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Febbre turca per Piazza Affari. Lo spread chiude a quota 279, ai massimi da fine maggio

Rendimenti al rialzo, il tasso del decennale schizza fino a 3,10%. Male i titoli più esposti verso la Turchia, come Unicredit e Astaldi

 

By Huffington Post

 

Lo spread prosegue la sua marcia al rialzo, stretto nella morsa tra il crollo della lira turca e la diffidenza con cui gli investitori guardano alla prossima legge di bilancio del Governo Conte.

 

Il differenziale tra Btp italiani e Bund tedeschi chiude a quota 279, sui massimi dalla fine di maggio, quando lo spread superò i 300 punti. Venerdì scorso lo spread aveva chiuso a quota 268. Il tasso del decennale schizza a 3,10%. Nessuna richiesta per i bot annuali, scadenza 14 agosto 2019, nell'asta riservata agli operatori specialisti: Il Tesoro aveva offerto BBot annuali per 600 milioni.

 

Giornata negativa per Piazza Affari, che cede lo 0,58% in un'Europa debole, in scia alla crisi turca. Milano tenta un recupero nelle ultime ore di contrattazione, dopo essere stato a lungo in rosso oltre l'1%. Pesanti le banche, con Unicredit (-2,6%) che sconta ancora la propria esposizione sulla Turchia. Ubi banca lascia sul terreno il 2,9% e Banco Bpm il 3%. Per contro, tra le migliori, c'è Azimut che sale ancora (+2,4%) in scia ai dati positivi sulla raccolta di luglio. Bene anche la galassia Unipol dopo la semestrale . Sul resto della borsa Astaldi lascia sul terreno il 6,1% pagando l'effetto Turchia: la vendita della concessione del terzo ponte sul Bosforo è infatti la condizione principale per costituire il consorzio per la sottoscrizione dell'aumento di capitale da 300 milioni annunciato al mercato.

 

Migliora nel finale anche il listino di Istanbul, che chiude con un ribasso del 2,38% mentre la lira turca vale 6,93 dollari (in apertura aveva anche sfondato quota 7).

 

(Huffington Post)