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Siti poco trasparenti, l'Antitrust sanziona lastminute.com e gli altri: 4 milioni di multe

Informazioni non chiare e sovrapprezzi su carte di credito e telefonate di assistenza: nella rete di controlli cadono lastminute, volagratis, opodo, govolo, edreams, gotogate

16 Gennaio 2018

MILANO - Informazioni non immediatamente chiare per i consumatori, diritti celati, difficoltà a individuare le responsabilità delle piattaforme di intermediazione rispetto a quelle delle strutture turistiche: per una generalizzata scarsa trasparenza, l'Antitrust ha staccato 4 milioni di multa al termine di sei istruttorie contro alcuni dei principali siti di viaggi, turismo e comparazione online. Si tratta di www.it.lastminute.com, www.volagratis.com, www.opodo.it, www.govolo.it, www.edreams.it, www.gotogate.it.

"Le indagini sono state avviate anche sulla base di segnalazioni pervenute da associazioni di consumatori e ad esito dello Sweep 2016, cioè dell'attività di verifica di 352 siti web di comparatori turistici nell'UE coordinata dalla Commissione europea", si legge in una nota dell'Agcm. Che spiega: "Sui citati siti internet, l'Autorità ha riscontrato la presenza di informazioni non sufficientemente trasparenti e di immediata comprensione per il consumatore, che ostacolavano l'esercizio dei relativi diritti, riferite alle responsabilità del soggetto che offre il servizio di intermediazione, all'identità della piattaforma per le prenotazioni alberghiere, ai criteri in base ai quali sono calcolati gli sconti praticati".

E' finita nel mirino anche la tante volte discussa pratica di applicare un sovrapprezzo in relazione alla tipologia di carta di pagamento utilizzata per l'acquisto di voli (credit card surcharge). "Continua così l'azione di contrasto ad una pratica che frena lo sviluppo del commercio elettronico e impone un costo di transazione al quale i consumatori non sono in grado di sottrarsi, se non scegliendo forme di acquisto e pagamento più disagevoli", annota l'Autorità. "In taluni casi, è stata ritenuta illecita anche la previsione di un numero per l'assistenza telefonica post vendita a tariffazione maggiorata e l'assenza di un indirizzo elettronico che il consumatore può utilizzare per comunicare efficacemente con il professionista".

(La Repubblica)