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Manovra, sì del governo. Pensioni, no al blocco dell'aumento dell'età: dal 2019 uscite a 67 anni

Via libera del Consiglio dei ministri alla legge di bilancio. «Mesi fa si parlava in rapporto a questa sessione di bilancio di lacrime e sangue, di una situazione che non si sapeva come sarebbe stato possibile affrontare, abbiamo io credo invece una manovra snella, utile per la nostra economia». Così il premier Paolo Gentiloni dopo il sì alla manovra.

«Il nostro primo obiettivo era quello di evitare aumenti dell'Iva e l'introduzione di nuove tasse, gabelle, accise, obiettivo che abbiamo raggiunto, impegno che è stato mantenuto», ha detto il premier.

«C'è una legge in vigore e rispetteremo la legge in vigore», ha poi proseguito il premier rispondendo a una domanda sull'età pensionabile, negando quindi che possa essere bloccata la crescita automatica dell'età pensionabile come previsto dalla legge Fornero all'aumento dell'aspettativa di vita. In pratica nonverrà fermato, come chiesto invece dai sindacati, lo scatto che dal primo gennaio 2019 porterà l'età pensionabile da 66 anni e sette mesi a 67 anni.

In manovra «ci sono diverse misure, 3 o 4, che riguardano forme di incentivazione degli anticipi pensionistici, l'ape sociale, condizioni particolari delle lavoratrici in Ape sociale, condizioni particolari dei contratti a termine negli anticipi ed altri ancora più specifici», ha precisato ancora Gentiloni.

Obbiettivo del provvedimento, ha sottolineato ancora Gentiloni, «resta quello di promuovere il lavoro. Questa legge di bilancio contribuisce in modo significativo in particolare con misure rivolte ai giovani, che insieme al mezzogiorno hanno sofferto in modo più evidente».

«Sarà un bilancio utile per sostenere il percorso della crescita e proseguire nel percorso di stabilizzazione finanziaria del nostro Paese. Credo sia evidente che le riforme avviate dal governo Renzi e che noi abbiamo proseguito e soprattutto l'impegno di lavoratori, imprese, famiglie, hanno contribuito, con il contesto internazionale favorevole, a una situazione molto più positiva», ha proseguito il presidente del Consiglio.

Obiettivo della legge di bilancio era poi «mantenere l'impegno preso per il rinnovo, finalmente dopo quasi dieci anni, dei contratti del pubblico impiego. Un risultato che certamente è importante ed è una risposta a richieste avanzate da tanti anni delle organizzazioni sindacali».

Altro obiettivo della manovra era quello di affrontare «alcuni aspetti più critici sul piano sociale» e interveniamo «rafforzando le misure sulla povertà, siamo intervenuti con il decreto sulle crisi aziendali, rilanciamo progetti di riqualificazioni delle periferie, introduciamo misure per la famiglia e ulteriori configurazioni di anticipi pensionistici».

«Credo che questa manovra sia una tappa molto importante nella strada che l'Italia sta facendo e confido che questa decisione troverà il sostegno convinto del Parlamento, della maggioranza e in generale il senso di responsabilità del Parlamento», ha poi sostenuto il premier.

Per «aggredire lo zoccolo duro della disoccupazione dei giovani» con la manovra arriva «una decontribuzione importante, che in una prima fase» riguarderà «i giovani fino a 34 anni», ha detto il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan dopo il varo della manovra.

La legge di bilancio 2018 porta con sé l'assunzione «di oltre 1.500 ricercatori Università» e dà «un segnale molto chiaro: dopo molti anni si torna a dare linfa vitale all'Università, il Paese può e deve investire in capitale umano», ha detto ancora il ministro dell'Economia.

Sul superticket «non sono previste misure specifiche», ha poi aggiunto il ministro.

«Con la manovra c'è un punto di svolta nell'economia italiana che mette risorse e indirizzi che rafforzano questa direzione. Le risorse sono limitate ma siccome noi riteniamo che siano ben indirizzate avranno un'efficacia maggiore che rafforzerà la crescita», ha sottolineato ancora Padoan in conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri.

Il consiglio dei ministri ha poi autorizzato l'esercizio del golden power su Tim. Sono in arrivo dunque i paletti per Vivendi, che controlla il gruppo tlc al 23,9%. Paletti che riguardano di sicuro le controllate Tim, Sparkle e Telsy.

2017-10-16 15:23:39

(Il Messaggero)