News

Fiducia dei consumatori in calo a febbraio, sale per le imprese

I dati Istat: Nuovo peggioramento dopo quello registrato a gennaio, pesano le incertezze sul clima economico. Per le aziende aspettative in aumento per tutti i comparti

 

24 febbraio 2017

 

MILANO - Le incertezze sul clima economico e sul futuro pesano sulla fiducia dei consumatori italiani. L'Istat registra un nuovo calo, dopo il peggioramento già registrato a gennaio, con l'indice che passa da 108,6 a 106,6. Ancora in miglioramento, invece, l'indice di fiducia delle imprese, che aumenta da 103,3a 104,0, raggiungendo il livello più elevato da gennaio 2016.

 

Il peggioramento dell'indice di fiducia dei consumatori, spiega l'Istat, riflette dinamiche omogenee per tutte le sue componenti: il clima economico e il clima personale mostrano segnali negativi passando, rispettivamente, da 124,6 a 121,2 e da 103,8 a 102,1; il clima corrente e quello futuro scendono, rispettivamente, da 107,6 a 104,7 e da 111,5 a 109,6. Peggiorano per il secondo mese consecutivo i giudizi e le aspettative riguardo la situazione economica del Paese, sale la quota di consumatori che ritiene che i prezzi siano aumentati nell'ultimo anno ma si riduce quella di chi si aspetta ulteriori incrementi nei prossimi 12 mesi.

 

Sul fronte delle imprese la fiducia sale in tutti i comparti: nel mese di febbraio l'Istat registra un miglioramento della fiducia nel settore manifatturiero (l'indice passa da 105,0 a 106,3) e nel commercio al dettaglio (da 103,4 a 108,5 il relativo indice); nei servizi l'indice passa da 105,4 a 105,5 e nelle costruzioni rimane stabile a quota 123,9.

 

Nei servizi, i giudizi sul livello degli ordini sono in deciso miglioramento (il saldo passa da 11 a 14) mentre le relative attese rimangono stabili (il saldo rimane a quota 2);le aspettative sull'andamento dell'economia mostrano segnali di deterioramento (da 3 a 0 il saldo). Nel commercio al dettaglio migliorano sia i giudizi sulle vendite correnti sia le attese sulle vendite future (il saldo passa, rispettivamente, da 8 a 12 e da 25 a 34); il saldo dei giudizi sulle scorte di magazzino diminuisce da 15 a 12.

 

(La Repubblica)