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Borse europee in lieve rialzo in attesa della Bce. Tregua per il dollaro

Le trimestrali spingono gli indici Usa a nuovi record. In Europa si guarda alla riunione Bce di domani. Tokyo riparte positiva. Il biglietto verde arresta la caduta e recupera leggermente terreno, restando sopra quota 1,15. Salgono oro e petrolio

 

di FLAVIO BINI

19 luglio 2017

 

MILANO - Seduta positiva per le Borse europee trattano poco mosse. Milano chiude in crescita dello 0,57%, Francoforte guadagna lo 0,17%, Londra cresce dello 0,55% e Parigi avanza dello 0,83%. Wall Street prova a mettersi alle spalle il passo falso di Trump al Senato, che non è riuscito a strappare il sostegno del partito repubblicano alla norma che avrebbe dovuto sostitutire l'Obamacare: lo S&P 500 e il Nasdaq aggiornano i propri record storici guadagnando rispettivamente lo 0,53% e lo 0,64%, mentre il Dow Jones sale dello 0,29%. Le incertezze intorno alla presidenza Usa ieri hanno portato il dollaro ai nuovi minimi da oltre un anno mentre oggi il biglietto verde recupera leggermente terreno: l'euro viene scambiato in area 1,1518 sul biglietto verde, comunque ampiamente sopra la soglia dell'1,15 ma sotto il picco di 1,1582 raggiunto alla vigilia.

 

Nel vecchio continente Tiene ancora banco la vicenda dell'offerta di Atlantia su Abertis: per il gruppo spagnolo ha studiato una mossa anche la connazionale Aena, ma l'ipotesi è già tramontata. Aggiornamenti attesi anche per Fincantieri, con il governo francese che spinge per un controllo al 50-50 dei cantieri transalpini Stx. Nessuna ripercussione su Telecom dalla ispezione Consob nella sede della società.

 

In Europa è fissato per domani l'appuntamento più atteso dai mercati, con la riunione del consiglio direttivo dellla Bce. Dalla consueta conferenza stampa successiva potrebbero arrivare indicazioni sulla strategia e i tempi che l'Eurotower ha in programma per uscire progressivamente dal piano di stimoli monetari. "Non prevediamo alcun aumento dei tassi di riferimento prima della fine del 2018 e persino del 2019. Un euro al rialzo non è nell'interesse dell'Eurozona, poiché ha già subito un brusco rimbalzo dai minimi registrati nel dicembre 2016", rileva Guillaume Rigeade, Fund Manager Asset Allocation & Sovereign Debt di Edmond de Rothschild AM. "D'altra parte, è probabile che la BCE ponga fine al programma Quantitative Easing nei prossimi trimestri. In aprile, ha cominciato a ridurre il ritmo dell'acquisto di titoli, tagliando il volume degli acquisti mensili da 80 a 60 miliardi di euro. Ci si aspetta adesso che siano annunciate ulteriori riduzioni nel corso dell'estate", rileva RIgeade. "Alla conferenza di Sintra, lo scorso giugno, Mario Draghi ha preparato i mercati ad annunci che potrebbero arrivare già agli inizi di settembre. È quindi piuttosto improbabile che la riunione del 20 luglio deciderà su misure concrete".

 

Seduta poco mossa per lo spread, che si attesta a quota 164 punti con il rendimento del decennale italiano è a quota 2,18%.

 

Tra i dati macroeconomici di giornata, si registra una crescita a maggio del'indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni, salito del 2,7% su base mensile. Negli Usa, a giugno i nuovi cantieri edili sono aumentati più delle previsioni dopo tre cali consecutivi, segno che i costruttori cercano di tenere il passo di una domanda solida. I nuovi cantieri sono saliti dell'8,3% e i nuovi permessi del 7,4%, in entrambi i casi superando le attese.

 

Stamane seduta in lieve rialzo per Tokyo, con l'indice Nikkei che ha chiuso in rialzo dello 0,1% beneficiando del lieve arretramento dello yen a vantaggio delle aziende esportatrici nipponiche.

 

Il calo maggiore del previsto delle scorte fa salire il presso deI petrolio. Il

barile di Wti con consegna ad agosto avanza di un punto e mezzo percentuale a 47,08 dollari. Il Brent cresce invece a 49,42, in aumento dell'1,19%. Poco mosso l'oro: il lingotto viene scambiato a 1.241,44 dollari l'oncia.

 

(La Repubblica)