News
Bankitalia: "L'Italia è in grado di riassorbire il rialzo dei tassi"
- Dettagli
- Pubblicato Venerdì, 24 Novembre 2017 23:07
Segnali positivi per la stabilità finanziaria di famiglie e imprese, ma i mercati potrebbero correggere improvvisamente se si verificassero eventi negativi
24 Novembre 2017
MILANO - Migliora il quadro finanziario internazionale, la ripresa economica è solida e la capacità delle famiglie italiane di assorbire eventuali rialzi dei tassi sono elevate. Eppure non mancano rischi sui mercati finanziari, sui quali si legge una volatilità molto bassa che "può essere il segnale di un’eccessiva propensione al rischio degli investitori"; una situazione nella quale, se si palesassero eventi negativi, potrebbero innescarsi crolli azionari fragorosi.
E' la diagnosi della Banca d'Italia nel Rapporto sulla stabilità finanziaria, che pone l'accento sul fatto che "un eventuale aumento dei rendimenti di mercato, se in linea con il miglioramento della congiuntura, è ampiamente sostenibile dall'economia italiana". Infatti, "la capacità delle famiglie e delle imprese di rimborsare i debiti rimarrebbe elevata anche nell'eventualità di sostenuti rialzi del loro costo". Il problema sarebbe piuttosto la perdita di reddito e la mancata conferma della ripesa economica. Anche il sistema-Italia, come noto grandemente indebitato, potrebbe riassorbire eventuali risalite dei tassi "Il costo medio del debito pubblico è sceso a un livello molto basso (2,8 per cento) beneficiando negli ultimi sei mesi della diminuzione dei rendimenti all’emissione sulle scadenze inferiori ai dieci anni", ricorda via Nazionale, secondo la quale "un aumento permanente di un punto percentuale dei rendimenti all’emissione si tradurrebbe in un incremento del costo del debito di circa 0,1 punti dopo un anno, di 0,2 dopo due anni e di 0,4 dopo tre anni", circa 8 miliardi in quest'ultimo caso.
Sul lato delle famiglie, via Nazionale annota che la ricchezza finanziaria lorda delle famiglie è lievemente aumentata nel primo semestre del 2017 (di quasi l'1 per cento) soprattutto per effetto della rivalutazione delle attività. In termini reali e pro capite rimane però più bassa di circa il 12 per cento rispetto a quella del 2007. Gli italiani hanno rallentato l'investimento in attività finanziarie, concentrandosi sul risparmio gestito dei fondi comuni, stimolati in particolare dai Pir. "In rapporto al reddito disponibile, i debiti sono stabili su livelli molto contenuti nel confronto internazionale", dice Bankitalia.
La situazione migliora anche per le imprese. L'aumento della redditività, che si sta estendendo tra i comparti produttivi, accresce la capacità delle aziende di rimborsare i debiti e di finanziare con risorse proprie gli investimenti fissi e il capitale circolante. Le imprese del settore delle costruzioni e quelle di minore dimensione restano finanziariamente più fragili, a causa dei livelli ancora elevati di indebitamento e dei ritardi nella ripresa delle vendite. La crescita del margine operativo lordo consentirà a molte aziende di chiudere in utile l'esercizio in corso: i risultati del sondaggio congiunturale condotto dalla Banca d'Italia in autunno indicano che oltre tre quarti delle imprese intervistate si aspettano di conseguire profitti nel 2017, una quota elevata rispetto al passato. La redditività è sostenuta anche dalla diminuzione degli oneri finanziari, la cui incidenza sul Mol (margine operativo lordo) è scesa a valori molto bassi (10,0 per cento).
(La Repubblica)