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Cantone: "Evitare una retromarcia sulle norme in materia di appalti". Sullo stadio di Roma: "La mentalità di chi vuole ungere le ruote"

La Relazione annuale del presidente dell'Anac in Parlamento: si stanno moltiplicando - dice - le segnalazioni dei dipendenti della Pubblica Amministrazione su possibili irregolarità, vanno tutelati di più. Gli arresti nella Capitale dimostrano che bisogna "regolare i rapporti tra lobby, politica,decisori"

 

14 Giugno 2018

 

ROMA - In Italia la corruzione è forte, resiste, non accenna a fermarsi. Raffaele Cantone - che in Parlamento definisce i corrotti un "male assoluto", come già Sergio Mattarella - spiega che le denunce si stanno moltiplicando al suo ufficio, ora in affanno. Crescono ad esempio le segnalazioni dei dipendenti della Pubblica Amministrazione che lanciano l'allarme su possibili, gravi irregolarità.

 

Le segnalazioni sono state tre nel 2014, 125 nel 2015, 174 due anni fa, addirittura 364 l'anno scorso. E le denunce piovono malgrado le norme italiane - a differenza di quelle di altri Paesi - offrano garanzie deboli ai denuncianti.

 

VALANGA DI PARERI. E ancora. Negli ultimi due anni è più che raddoppiato il numero delle amministrazioni e delle imprese che ricorrono all'Anac - anzichè ai giudici del Tar - per risolvere i loro contenziosi in sede di gara d'appalto pubblica, chiedendo appunto un "parere di pre-contenzioso". L'istituto esiste dal 2007, ma è ora rafforzato dall'articolo 211 del Codice degli appalti.

Cantone: Evitare una retromarcia sulle norme in materia di appalti. Sullo stadio di Roma: La mentalità di chi vuole ungere le ruote

Il Codice prevede, su richiesta delle parti, che questo parere sia vincolante. Ora l'Anac ha emesso - nel 2017 - ben 471 pareri di pre-contenzioso, contro una media di 221 del periodo 2009-2015. Per questo l'Anac "sta valutando proposte di snellimento dell'iter di approvazione dei pareri".

 

LAVORI PUBBLICI A RISCHIO CRISI. Nella sua Relazione al Parlamento, a proposito di appalti, Cantone chiede che le norme in vigore - anche se migliorabili - non siano azzerate. La materia degli appalti - spiega "ha certamente bisogno di scelte chiare da parte del nuovo legislatore". Il rilancio del sistema dei lavori pubblici necessita però non solo di regole semplici, ma anche stabili, per consentire alla burocrazia il tempo di digerirle per applicarle in modo corretto".

 

Dunque "una completa retromarcia rischierebbe di creare un'ulteriore fase di fibrillazione con una (nuova) crisi del settore dalla quale, sia pure a fatica, si sta lentamente uscendo".

 

Il settore degli appalti pubblici - ovvio - è il terreno di caccia preferito delle sentinelle anti-corruzione. Qui c'è tanto, tantissimo denaro: nel 2017, il valore degli appalti superiori ai 40 mila euro si è attestato sui 139 miliardi di euro. E nell'anno sono arrivate all'Anac oltre 5190 su "appalti di lavori, servizi e forniture", con un ulteriore incremento rispetto ai 4372 del 2016. Il sistema, certo, taglia fuori le piccole imprese visto che il valore medio degli appalti tocca il livello più alto degli ultimi cinque anni.

 

RICHIESTA DI MEZZI. In questo quadro di denunce crescenti, Cantone non chiede poteri speciali. Non invoca norme straordinarie in suo favore. Chiede invece mezzi operativi per poter svolgere i compiti che la legge già oggi gli assegna. Mentre regole nuove servono per le lobby e le fondazioni che si occupano di politica, realtà che vanno disciplinate.

 

CONTE: C'E' UN CASO. Il presidente dell'Anac non cita esplicitamente gli arresti per il nuovo stadio della Roma: dice però che "i fatti di queste ore" confermano la necessità di regolare "i rapporti tra politica, decisori e mondo delle lobby". "Il contesto che emerge - insiste Cantone - è preoccupante soprattutto per la mentalità di certe persone che pensano che tutti i problemi possano essere risolti ungendo le ruote". E il premier Conte: "Non c'è un caso Roma, esiste in Italia un caso corruzione sul quale dobbiamo sempre stare attenti, dobbiamo lavorare noi regolatori, le autorità come l'Anac e l'autorità giudiziaria ognuno nell'ambito delle sue competenze".

 

Invece il nuovo ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, a proposito di nuove norme su lobby e politica: "Assolutamente sì: per noi 5Stelle la trasparenza è sempre stata la priorità e lo sarà anche per questo governo".

 

RIFIUTI, IMMIGRATI, SISMA. Rifiuti e immigrazione sono certamente due settori a rischio. Nel 2017 sono stati decisi, su input delle prefetture, i commissariamenti di 17 imprese raggiunte da interdittive antimafia. Sedici operano nel sistema dei servizi pubblici, in particolare nella raccolta dei rifiuti e nella accoglienza dei richiedenti asilo.

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Ma anche la ricostruzione post-terremoto resta un fronte caldo. Spiega Cantone: "Grazie alla Guardia di Finanza sono stati controllati alcuni cantieri", scoprendo imprese non autorizzate al subappalto. E' stata anche "effettuata un'indagine ad ampio spettro che ha coinvolto 17 stazioni appaltanti, con pratiche elusive evidenziate in 12 diverse delibere".

 

RADAR SUGLI ATENEI. Ora nuovi settori entrano sempre più nel radar dell'Anac, grazie al suo nuovo Piano triennale di Prevenzione della Corruzione. Tra questi, i porti e soprattutto l'università.

 

(La Repubblica)