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Borse europee contrastate. Ancora giù la Lira turca

Listini deboli, pesano le tensioni commerciali Usa- Cina. Tokyo cede lo 0,2%

 

di FLAVIO BINI

 

09 Agosto 2018

 

MILANO - Seduta in calo per le Borse europee. Milano scivola dello 0,72%, mentre le altre terminano contrastate: Londra cala dello 0,39%, Parigi cede lo 0,05%. Di segno opposto Francoforte, che aggiunge lo 0,34%. Wall Street chiude debole, con il Dow Jones in ribasso dello 0,29%, il Nasdaq in progresso dello 0,04% e lo S&P 500 in flessione dello 0,14%. Intanto continuano sullo sfondo le tensioni commerciali sull'asse Usa-Cina. L'ultima mossa l'ha messa in atto ieri Pechino, introducendo dazi addizionali del 25% su 16 miliardi di dollari di importazioni statunitensi, su prodotti che vanno dai carburanti e dai prodotti siderurgici alle auto e alle attrezzature mediche. Misure, queste, in vigore dal prossimo 23 luglio. Chiusura in lieve calo per la Borsa di Tokyo (-0,2%), frenata dal rafforzamento dello yen, con gli operatori cauti in vista dei prossimi colloqui commerciali a washington tra Stati uniti e Giappone.

 

Sul fronte valutario l'euro chiude sotto quota 1,16 dollari a 1,1586, mentre da Francoforte la Bce annota che la crescita si mantiene solida, seppur con un rallentamento rispetto al 2017.

 

Non si arresta invece la caduta della lira turca. Al cambio con la divisa Usa nel pomeriggio tocca quota 5,5 dopo avere perso quasi il 10% nel corso dell'ultimo mese, ripegando solo leggermente a 5,46. Le nuove sanzioni Usa all Russia colpiscono ulteriormente il rublo che scivola ai minimi da due anni. Il dollaro in mattinata viene scambiato a 66 dollari, al massimo da novembre 2016.

 

Poco mosso lo spread, il differenziale segna 251 punti, vicino alla chiusura di ieri. Il rendimento del decennale italiano è pari al 2,9%. L'andamento dei nostri titoli di Stato resta sempre legato alle prossime scelte che il governo ha in cantiere in vista della prossima legge di Bilancio. Il governo sembra intenzionato ad inserire in Manovra già primi interventi su reddito di cittadinanza e flat tax ma è ancora in alto mare sul reperimento delle risorse necessarie. Scarica l'agenda macro, dagli Usa si segnala che i prezzi alla produzione sono rimasti invariati a luglio contro stime per un +0,2%. Meglio delle attese le richieste di sussidi per la disoccupazione, che sono calate di 6mila a quota 213mila nell'ultima settimana monitorata. Infine le scorte di magazzino sono salite dello 0,1% a giugno: passo superiore alle stime, che erano per un dato invariato.

 

Infine le commodities. Alla chiusura degli scambi Ue il petrolio Il Wti guadagna 2 cent ma torna sotto quota 67 dollari a 66,97 dollari al barile mentre Il Brent avanza di 20 cent a 72,48 dollari al barile.. Invariato l'oro: il lingotto segna 1.214 dollari l'oncia.

 

(La Repubblica)