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Il Made in Italy resiste ai dazi: export in crescita

I dati Istat sono però relativi al solo mese di giugno

10 Agosto 2018

MILANO - A giugno 2018 l'Istat stima una crescita congiunturale per le esportazioni (+4,6%) e un più contenuto aumento per le importazioni (+0,3%). Numeri che indicano una iniziale tenuta del Made in Italy di fronte alle chiusure del commercio internazionale, anche se la spirale dei dazi è solo all'inizio (a giugno erano scattati quelli su alluminio e acciaio) e il peggio - sostengono in modo unanime gli osservatori - non può che arrivare con le successive strette alle tariffe. Da ultima è stata ieri proprio la Bce a indicare i dazi come uno dei principali rischi sulla crescita.

Intanto, il sostenuto incremento congiunturale dell'export italiano, spiega l'Istat, è da ascrivere prevalentemente alla crescita delle vendite verso i mercati extra Ue (+8,0%), dovuta principalmente ai mezzi di navigazione marittima, mentre quella verso l'area Ue è meno intensa (+2,1%)

Nei primi sei mesi dell'anno l'incremento tendenziale è del 3,7%, trainato dall'area Ue (+5,1%) e determinato da un aumento sia dei valori medi (+2,3%) sia, in misura minore, dei volumi (+1,3%). "La crescita risulta diffusa nella manifattura - spiega l'Istat - a eccezione degli autoveicoli, con incrementi più sostenuti per i settori a maggiore intensità di capitale e per l'industria alimentare".

A giugno 2018 l'aumento dell'export su base annua coinvolge sia l'area extra Ue (+8,0%) sia i paesi Ue (+5,6%). Tra i settori che contribuiscono in misura più rilevante alla crescita tendenziale dell'export nel mese di giugno, si segnalano mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (+47,0%), metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+10,2%), articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+15,4%) e prodotti petroliferi raffinati (+20,1%) mentre nello stesso mese contribuiscono negativamente gli autoveicoli (-3,1%). Su base annua, i paesi che contribuiscono maggiormente all'incremento delle esportazioni sono Svizzera (+55,1%), Stati Uniti (+18,8%), Francia (+10,3%), Germania (+4,1%) e Paesi Bassi (+20,8%).

Nel periodo gennaio-giugno 2018, la crescita tendenziale dell'export è principalmente determinata da metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+7%), prodotti alimentari, bevande e tabacco (+4,6%), mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (+11,9%), articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+6,5%) e apparecchi elettrici (+4,1%). Nel mese di giugno 2018 l'Istat stima che l'indice dei prezzi all'importazione aumenti dell'1,1% su maggio 2018 e del 3,5% su base annua. Al netto dei prodotti energetici, l'indice aumenta dello 0,3% in termini congiunturali e diminuisce dello 0,1% in termini tendenziali.

 

(La Repubblica)