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Lavoro, il nuovo bonus assunzioni fa risalire i contratti stabili

I dati mensili dell'Inps, riferiti al settore privato. Dopo sette mesi torna positivo il saldo tra assunzioni e cessazioni a tempo indeterminato

22 Marzo 2018

MILANO - Inversione di rotta per i contratti di lavoro stabili. Secondo i dati diffusi dall'Inps, e riferiti solo al settore privato, a gennaio il saldo tra assunzioni e cessazioni a tempo inderminato, comprese le trasformazioni di apprendisti e lavoratori a tempo determinato, è tornato positivo dopo sette mesi e si è attestato a quota 70.190. L'incremento delle assunzioni a tempo indeterminato e delle trasformazioni dei rapporti a termine secondo l'Inps "è presumibilmente riconducibile ai nuovi sgravi introdotti dalla legge di Bilancio 2018 per le assunzioni di under 35 al primo contratto a tempo indeterminato".

I contratti a tempo determinato firmati tra nuove assunzioni e trasformazioni di contratti a termine e da apprendistato sono stati oltre 190.000, a fronte di 119.826 cessazioni. Nel complesso le assunzioni a gennaio 2018 sono state 655.000 (+22,1% su gennaio 2017). Si registra un saldo complessivo, tra assunzioni e cessazioni, pari a +201.000 unità, superiore a quello di gennaio 2017 (+144.000).

Anche le sole cessazioni sono risultate in crescita, ma dalla nuova formulazione dei dati Inps non è possibile ricostruire lo spaccato delle tipologie contrattuali cessate e del motivo per cui è avvenuta la fine del contratto. Si capisce che nel complesso le cessazioni sono state 454.000, in aumento rispetto all’anno precedente (+15,9%): l'Istituto sottolinea che "a crescere sono le cessazioni di tutte le tipologie di rapporti rilevati, soprattutto tempo determinato e somministrazione, fanno eccezione i rapporti a tempo indeterminato (-6,6%)". C'era curiosità intorno al dato, perché a gennaio sono "scaduti" i primi assunti incentivati con gli sgravi del 2015 (che avevano durata triennale). Bisognerà però attendere i prossimi mesi per tirare qualche conclusione, anche perché il Jobs act (nella parte del contratto a tutele crescenti senza articolo 18) è entrato in vigore soltanto a marzo 2015.

Nell'Osservatorio ci sono invece i primi dati sui nuovi voucher, che ha vissuto una partenza enta.

"Per quanto riguarda i Contratti di Prestazione Occasionale (CPO), negli ultimi tre mesi osservati la consistenza dei lavoratori impiegati si è attestata tra le 15.000 e le 20.000 unità con un importo mensile lordo medio pari a circa 300 euro. Per quanto invece attiene ai lavoratori pagati con i titoli del Libretto Famiglia (LF), a gennaio 2018 si sono superati i 3.000 lavoratori impiegati con un importo mensile lordo medio attorno a 200 euro".



(La Repubblica)