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Dalle lotterie alle partite del web, i numeri del gioco pubblico in Italia

Oltre 10miliardi di introiti dell'erario provengono dall'industria del gaming. 7224 i siti illegali oscurati fino al giugno scorso dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato

 

11 Agosto 2018

 

Scommesse, slot, videolotteries, bingo, Gratta e Vinci, Lotteria Italia, poker on line in quasi tutte le varianti americane, skill game stile sudoku presentati sul web e ancora sale dei tre casino classici (Sanremo, Venezia e Sain Vincent mentre Campione è da poco chiuso per fallimento), giochi numerici come il Superenalotto, estrazioni del Lotto e giochi di carte classici riproposti per le versioni del web. E' una specie di lunga filastrocca che in estrema sintesi racchiude l'intera industria del Gioco in italia, dove i numeri che la rappresentano sono spesso stati letti e presentati in modo non del tutto attinente al vero e proprio bacino di riferimento del gioco, finendo spesso per confondere la raccolta generale con la spesa effettiva.

 

Lo studio presentato dall'agenzia Agimeg, specializzata nell'industria del gioco italiana e internazionale si prefigge di fare chiarezza sull'argomento attraverso l'utilizzo di fonte terze, suddividendo il mercato del gaming in 7 grandi sezioni: fiscalità, offerta sul territorio ed online, ludopatia, spesa medica, minori, pubblicità ed occupazione.

 

LA FISCALITA'

(Fonte: Libro Blù - Agenzia Dogane e Monopoli di Stato 2017)

La tassazione dei giochi in Italia superiore al 50%. Cresce la raccolta ma rimangono stabili la spesa dei giocatori e le entrate erariali.

Nell'ultimo quadriennio (i dati del 2017 sono provvisori) la raccolta del settore è cresciuta in maniera importante mentre la spesa reale dei giocatori (cioè la raccolta meno le vincite) e l'Erario sono cresciuti in maniera meno consistente, stabilizzandosi negli ultimi due anni. Questo fatto è dovuto in parte allo spostamento degli utenti verso giochi con payout più elevati. L'impatto dell'Erario sulla Spesa è stato del 46,7% nel 2014, del 47,4% nel 2015, del 53,2% nel 2016, del 53,9% nel 2017. Mediamente nel quadriennio esaminato, all'Erario è andato oltre il 50% della Spesa. Nel 2016 e nel 2017 all'Erario è andata una cifra superiore a quanto rimasto nella filiera del gioco (concessionari, ricevitori, gestori, ecc).

 

(Fonte: Ufficio Parlamentare del Bilancio 3 maggio 2018)

La tassazione sul gioco in Italia superiore a quella degli altri Paesi europei

La tassazione del settore risulta essere superiore rispetto ad altri paesi europei, oltre il doppio di Francia e Regno Unito, il triplo della Germania e quattro volte quello della Spagna.

Il Fisco ringrazia la passione degli italiani per il gioco d'azzardo: nessuno in Europa incassa come l'Italia

a cura di RAFFAELE RICCIARDI

 

QUADRO ATTUALE DELLA TASSAZIONE

GIOCHI TRADIZIONALI

Lotto: all'interno di questa voce rientrano il Lotto tradizionale e 10 e Lotto dove il prelievo fiscale equivale a un utile di gestione, ottenuto dalla sottrazione alla raccolta, delle vincite e della percentuale per il gestore del punto gioco. Per il solo caso del Lotto tradizionale è stata introdotta negli ultimi anni anche la "Tassa sulla Fortuna" del 8% sulle vincite

 

Giochi numerici a totalizzatore nazionale: sono composti dal Superenalotto, Superstar e Win for Life. A questi giochi è applicata l'Imposta Unica, e la base imponibile è la raccolta. Le aliquote sono rispettivamente del 28,27%, 38,27% e 23,27%. Per questa gruppo di giochi si applica l'ulteriore tassazione del 12% sulle vincite superiori ai 500€.

 

Lotterie: suddivise in differite e istantanee alla quali si applica un'aliquota che corrisponde al valore residuale. Per le sole lotterie istantanee si applica l'ulteriore tassazione del 12% su vincite superiori si 500€.

 

Bingo: per questo gioco simile alla tombola si applica l'Imposta Unica e la base imponibile corrisponde al margine lordo (GGR) calcolato come differenziale fra la raccolta e i premi restituiti ai giocatori. L'aliquota applicata è del 20%.

