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Borse europee in calo. Cina declassata da Moody's

Inatteso downgrade per Pechino da parte dell'agenzia di rating Moody's, il primo dal 1989. Tokyo non accusa il colpo e chiude in rialzo grazie all'indebolimento dello yen. Attesa per le parole di Draghi a Madrid e per la pubblicazione delle minute Fed. Stabile lo spread. Il petrolio continua a crescere in vista del vertice Opec

 

di FLAVIO BINI

 

24 maggio 2017

 

MILANO - L'inatteso taglio del rating cinese da parte di Moody's, il primo downgrade da 28 anni, spaventa le Borse europee. Alla chiusura della contrattazioni Milano perde lo 0,21%, Francoforte lo 0,13% come Parigi, mentre Londra cresce dello 0,4%. Una scelta, quella di Moody's - che ha declassato il debito da Aa3 a A1 il Paese, duramente contestata da Pechino. Un taglio definito "inopportuno" dal ministero delle Finanze cinese dal momento che i punti esaminati - ha spiegato con una nota - "sovrastimano le difficoltà dell'economia cinese e sottostimano le capacità della Cina di rafforzare le riforme strutturali sul lato dell'offerta e di espandere la domanda nel suo complesso".

 

A Piazza Affari giornata di sofferenza per Fca, dopo la decisione del dipartimento di Giustizia Usa di avviare una causa civile contro l'azienda, contestando l'installazione di un software che avrebbe manipolato le emissioni dei motori diesel. In forte calo anche Ferragamo (-5,2%), che sconta più di altri il downgrade cinese, visto che il Paese rappresenta il 15% delle vendite del marchio del lusso ma anche le cautele espresse dala management in un incontro con gli analisti a Parigi sull'outlook 2017.

 

Di segno opposto invece questa mattina la Borsa di Tokyo, che ha chiuso in rialzo dello 0,66% sulla spinta del deprezzamento dello yen e della chiusura positiva di Wall Street. Gli spunti principali per i mercati sono arrivati comunque nella seconda parte della giornata. Da Madrid il presidente della Bce Mario Draghi sottolinea che la Banca Centrale Europea non rialzerà i tassi prima della fine del Quantitative Easing. In attesa delle sue parole, il rapporto sulla stabilità finanziaria della Bce aveva segnalato ancora le "profonde vulnerabilità" nel settore bancario e "l'aumento del rischio di timori sulla sostenibilità del debito pubblico pubblico dell'Eurozona".

 

Wall Street resta positiva alla chiusura delle Borse europee, con il Dow Jones e il Nasdaq in crescita di due decimi dui punto, guardando soprattutto alla diffusione delle minute dell'ultima riunione del Fomc, il braccio operativo della Federal Reserve, prevista per questa sera. Da lì arriveranno indicazioni più chiare sulle intenzioni della Banca Centrale americana sui prossimi rialzi dei tassi.

 

Sul mercato valutario intanto l'euro chiude stabile sotto quota 1,12 dollari, non lontano dalle quotazioni degli ultimi giorni. La moneta europea passa di mano a 1,1185 dollari e a 125,20. Sale il dollaro/yen, a 111,95. Stabile lo spread intorno a 172 con il rendimento del decennale italiano al 2,13%.,

 

Tra i dati macroeconomici, la fiducia dei consumatori tedeschi è aumentata al 10,4 a giugno dal 10,2 di maggio e ha battuto le attese. Per l'Eurozona, l'Acea traccia il calo delle immatricolazioni di veicoli commerciali ad aprile: -7,2%. Dagli Stati Uniti si segnala un nuovo calo del mercato immobiliare: dopo le case nuove di ieri, anche quelle esistenti flettono ad aprile del 2,3%, sotto le attese.

 

Continua a crescere il prezzo del petrolio, sulla spinta del mprossimo vertice Opec che dovrebbe estendere al 2018 i tagli alla produzione. Quando si avvicina la fine degli scambi europei, il Wti sale dello 0,15% a 51,55 dollari al barile e il Brent aggiunge lo 0,3% a 54,3 dollari. Intanto, nella settimana conclusa il 19 maggio, le scorte negli Stati Uniti sono calate di 4,432 milioni di unità a 516,34 milioni, mentre gli analisti attendevano un ribasso di 2,2 milioni. L'oro si stabilizza nel pomeriggio: il lingotto spot tratta a 1.253 dollari l'oncia.

 

(La Repubblica)