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Il Tesoro: "Nel 2020 il reddito disponibile sarà più alto di 1000 euro"

L'analisi del Mef sugli indicatori del Benessere equo e sostenibile. Si riducono le diseguaglianze e migliora il lavoro. Sulla crescita del reddito reale pesa però la ripresa dell'inflazione. Non scendono le emissioni di CO2

di RAFFAELE RICCIARDI

20 Febbraio 2018

MILANO - Mille euro di reddito disponibile in più al 2020 (ma con lo spauracchio dell'inflazione), una riduzione delle diseguaglianze pesanti ereditate dalla Grande recessione, il tasso di mancata partecipazione al mercato del lavoro in contrazione ma un livello di emissioni di CO2 pro capite stabile nel prossimo triennio. Secondo il governo, sarà questo l'impatto della legge di Bilancio per il 2018, licenziata alla fine dello scorso anno, sui quattro indicatori di Benessere equo e sostenibile (Bes) che tracciano la situazione economico-sociale-ambientale del Belpaese.

Gli indicatori del Bes sono diventati parte della programmazione economico-finanziaria italiana a partire dal 2017: nello scorso Def sono stati inseriti quattro dei dodici parametri che entreranno gradualmente a regime, già a partire dal Documento del prossimo aprile. La Relazione del Tesoro al Parlamento, appena pubblicata dal Mef, è il secondo momento fondamentale di questo esercizio: è la stima di come la legge di Bilancio possa andare a modificare il quadro del Bes nel triennio a venire. Per questo primo anno, il Mef disegna l'evoluzione attesa su: reddito disponibile pro capite, comprendente i trasferimenti in natura dalle Amministrazioni pubbliche e dalle istituzioni sociali senza fini di lucro; disuguaglianza dei redditi (rapporto tra il reddito del quintile più agiato della popolazione e di quello più povero); tasso di mancata partecipazione al lavoro (un indicatore di esclusione economico-sociale più ampio del tasso di disoccupazione); emissioni di CO2 e altri gas clima alteranti nell'atmosfera.

Le prospettive di Benessere equo e sostenibile

Indicatore

2017

2018

2019

2020

Reddito medio disponibile aggiustato pro capite (1)

22.252

22.825

23.536

24.089

Indice di disuguaglianza del reddito disponibile (2)

6,2

6,10

6

6

Tasso di mancata partecipazione al lavoro (3)

20,70

20

19,20

18,6

di cui uomini

17,40

16,8

16,1

15,60

di cui donne

24,8

23,90

23

22,20

Emissioni di CO2 e altri gas clima alteranti pro capite (4)

7,5

7,5

7,5

7,5

(1) Dati in euro. 2017-2020: previsione MEF-DT. (2) Dati in valore assoluto. 2017-2020: previsione MEF-DF. (3) Dati in percentuale. 2017-2020: previsione MEF-DT. (4) Dati in tonnellate pro capite. 2017-2020: previsione MEF-DT.

 

Nel complesso, il Tesoro parla di un "quadro incoraggiante" caratterozzato da una ripresa del reddito disponibile determinata sia dalla crescita economica in atto che da alcuni specifici interventi. Si coglie l'occasione per citare le politiche di sostegno alle famiglie e all'occupazione, con il famigerato bonus da 80 euro e gli incentivi all'assunzione (misure introdotte negli anni addietro), e quelle di contrasto alla povertà come il Reddito di inclusione (Rei). La Relazione rintraccia dunque "un'evoluzione positiva" pur riconoscendo che l'Italia si trova ancora in "una difficile situazione economico-sociale in cui permangono sfide ambientali ed economiche, nonché notevoli diseguaglianze sociali, di genere e territoriali": tutti fattori evidenziati da ultimo - a metà dicembre - dall'Istat nel suo rapporto sul Bes. Vediamo cosa si attende il Tesoro dopo gli ultimi provvedimenti, capitolo per capitolo.

REDDITO DISPONIBILE AGGIUSTATO PRO CAPITE

Questo indicatore somma i redditi di cui può disporre una famiglia - al netto di tasse e contributi - alla quantificazione dei servizi forniti in natura dallo Stato (essenzialmente istruzione e sanità), per stimare le risorse complessive di cui le famiglie dispongono per i consumi o il risparmio. Si ottiene poi il valore pro-capite dividendolo per le persone residenti. Il Tesoro stima una crescita del 5,5% del valore tra il 2018 e il 2020, periodo nel quale questo reddito pro capite è visto in salita da 22.825 a 24.089 euro. Gran parte di questa crescita, però, rischia di essere erosa dall'inflazione. In uno specchietto interno alla relazione, infatti, si dettaglia come si muoverebbe il reddito "reale": fatto 100 il livello del 2017, è atteso a 102,1 nel 2020 (mentre il reddito nominale, senza tenere conto dei prezzi, è previsto a 108,3). Qualora si cancellassero le clausole di salvaguardia sull'Iva, che hanno un ruolo importante nella previsione di crescita dei prezzi, il reddito reale salirebbe a 103.

INDICE DI DISUGUAGLIANZA DEL REDDITO DISPONIBILE

Quanto sono distanti i redditi dei più ricchi e dei più poveri? Rispondere a questa domanda può dare un senso delle ineguaglianze economiche interne al Paese: per farlo si vede il rapporto fra il reddito equivalente totale ricevuto dal 20 per cento della popolazione con più alto reddito e quello ricevuto dal 20 per cento della popolazione con il più basso reddito. Secondo il Mef, nel 2017 quel rapporto si è attestato a 6,2 volte e si prevede che nel 2018 scenda a 6,1 - per effetto del Rei e dell'ampliamento del "bonus 80 euro" - per poi attestarsi a 6 nel biennio successivo.

TASSO DI MANCATA PARTECIPAZIONE AL LAVORO

Traccia il rapporto tra il totale di disoccupati e le forze di lavoro potenziali tra i 15 e i 74 anni e la forza lavoro effettiva e potenziale, permettendo di tenere conto anche dello "scoraggiamento", che sfugge al semplice dato della disoccupazione. Il governo vede un miglioramento alle porte: stima che il tasso totale scenda da 20,7 per cento nel 2017 a 18,6 per cento nel 2020 con una riduzione di 2,1 punti percentuali. Prospettiva buona sia per gli uomini che le donne: il tasso maschile dovrebbe infatti portarsi da 17,4 per cento nel 2017 a 15,6 per cento nel 2020, mentre quello femminile scenderebbe da 24,8 per cento nel 2017 a 22,2 per cento nel 2020. "Persisterebbe un gap di genere, ma esso è previsto in riduzione nel periodo 2017-2020", dice la relazione. Cause del processo? Ripresa economica, ma anche - rivendica il Tesoro - programmi quali Garanzia Giovani, l'esonero contributivo per il Sud, la decontribuzione per le assunzioni stabili.

EMISSIONI DI CO2 e ALTRI GAS CLIMA ALTERANTI

Partendo da una stima di 7,5 tonnellate di CO2 pro capite emesse nel 2017, la relazione prevede nel triennio successivo "una sostanziale stabilità pur in presenza di un aumento del Pil". Anche in questo caso si rivendica l'attività di governo, "quali ad esempio la proroga fino al 31 dicembre 2018 della detrazione al 65 per cento delle spese per interventi di riqualificazione energetica delle singole unità immobiliari (c.d. Ecobonus)".

(La Repubblica)