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Boccia in pressing sulla politica: assise prima del voto

CAPRI Evitare di smontare quanto di buono fatto fin qui, di interrompere il flusso della ripresa e il ciclo delle riforme avviate in questi ultimi anni che finalmente stanno producendo effetti positivi, come il jobs act e il piano Industria 4.0. Vincenzo Boccia, leader di Confindustria, non nasconde i timori legati al rischio campagna elettorale. E così dal palco del convegno caprese dei Giovani della sua organizzazione, annuncia: «A febbraio faremo delle assise di tutto il sistema confederale perchè vogliamo proporre, prima delle elezioni, un'agenda politica equidistante dai politici ma non dalla politica, abbiamo chiari gli obiettivi, i fini e i risultati».. Industriali a raccolta quindi per definire una agenda di priorità economiche da girare ai partiti e chiedere «un piano di legislatura di medio termine che aiuti il Paese a crescere e a recuperare competitività e produttività evitando di buttare alle ortiche tutto quello che abbiamo fatto fino ad oggi». «Ci fa preoccupare - sottolinea - chi vuole smontare il Jobs act, chi ha belle idee ma non le risorse. Si cominci a parlare di risorse, perché qui è tutto bello ma chi paga poi?». Insomma, attenzione alle «facili ricette». Nel suo intervento dal palco caprese, Boccia poi ritorna sulla questione delle nuove regole sulle soffrenze bancarie. Sugli Npl «la contesa con l'Europa va avanti. Ieri, insieme con la Confindustria tedesca, abbiamo sottoscritto una dichiarazione congiunta che tra gli altri punti pone una premura comune su queste nuove regole che potrebbero creare dei problemi di flusso di credito alle imprese, perchè questo eccesso di regolamentazione e di prudenza diventa rilevante ed eccessivo, tra l'altro antitetico rispetto alla politica monetaria espansiva della Bce». E, a margine, non è mancato un accenno alla vicenda della nomina del nuovo governatore di Bankitalia. Confindustria è dell'idea che occorra «evitare dibattiti sulle persone», anche se - precisa Boccia - sono dibattiti «legittimissimi». In ogni caso - conclude - c'è «un confronto molto serrato tra istituzioni e noi su questa vicenda non entriamo né nel metodo né nel merito».

2017-10-21 17:09:45

(Il Messaggero)