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Lavoro, con i nuovi sgravi le imprese ci guadagnano di meno: ecco come cambia il costo dei nuovi assunti
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- Pubblicato Giovedì, 18 Gennaio 2018 22:28
Mentre scadono le decontribuzioni triennali avviate nel 2015, partono le nuove agevolazioni, rivolte soprattutto a giovani e Mezzogiorno. I benefici si stabilizzano, ma rispetto alla versione originaria i costi per le aziende salgono
di RAFFAELE RICCIARDI
18 Gennaio 2018
MILANO - Con l’anno nuovo, le imprese perderanno via via le agevolazioni contributive sugli oltre 1,4 milioni di lavoratori a tempo indeterminato che erano stati assunti (o trasformati da rapporti a termine) nel corso del 2015: sono i primi “sgravati” con la misura prevista dalla legge di Stabilità di allora, che durava un triennio e giunge quindi al capolinea. Tre anni durante i quali le imprese hanno potuto risparmiare fino a 24mila euro di contributi per dipendente e che hanno dato vita al noto boom di assunzioni stabili, ora solo un ricordo nelle statistiche ufficiali del lavoro.
Con il 2018, nuove forme di agevolazione delle assunzioni si fanno largo, volte in particolare a facilitare l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro e nelle Regioni del Sud. Ma le risorse sul piatto sono di meno e le misure, seppur stabilizzate, presentano un saldo per le imprese meno allettante.
La legge di Bilancio per quest’anno ha deciso di mirare gli interventi verso un lotto di categorie più ristrette. Si propone così lo sgravio della metà dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, per tre anni ed entro i 3mila euro di tetto massimo. E’ riservato alle assunzioni a tutele crescenti di under 30 (soltanto per il 2018 si arriva fino agli under 35) che non siano stati precedentemente occupati stabili.
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Questo bonus può salire al 100% dei contributi dovuti dall’impresa (fermo restando il tetto a 3mila euro massimi all’anno, 250 al mese) qualora il giovane assunto venga da periodi di alternanza scuola/lavoro o abbia svolto periodi di apprendistato nell’azienda. Anche nel Mezzogiorno (Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna) grazie ai fondi europei lo sgravio, previsto però solo per il 2018, sale al 100% e riguarda pure gli over 35, purché privi di un impiego regolarmente retribuito negli ultimi sei mesi. Il bonus per il Sud ha altre peculiarità. Buon per le aziende che la legge di Bilancio lo preveda in deroga al limite di 3mila euro previsto per le altre decontribuzioni: il beneficio massimo resta, come in passato, a 8.060 euro.
Il suo finanziamento dipende però dalle risorse che verranno reperite dai fondi Ue, il che le rende potenzialmente esauribili. Possibile dunque che un imprenditore che assuma oggi debba attendere il riparto dei fondi Ue e una circolare Inps per vedersi chiarire le modalità di rimborso dei contributi.
