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Bce, Draghi: i tassi resteranno bassi a lungo

Nessuna sorpresa da parte della Banca centrale europea che ha lasciato i tassi di interesse fermi a zero, come largamente previsto.

I tassi di riferimento «resteranno a questo livello o più bassi per un lungo periodo», ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, aprendo il suo intervento alla conferenza stampa dopo la riunione del Consiglio dell'Eurotower che ha lasciato il costo del denaro al minimo storico.

Quanto alle misure non convenzionali di politica monetaria, il Consiglio direttivo conferma che continuerà a condurre gli acquisti di titoli all'attuale ritmo mensile di 80 miliardi di euro sino alla fine di marzo 2017 e che da aprile intende proseguire gli acquisti netti a un ritmo mensile di 60 miliardi di euro sino alla fine di dicembre 2017 o anche oltre se necessario, e in ogni caso finché non riscontrerà un aggiustamento durevole dell'evoluzione dei prezzi, coerente con il proprio obiettivo di inflazione.

L'analisi economica «ha confermato la necessità di un continuo e molto sostanziale grado» di politica «monetaria accomodante», ha sottolineato ancora il presidente della Bce, ribadendo la necessità delle misure straordinarie varate dalla banca centrale.

«Come la ripresa si consoliderà, anche i tassi saliranno, bisogna essere pazienti», ha quindi agiunto Draghi.

«L'inflazione è aumentata di recente soprattutto per la crescita dei prezzi energetici e si prevede che aumenterà ancora nel breve termine, ma le pressioni sull'inflazione di fondo restano modeste e non si prevede «una tendenza al rialzo convincente», ha poi osservato il numero uno dell'istituto centrale. Draghi ha quindi precisato che la ripresa dell'inflazione deve essere prolungata nell'intera Eurozona e che la Bce cerca riscontri di una «convergenza durevole». In ogni caso, ha chiarito, i segnali di deflazione sono in gran parte svaniti.

«Le condizioni dei prestiti per famiglie e imprese continuano a beneficiare» delle misure varate dalla Bce, ha aggiunto ancora il presidente della Bce.

«I rischi alla crescita dell'eurozona sono orientati verso il ribasso a causa di fattori globali», ha affermato ancora il presidente della Bce, secondo cui vi sono segnali «di una certa ripresa a livello mondiale».

«I risparmiatori tedeschi hanno ricevuto benefici» dalle misure straordinarie varate dalla Bce, ha detto poi Draghi a chi gli chiede delle ennesime critiche dalla Germania. «La ripresa dell'intera eurozona - ha spiegato - è nell'interesse di tutti, anche della Germania».

«Non vediamo alcun paese con un debito insostenibile», ha quindi assicurato Draghi, ricordando come nel caso della Grecia ci sia un «programma» di aiuti in corso da parte delle istituzioni internazionali ed europee.



2017-01-19 14:15:01

(Il Messaggero)