 

LE SCOMMESSE

A base sportiva: composte da concorsi a pronostici, scommesse sportive e non sportive a quota fissa e scommesse a totalizzatore e a tutte si applica l'Imposta Unica che però ha base imponibile differente. Per i concorsi a pronostici si applica alla raccolta al netto dei diritti fissi e ricevitori con aliquota del 33,84%. Per le scommesse sportive e non sportive a quota fissa l'imposta si applica al margine lordo con un'aliquota del: 18% per la raccolta su rete fisica e 22% per la raccolta a distanza. Per le scommesse a totalizzatore l'imposta unica si applica alla raccolta con aliquota del 20%.

 

A base ippica: comprendono le scommesse ippiche a quota fissa e il V7, ad entrambe si applica l'Imposta Unica. Per le scommesse ippiche a quota fissa la base imponibile è il margine lordo con l'aliquota del: 43% per la raccolta su rete fisica e 47% per la raccolta a distanza. Per il V7 l'imposta si applica alla singola posta di gioco con l'aliquota al 15%.

 

GLI ALTRI GIOCHI

APPARECCHI

Macchinette: in questa categoria rientrano le AWP, le VLT e gli apparecchi per il gioco lecito senza vincita in denaro. Per le AWP e le VLT viene applicato il prelievo erariale unico (PREU): istituito nel 2003 dove la base imponibile è rappresentata dalle somme giocate (raccolta); l'aliquota per le AWP è del 19%, mentre per le VLT è del 6%. Per le VLT si aggiunge un'ulteriore tassazione del 12% sulle vincite superiori ai 500€, denominata anche "tassa sulla fortuna". Per gli apparecchi per il gioco lecito senza vincita in denaro (biliardo, calcio balilla, ecc.) si applicano: l'ISI, imposta sugli intrattenimenti e l'IVA. La base imponibile equivale all'imponibile medio annuo forfettario per categoria e l'aliquota è dell'8%.

 

Giochi di abilità a distanza: a questa categoria viene applicata l'Imposta Unica e la base imponibile è il margine lordo, con l'aliquota al 20%.

 

Giochi di carte e giochi di sorte a quota fissa: in questo gruppo rientrano il Poker cash e i giochi da casinò. L'imposta applicata è quella unica con la base imponibile sul margine lordo e l'aliquota per entrambi i giochi al 20%.

 

 

ANNO

RACCOLTA

SPESA

ERARIO

FILIERA

2014

84,5

16,9

7,9

9

2015

88,3

17,1

8,1

9

2016

95,9

19

10,1

8,9

2017

101,8

19,1

10,3

8,8

 

 

DIMINUZIONE OFFERTA SUL TERRITORIO E ONLINE

Oltre 140.000 newslot in meno da aprile 2018 ed oscurati oltre 7.200 siti di gioco illegali

(Fonte: Legge di Stabilità 2016)

 

Nel percorso tracciato dall'articolo 14 della delega fiscale si è provveduto ad adottare, nella Legge di Stabilità 2016 (articolo 1, comma 943, della legge 28 dicembre 2015, n. 208), alcuni provvedimenti riguardanti il settore degli apparecchi da intrattenimento, con la riduzione "di almeno il 30% delle newslot in circolazione, attraverso la riduzione effettiva delle macchine disponibili. In realtà le macchine tagliate sono state, al 30 aprile 2018, molte di più, circa il 35%: si è passati da una rete di oltre 407mila macchine a una di 265mila

 

(Fonte: Agenzia Dogane e Monopoli di Stato 2018)

Il 31 dicembre 2017 è scaduto il termine per la proroga onerosa dei corner ippici. Non rinnovati 4.000 punti.

 

Siti online oscurati

(Fonte: Agenzia Dogane e Monopoli di Stato 2018)

Dal 2006 è iniziata l'opera di oscuramento dei siti di gioco illegali. Dai 628 siti inseriti nella "black list" nel 2006, si è arrivati ai 7.224 siti oscurati a fine giugno 2018.

 

I NUMERI DELLA LUDOPATIA

Per il CNR sono 400.000 i giocatori problematici per l’ISS l’1,6% dei giocatori, dato in linea con gli altri paesi europei. Da un’indagine dell’ISS 24.000 le persone trattate in un anno e mezzo. La ludopatia all’ottavo posto tra le principali dipendenze in Italia

 

(Fonte: Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa (Ifc-Cnr) 2018)

Giocatori d’azzardo problematici. popolazione adulta (15-64 anni), infatti nel corso del 2017 hanno giocato almeno una volta oltre 17 milioni di italiani (42,8%), giocatori problematici, 400.000 stimati nel 2017 (2,4% dei giocatori).