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Sgravi per assunzione giovani |
Sgravio ampliato per alternanza e apprendistato |
Sgravio ampliato per assunti Mezzogiorno |
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Limiti di età |
35 anni per il 2018 |
35 anni per il 2018 |
Anche over 35 |
Limite periodo di assunzione |
Non previsto |
Non previsto |
Entro il 31/12/2018 |
Area Geografica |
Italia |
Italia |
Mezzogiorno |
Tipologia contrattuale |
A tempo indeterminato (Full Time o Part Time), a tutele crescenti |
A tempo indeterminato (Full Time o Part Time), a tutele crescenti |
A tempo indeterminato (Full Time o Part Time), a tutele crescenti |
Requisito del lavoratore |
Lavoratori che non siano stati occupati a tempo indeterminato con il medesimo o altro datore di lavoro |
Lavoratori provenienti da percorsi di alternanza scuola lavoro ovvero apprendistato (svolti per il medesimo datore), entro 6 mesi dalla data di conseguimento del titolo di studio o della qualifica |
Lavoratori privi di impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi |
Misura dell'esonero |
50% dei contributi posti in capo al datore di lavoro |
100% dei contributi posti in capo al datore di lavoro |
100% dei contributi posti in capo al datore di lavoro |
Limite massimo di esenzione annua |
€ 3.000,00 da riparametrare su base mensile e in caso di assunzione Part Time |
€ 3.000,00 da riparametrare su base mensile e in caso di assunzione Part Time |
€ 8.060,00 da riparametrare su base mensile e in caso di assunzione Part Time |
Durata esonero |
36 mesi |
36 mesi |
36 mesi |
Rispetto agli assunti con il bonus originario, fissato dalla Stabilità redatta a fine 2014, i paletti sono molti e il conto per le aziende si alleggerisce sì, ma di meno. Una simulazione condotta dalla Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro chiarisce il concetto. La platea è ristretta principalmente dal requisito anagrafico, che per gli assunti del 2015 non c’era, e dal requisito di non esser già stati assunti stabilmente in precedenza. Quanto al conto finanziario, il tetto annuo di 3mila euro di sgravio - che rapportati su base mensile diventano 250 – riduce la portata dell’esonero per i redditi più elevati. In media, si calcola, con un imponibile previdenziale poco sotto gli 800 euro si esaurisce tutto il beneficio sfruttabile: si raggiunge cioè il limite mensile di 250 euro. Tutto quello che viene oltre è bonus-esente.
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Aliquota INPS a carico azienda |
Imponibile previdenziale |
Importo esonero mensile |
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SETTORI MERCEOLOGICI |
Industria in genere fino a 15 dipendenti |
30,88% |
809,59 |
250,00 |
Industria in genere tra 15 e 50 dipendenti |
31,78% |
786,67 |
250,00 |
|
Industria in genere oltre i 50 dipendenti |
32,08% |
779,29 |
250,00 |
|
Industria edile fino a 15 dipendenti |
34,98% |
714,70 |
250,00 |
|
Industria edile tra 15 e 50 dipendenti |
35,58% |
702,64 |
250,00 |
|
Industria edile oltre i 50 dipendenti |
35,58% |
702,64 |
250,00 |
|
Artigianato |
26,93% |
928,33 |
250,00 |
|
Artigianato edile |
32,93% |
759,19 |
250,00 |
|
Commercio fino a 50 dipendenti |
28,98% |
862,65 |
250,00 |
|
Commercio oltre i 50 dipendenti |
29,88% |
836,68 |
250,00 |
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Pubblici Esercizi |
29,75% |
840,34 |
250,00 |
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VALORI MEDI |
31,76% |
792,97 |
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Ecco sintetizzato infine il cambiamento dell’impatto su una busta paga-tipo, quella del Commercio al sesto livello, con l’attuale decontribuzione (nella versione standard per i giovani) e quella originaria. Lo stesso lavoratore da 1.375 euro lordi al mese, costa all’azienda che lo assume quasi 230 in più.
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Sgravi 2018 |
Sgravi 2015 |
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SVILUPPO BUSTA PAGA |
Retribuzione lorda |
1.375,50 |
1.375,50 |
13a Mensilità |
114,63 |
114,63 |
|
14a Mensilità |
114,63 |
114,63 |
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INPS C/Dipendente |
147,50 |
147,50 |
|
Imponibile Fiscale |
1.457,25 |
1.457,25 |
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Irpef Lorda |
343,46 |
343,46 |
|
Detrazioni |
159,72 |
159,72 |
|
IRPEF Netta |
183,74 |
183,74 |
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Netto in Busta |
1.273,51 |
1.273,51 |
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COSTO AZIENDALE |
Retribuzioni |
1.604,75 |
1.604,75 |
INPS C/Azienda |
465,13 |
465,13 |
|
Importo Esonero |
232,56 |
459,55 |
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DEBITO INPS AZIE |
232,56 |
5,58 |
|
INAIL |
19,45 |
19,45 |
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TFR |
118,87 |
118,87 |
|
TOTALE COSTO |
1.975,63 |
1.748,65 |
(La Repubblica)