora, che portano a triplicare gli importi". L'aggio, ha aggiunto, si applicherà alla sola imposta di partenza, quindi su un debito di 1000 euro si pagheranno "1060 euro", l'aggio sul resto delle voci che sono 'rottamate' "scompare insieme a sanzioni e mora".

 

(La Repubblica)