 

(Fonte: Centro Nazionale Dipendenze e Istituto Superiore di Sanità 2018)

La dimensione del fenomeno. Una revisione sistematica sugli studi empirici condotti in tutto il mondo, tra il 2000 e il 2015, sul gioco d’azzardo e sul gioco d’azzardo problematico pone in evidenza che in molti Paesi non sono state ancora condotte indagini sul comportamento del gioco d’azzardo (6). Ciò nonostante, i 69 studi individuati hanno mostrato una diversa ampiezza delle dimensioni del fenomeno tra i continenti, anche se con misure di prevalenza spesso poco confrontabili per la variabilità degli strumenti d’indagine utilizzati (6). Infatti, i risultati dimostrano che lo 0,1-5,8% degli individui soddisfa i criteri diagnostici per il gioco d’azzardo problematico nei cinque continenti durante l’anno prima dell’indagine, e lo 0,7-6,5% soddisfa i criteri per il gioco d’azzardo problematico durante la loro vita (nonostante differenze nei cut-off tra gli strumenti di valutazione).

 

In particolare, nel Nord America i tassi di prevalenza dei giocatori d’azzardo negli ultimi 12 mesi erano compresi tra il 2% e il 5%, in Asia tra lo 0,5% e il 5,8%, in Oceania tra lo 0,4% e lo 0,7% e in Europa tra lo 0,1% e il 3,4% (6). Negli Stati Uniti tra gli adulti la prevalenza del gioco d’azzardo patologico varierebbe tra lo 0,4% e l’1,1% e quella del gioco problematico tra il 3,5 e il 5% (9). L’esame dei tassi di prevalenza europei del gioco d’azzardo negli ultimi anni ha mostrato che varia tra lo 0,12% e il 3,4%. Prevalenze minime si registrano in Norvegia (0,15%), in Germania e Regno Unito (0,3%) (6). In Italia, secondo i risultati dello studio condotto dall’Istituto di Fisiologia Clinica del Centro Nazionale delle Ricerche (IFC-CNR), sulla base dei dati raccolti attraverso l’Italian Population Survey on Alcohol and other Drugs (IPSAD 2013-2014), che valuta tra l’altro il rischio di gioco d’azzardo nella popolazione adulta tra i 15 e i 74 anni, circa 17 milioni di individui hanno giocato somme di denaro almeno una volta negli ultimi 12 mesi precedenti l’intervista e di questi oltre 5,5 milioni sono giovani adulti tra i 15 e i 34 anni. I risultati mostrano che poco meno del 15% dei giocatori presenta un comportamento di gioco definibile a basso rischio, il 4% un comportamento a rischio moderato e l’1,6% un comportamento di gioco problematico.

 

(Fonte: Istituto Superiore di Sanità 2018)

Persone in trattamento. L’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato i dati relativi all’indagine sui servizi e strutture per il trattamento del disturbo da gioco di azzardo (DGA), realizzato con il supporto finanziario del Ministero della Salute. Numero di pazienti. I centri (SerT/SerD (Servizi per le Tossicodipendenze – Dipendenze e centri del privato sociale) che hanno collaborato all’indagine hanno comunicato di aver preso in carico poco meno di 24mila utenti per disturbo da gioco d’azzardo – 17.668 nei SerT/SerD e 6.195 nel privato sociale – nel periodo gennaio 2014 /agosto 2015.

 

(Fonte: Camera dei Deputati 2018)

Contrasto al gioco d'azzardo patologico. L'articolo 7, comma 5, del D.L. n. 158 del 2012 ha introdotto l'obbligo di riportare avvertimenti sul rischio di dipendenza dalla pratica di giochi con vincite in denaro e sulle relative probabilità di vincita: sulle schedine e tagliandi dei giochi; sugli apparecchi di gioco; nelle aree e nelle sale con videoterminali; nei punti di vendita di scommesse su eventi sportivi, anche ippici, e non sportivi; nei siti internet destinati all'offerta di giochi con vincite in denaro. In caso di inosservanza di tali disposizioni è prevista la sanzione amministrativa di 50.000 euro nei confronti del concessionario degli apparecchi di gioco, del titolare della sala o del punto di raccolta dei giochi (relativamente agli apparecchi AWP e VLT), del titolare del punto vendita delle scommesse, se diverso dal concessionario.

