News

Il volo low cost nell’Ultima Classe: ecco i nuovi sedili, saranno simili alle selle dei cavalli

Posti più ravvicinati, risparmi del 24% e tratte sotto i 75 minuti: ecco come ci siederemo. I produttori italiani di Aviointeriors: «Molte richieste dall’Asia»

di Leonard Berberi - lberberi@corriere.it

L’Ultima Classe di volo è fatta di sedili che ricordano la sella del cavallo. Nella loro versione definitiva avranno un’altezza regolabile, ma non i tavolinetti. Pesano la metà di quelli standard in Economica. Garantiscono risparmi a doppia cifra che potrebbero tradursi in tariffe più basse, «se le compagnie lo vorranno». E però per strada — pardon: in quota — sacrificano un bel po’ di spazio. Se 73,4 centimetri (in easyJet e Vueling) o 76,2 centimetri (Ryanair, Wizz Air) tra le file delle poltrone vi sembrano pochi, il modello SkyRider sfida i limiti umani e legislativi offrendone 58,4.

Le certificazioni

Lo vedremo presto negli aeromobili? Il nuovo modello entro pochi mesi punta ad avere le certificazioni richieste, tra dodici mesi debutterà nella versione definitiva «e rispetto a otto anni fa ha diversi vettori interessati, low cost e tradizionali», spiega al Corriere della SeraErmanno De Vecchi, amministratore delegato di Aviointeriors, l’azienda italiana titolare del progetto e di primo piano nell’aviazione. Ecco, torniamo a otto anni fa. Quando il primo prototipo venne presentato si sollevò un’ondata di indignazione. Aviointeriors fece sparire le bozze. Ma pochi giorni fa all’Aircraft Interiors Expo di Amburgo (la principale fiera del settore) lo stesso prodotto rinnovato ha avuto sì qualche critica («dagli americani»), ma anche un po’ d’interesse.

Le nuove esigenze

Che è successo? Sono cambiati i passeggeri: pur di pagare di meno starebbero anche in piedi. Si sono trasformati i vettori: pur di aumentare i ricavi hanno rivisto gli standard. Nel mezzo il boom del low cost. «Abbiamo ripreso in mano il progetto — dice De Vecchi — proprio per andare incontro ai viaggiatori che vogliono pagare di meno e per soddisfare la richiesta delle compagnie che vogliono introdurre la classe superiore all’Economica, con sedili più grandi, ma non vogliono sacrificare la densità nei jet».

I risparmi

Questo «arredamento» abbasserebbe le spese per le compagnie del 23-24%. Queste possono decidere se ridurre le tariffe o tenersi i guadagni. Si dovrebbe partire con poche file. «L’obiettivo è avere una Super Economy integrale entro un paio d’anni», sostiene l’ad. Intanto bisogna ottenere le certificazioni di sicurezza. Una su tutte: i sedili devono garantire l’evacuazione in 90 secondi. De Vecchi, rispondendo alle critiche sulla comodità, chiarisce che questi sedili sono pensati per i voli «di massimo 75 minuti, anche se saranno le compagnie a decidere». E rivela che è dall’Asia che ha ricevuto più manifestazioni d’interesse: «SkyRider si adatta alla loro conformazione fisica, sono meno robusti. L’esperienza è simile a quella dei cowboy americani». Il brevetto prevede l’installazione anche sui treni regionali.

L’esperto

Funzionerà? «Sono alto un metro e novanta, eviterei di sedermi su questi sedili», dice l’esperto John Walton, numero due del sito specializzato Runway Girl Network. «Ma lo farei se si trattasse di un volo di soli 45 minuti e a un prezzo basso». Quanto ci si impiega, in media, da Milano Linate a Roma Fiumicino. Secondo Walton il prototipo sarebbe adatto ai mercati emergenti nel Sud-Est asiatico, «anche se presenta diversi problemi per le persone con disabilità, le donne in gravidanza e i bambini». «Già oggi la comodità non è granché su alcune low cost — giudica De Vecchi —, con i nostri sedili su questo aspetto cambierebbe davvero poco».

@leonard_berberi

21 aprile 2018 (modifica il 22 aprile 2018 | 16:18)

(Il Corriere della Sera)