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Reputazione globale: Italia al settimo posto. Prima la Germania, crollo degli Usa

Il National Brands Index di Anholt-Gfk rivela la reputazione nel mondo di 50 nazioni: top ten dominata dall'Occidente. Il nostro Paese è giudicato positivamente per turismo, cultura e popolazione. Sonoro tonfo degli Usa: "Effetto della politica 'America First' di Donald Trump"

di VALENTINA BARRESI

24 novembre 2017

 

NEL MARKETING è cosa nota, la percezione del brand spesso conta più del prodotto in sé. E vista dagli altri, l’Italia non è poi quel Paese disastrato con il quale quotidianamente facciamo i conti, almeno secondo le stime dell’istituto di ricerca tedesco Anholt e di Gfk. Il nostro Paese si piazza infatti al settimo posto nella top ten del National Brands Index 2017, l'indice che classifica le nazioni in base alla loro reputazione globale.

 

Cinquanta i Paesi considerati dallo studio, per un totale di 20.185 adulti intervistati, sei le categorie che compongono l’indice: esportazioni, governance, cultura, popolazione, turismo e immigrazione/investimenti. Pur perdendo una posizione rispetto al 2016, l’Italia è nella top five in ben tre categorie: al primo posto in turismo e al terzo in cultura e popolazione.

 

Sonoro tonfo, invece, per gli Stati Uniti di Donald Trump, che cedono il primo posto alla Germania scivolando al sesto nella percezione globale. A incidere di più sul risultato è proprio la reputazione nella governance, nella quale gli Usa passano dal 19esimo al 23esimo posto, pur rimanendo secondi per cultura ed esportazioni. “Stiamo assistendo a un ‘effetto Trump’, risultato del suo messaggio politico focalizzato sull’America First – ha dichiarato Simon Anholt, professore che ha istituito l’indice nel 2005 - Una simile caduta nella percezione globale degli Usa era stata osservata dopo la rielezione di George W. Bush”.

 

Per la prima volta dal 2009, la Francia riguadagna il secondo posto, salendo di cinque posizioni rispetto al 2016, prima in cultura e seconda in turismo. I miglioramenti più significativi sono però quelli registrati nella governance.

 

Il Giappone è l’unica nazione orientale a far capolino nella top-ten, dominata dall'Occidente: il Paese del Sol Levante è al quarto posto, pari merito con il Canada, e guida la classifica delle esportazioni. Recupera invece il "brand" Regno Unito, dopo il declino del 2016, l'anno del voto sulla Brexit, al terzo posto nell'indice globale. Il Canada fa meglio di tutti per governance, popolazione e immigrazione/investimenti.

 

Ma a godere dell'immagine più positiva, nel suo complesso, è la Germania, nella top five di tutte le categorie, eccezion fatta per il turismo. Ad averne una migliore percezione sono egiziani, russi cinesi e italiani, mentre gli americani sono gli unici a posizionarli fuori dalla top ten.

 

Per il vicepresidente del Public Affairs & Consulting di GfK, Vadim Volos, il National Brands Index è un indicatore importante, poiché "permette di comprendere dove - e perché - le nazioni si posizionino in termini di immagine, slancio e potenziale".

E aggiunge: "Cambiare la percezione globale di un brand nazionale è un processo difficile e lento, ma i Paesi possono influenzare visioni distorte o sorpassate, prendendo atto delle reputazioni negative e comunicando attivamente azioni e cambiamenti che possano influenzarle".

 

(La Repubblica)