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Fisco, incassati 700 milioni grazie ai ravvedimenti degli italiani

L'Agenzia delle Entrate ha inviato 1,2 milioni di lettere ai cittadini nel primo semestre per far presenti gli errori

 

12 Agosto 2018

 

MILANO - Ernesto Maria Ruffini lascia un bilancio di metà anno positivo per quanto riguarda la crescita degli incassi da "compliance" dell'Agenzia delle Entrate, ovvero gli adempimenti che i cittadini svolgono senza contenzioso per recuperare alcuni errori fatti in sede di dichiarazione dei redditi. L'Agenzia ha accelerato su questi alert preventivi: nei primi 6 mesi del 2018 ha inviato 1,2 milioni di comunicazioni per avvisare i cittadini di possibili errori. Fra gennaio e giugno di quest'anno, le lettere di compliance hanno portato nelle casse dello Stato 700 milioni di euro, con un incremento del 250% rispetto ai 200 milioni incassati nello stesso periodo del 2017.

 

La strategia dell'adempimento spontaneo sta mostrando d'altra parte un incremento significativo: si parla del 333% degli incassi, passati dai 300 milioni del 2015 a 1,3 miliardi del 2017, e la moltiplicazione delle lettere da 500mila a 1,5 milioni (+200%). Cresce complessivamente anche il numero dei controlli (accessi/verifiche, accertamenti ordinari e automatizzati) sui tributi amministrati dall'Agenzia, da 213.089 a 231.941 (+8,8%), che portano il recupero dell'evasione nel periodo gennaio-giugno 2018 a quota 6,7 miliardi (+6,3%) rispetto allo stesso periodo del 2017.

 

Somme più consistenti e tempi più brevi per i rimborsi Iva: nei primi sei mesi di quest'anno professionisti e imprese hanno ricevuto 4,6 miliardi di euro con un'attesa media pari a 71 giorni, contro i 3,8 miliardi erogati in media in 90 giorni nel 2017. Sul fronte dei servizi ai cittadini, le dichiarazioni di successione telematiche centrano quota 43mila: nel 20% dei casi il servizio online delle Entrate ha avuto la meglio sulla carta.

 

Se l'approccio delle Entrate degli ultimi anni vuole esser amichevole, non significa che manchi il resto dell'attività: aumenta, infatti, anche il numero delle verifiche e degli accertamenti, che cresce del 9% circa arrivando a quota 232 mila. Le attività di controllo ordinario e automatizzato si accompagnano alla crescita del numero delle comunicazioni in cui si evidenzia l'eventuale presenza di irregolarità nelle dichiarazioni dei redditi e Iva (36-bis del Dpr n. 600/73 e 54-bis del Dpr n. 633/72), che al 30 giugno raggiunge quota 1 milione e 100mila (+46,7% rispetto alle 750mila inviate nello stesso periodo del 2017). Gli incassi del semestre raggiungono i 6,7 miliardi, 400 milioni in più (+6,3%) rispetto al dato registrato nello stesso intervallo del 2017.

 

(La Repubblica)