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Scacco alla Farnesina: le impiegate in Svizzera ottengono l'adeguamento di stipendio per l'euro debole

La Corte suprema elvetica ha concesso un risarcimento superiore ai 100 mila euro per due dipendenti del Consolato di Lugano: avevano chiesto la compensazione del danno subito per la svalutazione della divisa unica rispetto al franco svizzero

 

di FRANCO ZANTONELLI

 

29 marzo 2017

 

LUGANO - Due funzionarie del Consolato Generale d'Italia di Lugano mettono in scacco la Farnesina, grazie a una sentenza del Tribunale Federale, la Corte suprema elvetica, ottenendo un risarcimento superiore ai 100 mila euro. La decisione della massima istanza giudiziaria svizzera, come ha rivelato il quotidiano Corriere del Ticino, è dello scorso 15 febbraio. La vicenda risale al 2013. Da quando, cioé, le due donne, entrambe cittadine italiane, avevano iniziato a rivendicare salari arretrati e adeguamenti di stipendio, in compensazione del danno subito per la svalutazione dell'euro rispetto al franco svizzero. Ma, anche, denunciando una disparità di trattamento rispetto a dei colleghi con mansioni uguali, remunerati, però, in valuta elvetica.

 

Un busillis burocratico giá dipanato, nel 2015, da un Pretore di Lugano, il quale aveva dato ragione alle due funzionarie, intimando al Ministero degli Affari Esteri di versare loro gli arretrati richiesti, oltre che ad adeguare i rispettivi stipendi. Non convinta da questa prima sentenza, la Farnesina l'ha impugnata, davanti al Tribunale d'Appello del Canton Ticino, che pure ha dato ragione alle due funzionarie. Rimaneva, al Ministero degli Esteri, la possibilità di un ulteriore ricorso, presso il Tribunale Federale. E, anche in quest'ultimo caso, la Farnesina ha avuto torto su tutta la linea. La Corte suprema ha, infatti, stabilito che le dipendenti hanno diritto al risarcimento già deciso dal Pretore, per gli stipendi arretrati. A una andranno 54.464 euro e 65 centesimi, alla collega 47.972 e 25. Inoltre, il Tribunale Federale ha aumentato, d'autorità, la retribuzione delle due funzionarie. La prima riceverà 11.268 e 55 euro in più all'anno, l'altra 9.925 e 30. Un bel rovescio per Roma, che dovrà, inoltre, accollarsi l'equivalente di 12.500 euro in spese legali.

 

In aggiunta a una sorta di lezioncina ricevuta dal Tribunale Federale. Il quale ha ricordato che "l'applicazione erronea del diritto estero può essere motivo di ricorso in materia civile soltanto nelle cause di natura non pecuniaria". "Il che significa che il diritto italiano, in questo caso, non era applicabile in Svizzera", spiega l'avvocato Stefano Camponovo, che ha difeso gli interessi della Farnesina. C'è qualcosa che non la convince nell'esito di questa vicenda? "Sì: nel momento in cui il potere d'acquisto dell'euro era favorevole era stato chiesto, dalle due impiegate, di passare dalla retribuzione in franchi a quella in valuta unica; quando quest'ultima ha iniziato a indebolirsi in misura rilevante, ecco che è arrivata la rivendicazione di adeguamento e di passaggio al franco

 

(La Repubblica)