 

Per quanto riguarda i giochi on line, la legge n. 88 del 2009 (articolo 24, comma 17) ha stabilito che i concessionari adottino ovvero mettano a disposizione strumenti ed accorgimenti per l'autolimitazione ovvero per l'autoesclusione dal gioco, l'esclusione dall'accesso al gioco da parte di minori, nonché l'esposizione del relativo divieto in modo visibile negli ambienti virtuali di gioco gestiti dal concessionario. Inoltre attraverso il c.d. conto di gioco si rende possibile una sorta di autolimitazione obbligatoria per il giocatore, in quanto egli al momento dell'apertura del conto stabilisce i propri limiti di spesa settimanale o mensile, con conseguente inibizione dell'accesso al sistema in caso di raggiungimento della soglia predefinita. Per i giocatori è prevista anche la facoltà di auto-esclusione dal sito del concessionario, con conseguente impedimento ad un nuovo accesso. Peraltro, attraverso l'anagrafe dei conti di gioco, viene monitorata l'attività di ciascun giocatore, in quanto all'apertura del conto il giocatore deve fornire il proprio codice fiscale (che viene incrociato con la banca dati SOGEI al fine di verificarne l'effettiva esistenza) e il sistema di controllo permette di tracciare e memorizzare in modo nominativo tutte le transazioni di gioco dei giocatori italiani.

 

In tale contesto la legge n. 190 del 2014 ha disposto la destinazione, nell'ambito delle risorse destinate al finanziamento del Servizio sanitario nazionale e a decorrere dall'anno 2015, di una quota pari a 50 milioni di euro annui per la prevenzione, la cura e la riabilitazione delle patologie connesse alla dipendenza da gioco d'azzardo come definita dall'Organizzazione mondiale della sanità. L'Osservatorio per il contrasto della diffusione del gioco d'azzardo e il fenomeno della dipendenza grave, istituito dal D.L. n. 158 del 2012, art. 7, comma 10, è stato trasferito presso il Ministero della salute, con il compito di monitorare la dipendenza dal gioco d'azzardo.

 

(Fonte: Centro Nazionale Dipendenze e Istituto Superiore di Sanità 2018)

Percezione del fenomeno “gioco d’azzardo” nella popolazione generale. È stato preso in considerazione un campione composto da 1437 uomini e 1563 donne, con un’età media di circa 49 anni. Il 46% dei rispondenti risiede in un comune del Nord Italia, il 20% in uno del Centro e il restante 34% in uno del Sud/Isole. Il 55% dichiara un grado medio-elevato di istruzione. Il 57% del campione riconosce la casualità della vincita o perdita di denaroquale caratteristica specifica del gioco d’azzardo, ma un 8% circa attribuisce l’esito del gioco ad una qualche abilità del giocatore.

 

SPESA MEDICA

50 i milioni stanziati ogni anno dallo Stato per il fondo per il gioco d’azzardo patologico.

(Fonte: Camera dei Deputati 2018)

La Legge di Stabilità 2016 (legge n. 208 del 2015, art. 1, comma 946) ha istituito presso il Ministero della salute il Fondo per il gioco d'azzardo patologico-GAP, al fine di garantire le prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione delle persone affette. Il Fondo è ripartito tra le regioni e le province autonome sulla base di criteri determinati con decreto del Ministro della salute da emanare entro sessanta giorni, sentita la Conferenza Stato regioni e entri locali. Per la dotazione del fondo è autorizzata la spesa di 50 milioni di euro annui a decorrere dal 2016. Si prevede, inoltre, che il Ministero della salute, di concerto con il MIUR, predisponga campagne di informazione e sensibilizzazione, in particolare nelle scuole, sui fattori di rischio connessi al gioco d'azzardo, fornendo informazioni sui servizi disponibili per affrontare il problema della dipendenza dal gioco d'azzardo.

 

(Fonte: Ministero della Salute)

Osservatorio Nazionale per il gioco d’azzardo patologioco: Le leggi istitutive. L’Osservatorio per il contrasto è stato inizialmente previsto dal decreto legge n. 189 del 2012 (art. 7, comma 10) come organismo dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Con la legge di stabilità per il 2015 (legge n. 190 del 2014, art. 1, comma 133), l’Osservatorio è stato trasferito presso il Ministero della Salute e ne è stata variata la composizione.

