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Trasporto locale: una tassa occulta da sei miliardi

Cottarelli: due terzi dei costi pagati dallo Stato. Sprechi ed evasione, il settore pubblico ha numeri disastrosi e quasi sempre il servizio è inefficiente

 

12 Agosto 2018

 

ROMA - I sussidi al trasporto pubblico locale costano all'erario italiano oltre sei miliardi di euro ogni anno. Un salasso al quale molto spesso non corrisponde un servizio efficiente, come dimostra un caso su tutti: quello di Roma, dove l'Atac (la più grande municipalizzata italiana del trasporto) è in regime di concordato preventivo e sta affrontando l'ultima possibilità di un rilancio.

 

Affari&Finanza, in edicola lunedì 13 agosto con Repubblica, mette in primo piano l'emergenza del trasporto pubblico locale, facendo parlare Carlo Cottarelli che, da direttore dell'Osservatorio sui conti pubblici italiani, ha dedicato un rapporto dettagliato al problema. E con un focus, appunto, sulla crisi dell'Atac e sul suo miliardo di euro di debiti pregressi.

 

"La situazione del trasporto pubblico locale italiano è anomala - spiega Cottarelli - e ci allontana dal resto d'Europa". La ricetta? Aumentare il contributo delle risorse proprie, ovvero la vendita dei biglietti: "Perché queste risorse - si legge nel rapporto dell'Osservatorio - non coprono complessivamente che il 37 per cento dei bilanci".

 

Il resto è coperto dai trasferimenti pubblici che, pur essendo appropriati come incentivo alla riduzione del traffico privato nei centri urbani, hanno ormai superato ogni limite. Per l'esattezza, 6,3 miliardi di euro annui. " Le tariffe sono mediamente troppo basse - sottolinea Cottarelli - l'evasione nei pagamenti dei biglietti, specie in alcune regioni, ha raggiunto livelli intollerabili, i costi di esercizio sono più alti che all'estero per una serie di inefficienze".

 

La versione integrale dell'articolo in edicola su Affari&Finanza lunedì 13 agosto e su Repubblica.it

 

(La Repubblica)