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Secondary ticketing: al via le multe per i siti che usano bot

Arrivano multe salate per chi rivende online a prezzi folli i biglietti dei grossi eventi musicali acquistati con l’ausilio di bot (software automatici): sanzioni da 5.000 a 180.000 euro, che saranno inflitte dall’Agcom. I portali di bagarinaggio online rischiano anche di essere oscurati. Intanto il fenomeno non accenna ad arrestarsi

di ERIKA TOMASICCHIO

25 Maggio 2018

Si riaccendono i riflettori sul bagarinaggio online. L’Italia mira a neutralizzare i software usati per acquistare in serie sul web i biglietti di concerti ed eventi. Si punta a colpire le organizzazioni che si avvalgono dei cosiddetti bot, i programmi che comprano i ticket sul mercato primario per rivenderli su quello secondario. Per loro previste multe severe: da 5.000 a 180.000 euro. I contenuti incriminati saranno rimossi dalla rete, e nei casi più gravi i siti di secondary ticketing potranno essere oscurati. A introdurre la novità è il decreto attuativo della legge 232/16, appena emanato dal Mef. Nessuna sanzione per i bagarini in carne ed ossa, purché agiscano “in modalità occasionale e senza finalità commerciali”.

Siti a prova di bot. Il provvedimento stabilisce che i titolari di biglietterie automatizzate online debbano garantire che le proprie piattaforme siano in grado di distinguere se ad acquistare i biglietti siano persone fisiche o bot. I siti, oltre a riconoscere l’acquirente, dovranno impedire lo shopping da parte dei software. Entro fine agosto l’Agenzia delle Entrate, insieme all’Agcom, fisserà le specifiche tecniche per realizzare sistemi informatici sicuri, di cui i rivenditori del mercato primario dovranno dotarsi. Spetterà sempre all'Agenzia delle Entrate rilasciare alle piattaforme un riconoscimento d’idoneità che attesti la presenza di meccanismi contro i bot.

L’Agcom comminerà le multe. L'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, invece, avrà il compito di vigilare sulla vendita online dei tagliandi e irrogare le multe. A tal fine, a breve fisserà un regolamento in materia. L’Authority interverrà d’ufficio o anche su segnalazione. La legge 232/16 punisce la vendita sul mercato secondario con multe da 5.000 euro a 180.000 euro, e inoltre se l’attività avviene online, anche la rimozione dei contenuti o nei casi più gravi l'oscuramento del sito internet attraverso il quale la violazione è stata realizzata. Non rischia nulla invece, il privato che avendo acquistato un biglietto di ingresso a un evento, lo rivenda nell’impossibilità di parteciparvi.

Secondary ticketing, cos’è. Il cosiddetto bagarinaggio online è un fenomeno che si basa sulla brama dei fan di accaparrarsi i biglietti di grandi eventi musicali (e più di rado sportivi), a qualsiasi costo. Oggi in Italia a gestire il mercato primario è Ticketone: la piattaforma, in base a un accordo concluso del 2002 con i maggiori organizzatori di concerti, è titolare di un’esclusiva online e mette in vendita i biglietti delle manifestazioni principali, i cosiddetti “hot event”, ai prezzi fissati dagli organizzatori in accordo con i musicisti.

Gli stessi ticket degli show più gettonati, che sul canale ufficiale vanno sold out nel giro di pochi minuti, vengono proposti in parallelo da siti specializzati (come Viagogo, Seatwave e Ticketbis) a prezzi spropositati, anche dieci volte il valore del biglietto. Sfruttando l’eccesso di domanda rispetto all’offerta di tagliandi, si alimenta così un vero e proprio mercato secondario, molto fiorente, con cifre da capogiro. Un business nato in rete che all’estero, in Paesi come Regno Unito, Belgio e Usa, è già sanzionato dal 2013. In Italia finora è ancora lecito: non esistono norme infatti che vietano ai privati di rivendere i biglietti acquistati dai canali ufficiali. Una lacuna normativa (ora solo in parte colmata) che dà adito a una valanga di raggiri.

Una truffa nella truffa. Chi compra sui siti di secondary ticketing, oltre a spendere cifre considerevoli, è di frequente vittima di imbrogli. Nel corso dell’acquisto sui portali di bagarinaggio infatti “spesso appaiono finestre o messaggi che ingannano il navigatore mettendogli fretta e facendogli credere che i biglietti siano in esaurimento, in alcuni casi addirittura prima dell’inizio della vendita ufficiale” si legge nel Libro bianco sul Secondary ticketing realizzato dalla Siae.

Gli scandali. Negli ultimi anni sono diventati sempre più frequenti i casi di biglietti di mega eventi musicali, esauriti sul canale ufficiale nel giro di pochissimo tempo, come le date milanesi di luglio 2016 di Bruce Springsteen (40.000 biglietti esauriti nel giro di un minuto) e dei Coldplay, solo per citarne alcuni. Ad aprile dello scorso anno l’Antitrust ha comminato una multa di 1,7 milioni di euro complessivi a quattro operatori del mercato secondario (Seatwave, Viagogo, Ticketbis, e Mywayticket) e alla stessa Ticketone SpA: la società, non aveva predisposto misure antibagarinaggio, nonostante fosse tenuta a farlo per contratto, non aveva previsto vincoli per limitare gli acquisti plurimi di biglietti, né svolto controlli successivi per annullarli.

Ma a distanza di un anno poco o nulla è cambiato, come denuncia il Codacons. Questo mese, ad esempio, i fan sono a caccia dei biglietti per lo show di Elton John, in programma tra un anno all’Arena di Verona, cioè il 29 maggio 2019: “Sui siti secondari si arriva a spendere fino a 1.755 euro per l’evento, a fronte di prezzi compresi tra i 69 e i 200 euro sui canali di vendita ufficiali” fa notare l’associazione dei consumatori.

(La Repubblica)