 

Composizione. L’Osservatorio per il contrasto della diffusione del gioco d’azzardo e il fenomeno della dipendenza grave è attualmente composto da 24 membri, in rappresentanza dei Ministeri della Salute, dell’Economia, dell’Istruzione e della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dell’Istituto Superiore di Sanità, dell’ANCI, della Conferenza delle Regioni, delle organizzazioni dei consumatori, di associazioni e comunità terapeutiche impegnate nell’attività di contrasto della dipendenza da gioco.

 

Competenze. Rientra nei compiti dell’Osservatorio il monitoraggio del fenomeno della dipendenza dal gioco d’azzardo e dell’efficacia delle azioni di cura e di prevenzione intraprese e la definizione delle linee di azione e delle misure più efficaci per l’attività di prevenzione, cura e riabilitazione.

 

L’attività dell’Osservatorio. Tra i primi atti compiuti dall’Osservatorio va citato innanzitutto il decreto di riparto delle risorse del Fondo per il gioco d’azzardo patologico di cui alla legge di stabilità per il 2016 (legge n. 208 del 2015, art. 1, comma 946), pari a 50 milioni annui. L’Osservatorio ha inoltre approvato a gennaio 2017 un documento che indica una serie di misure concrete sulle future caratteristiche tecniche delle new slot al fine di ridurre i rischi di gioco problematico.

 

MINORI

In calo il numero dei minori che giocano

(Fonte: Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa (Ifc-Cnr) 2018)

Il gioco d’azzardo tra gli studenti. I giocatori d’azzardo che durante il 2017 hanno giocato almeno una volta diminuiscono tra gli studenti (15-19 anni), passando da 1,4 milioni (47,1%) del 2007 ad un milione (36.9%) nel 2017.

 

A rischio ludopatia tra i minori il 7,1% il dato più basso degli ultimo dieci anni (solo nel 2012 fu del 7,0% e nel 2008 era del 10%)

(Fonte: Camera dei Deputati 2018)

 

Per quanto riguarda la tutela dei minori, l'articolo 7, comma 8, delD.L. n. 158 del 2012 prevede il divieto di ingresso ai minori di anni 18 nelle aree destinate al gioco con vincite in denaro interne alle sale Bingo, nelle aree ovvero nelle sale in cui sono installati apparecchi VLT (video lottery) e nei punti vendita in cui si esercita – quale attività principale – quella di scommesse su eventi sportivi, anche ippici, e non sportivi. Il titolare dell'esercizio commerciale, del locale ovvero del punto di offerta del gioco con vincite in denaro è tenuto ad identificare i minori di età mediante richiesta di esibizione di un documento di identità, tranne nei casi in cui la maggiore età sia manifesta.

 

L'articolo 24, comma 20, del D.L. n. 98 del 2011, oltre a ribadire il divieto di consentire la partecipazione ai giochi pubblici con vincita in denaro ai minori di 18 anni, ha provveduto - ai successivi commi 21 e 22 - ad inasprirne le sanzioni. In particolare: il titolare dell'esercizio commerciale, del locale o, comunque, del punto di offerta del gioco che consente la partecipazione ai giochi pubblici a minori di 18 anni è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 5.000 a 20.000 euro;

  • indipendentemente dalla sanzione amministrativa pecuniaria e anche nel caso di pagamento in misura ridotta della stessa, la violazione è punita con la chiusura dell'esercizio commerciale, del locale o, comunque, del punto di offerta del gioco da 10 fino a 30 giorni; il titolare dell'esercizio commerciale, del locale o, comunque, del punto di offerta del gioco, all'interno dei predetti esercizi, identifica i giocatori mediante richiesta di esibizione di un idoneo documento di riconoscimento;

  • per i soggetti che nel corso di un triennio commettono tre violazioni, anche non continuative, è disposta la revoca di qualunque autorizzazione o concessione amministrativa;

  • in caso di utilizzo degli apparecchi e dei congegni da gioco (slot machine, videolottery), il trasgressore è altresì sospeso, per un periodo da uno a tre mesi, dall'elenco dei soggetti incaricati della raccolta delle giocate, e conseguentemente i concessionari per la gestione della rete telematica non possono intrattenere,neanche indirettamente, rapporti contrattuali funzionali all'esercizio delle attività di gioco con il trasgressore.

 

PUBBLICITA’

La pubblicità in Italia è soggetta a numerose restrizioni già dal 2012

(Fonte: Gazzetta Ufficiale 10 novembre 2012)

 

Con il cosiddetto “Decreto Balduzzi” sono state introdotte norme molto restrittive in tema di pubblicità sul gioco. Con la Legge di stabilità del 2016 sono state introdotte nuove norme ancora più restrittive.Il primo intervento in materia è stato effettuato con il decreto legge n. 158 del 2012 (convertito nella legge n. 189 del 2012) – c.d. decreto legge Balduzzi (art. 7), che introduce in particolare il divieto di messaggi pubblicitari di giochi con vincite in denaro nelle trasmissioni televisive e radiofoniche nonché durante le rappresentazioni teatrali o cinematografiche non vietate ai minori. Sono anche proibiti i messaggi pubblicitari di giochi con vincite in denaro su giornali, riviste, pubblicazioni, durante trasmissioni televisive e radiofoniche, rappresentazioni cinematografiche e teatrali, nonché via internet, che incitano al gioco ovvero ne esaltano la sua pratica, ovvero che hanno al loro interno dei minori, o che non avvertono del rischio di dipendenza dalla pratica del gioco. La pubblicità deve riportare in modo chiaramente visibile la percentuale di probabilità di vincita che il soggetto ha nel singolo gioco.

 

Per i trasgressori (sia il committente del messaggio pubblicitario sia il proprietario del mezzo di comunicazione interessato) vi è una sanzione amministrativa da 100.000 a 500.000 euro (Su questo argomento vedi anche la circolare applicativa dell’AAMS del 2012).

 

In generale, devono essere riportati avvertimenti sul rischio di dipendenza dalla pratica di giochi con vincite in denaro e sulle relative probabilità di vincita (pena una sanzione amministrativa di 50.000 euro):

– su schedine e tagliandi dei giochi;

– su apparecchi di gioco (c.d. AWP – Amusement with prizes), cioè quegli apparecchi che si attivano con l’introduzione di monete o con strumenti di pagamento elettronico;

– nelle sale con videoterminali (c.d. VLT – Video lottery terminal);

– nei punti di vendita di scommesse su eventi sportivi e non;

– nei siti internet destinati all’offerta di giochi con vincite in denaro.

 

(Fonte: Legge di Stabilità 2016)

Con la Legge di Stabilità per il 2016 (legge n. 208 del 2015) vengono approvate ulteriori disposizioni limitative della pubblicità (art. 1, commi 937-940).

In particolare, si vieta la pubblicità dei giochi con vincita in denaro nelle trasmissioni radiofoniche e televisive “generaliste” (in pratica i canali presenti dai numeri 1 a 9 del telecomando dalle ore 7 alle ore 22) e in quelle indirizzate prevalentemente ad un pubblico di minori; sono esclusi dal divieto i media specializzati individuati dal decreto ministeriale pubblicato nella gazzetta ufficiale dell’8 agosto 2016 (le tv a pagamento – Sky e Mediaset Premium – le radio, le tv locali ed i canali tematici sulle piattaforme a pagamento), le lotterie nazionali e le sponsorizzazioni nei settori della cultura, dell’istruzione e della ricerca, dello sport, della sanità e dell’assistenza.

 

IAP (Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria)

Nel 2017, rende noto lo IAP, sono stati 66 i messaggi passati per il vaglio preventivo del Comitato di controllo, il 16,4% in meno rispetto ai 79 messaggi dell’anno precedente. Nel 2017 inoltre sono state eseguite 11 archiviazioni a seguito di istruttoria: 9 ritenute non in contrasto con le norme del Codice e 2 a seguito della modifica del messaggio da parte dell’inserzionista, su richiesta del Comitato di Controllo. Sono state invece 7 nel 2016 le archiviazioni: 6 ritenute non in contrasto con le norme del Codice e 1 a seguito della modifica del messaggio da parte dell’inserzionista, su richiesta del Comitato di Controllo. Sempre nel 2016 il Comitato di Controllo dello IAP ha inviato 4 ingiunzioni riguardanti pubblicità su giornali cartacei e su canali Youtube.

 

AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni)

(Fonte: Relazione Annuale AGCOM 2018)

Nell’ambito dei servizi Internet sono stati monitorati più di 396.000 siti web di vario genere e 52.659 spazi virtuali relativi a giochi e scommesse online, rilevando solo 15 illeciti (0,02%) e denunciando una persona.

 

OCCUPAZIONE

(Fonte: Ufficio parlamentare di Bilancio 2018)

Complessivamente le imprese del settore sono circa 6.600 con oltre 100.000 occupati, di cui il 20 per cento della filiera diretta e l’80 per cento della filiera indiretta (punti vendita, tabaccherie, bar, autogrill, edicole).

 

(La Repubblica)