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La Turchia agita ancora i mercati

La ripresa delle Borse è caratterizzata dall'ansia per la crisi finanziaria di Ankara, che Erdogan non dimostra di voler sopire

 

12 Agosto 2018

 

La Turchia resta uno spettro ad agitare i mercati, che già venerdì hanno registrato forti cali a seguito dell'avvitarsi della crisi finanziaria di Ankara. I pronostici sono difficili ma dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan non stanno arrivando segnali di un cambio di rotta in economia: il timore è che i mercati proseguano sulla scia del venerdì nero, con Wall Street che ha chiuso in rosso, dopo le perdite pesanti su Tokyo (-1,3%) e in Europa, dove Milano è stata la peggiore (-2,5%).

 

Contraccolpi ci sono stati anche sullo spread tra Btp e Bund, che ha sfiorato i 270 punti base, e sull'euro, scivolato sotto la soglia 1,14 dollari (1,1395) per la prima volta da luglio 2017. Quest'anno la moneta turca ha perso un terzo del suo valore, con il presidente Erdogan che, dopo la vittoria elettorale di giugno, ha ridotto ancor più l'autonomia della banca centrale, impedendo una stretta monetaria giudicata necessaria in uno scenario mondiale di tassi in rialzo. Questo rende remota l'ipotesi che la Turchia chieda al Fmi quell'aiuto che molti economisti ritengono indispensabile per uscire dalla crisi, insieme alla limitazione dei movimenti di capitali. C'è poi il capitolo della relazioni internazionali e della guerra commerciale con gli Stati Uniti. Proprio venerdì il presidente americano Donald Trump ha annunciato il raddoppio dei dazi sull'acciaio e sull'alluminio turchi, affossando ancor di più la lira, crollata del 17% e scesa ai minimi record (fino a 6,8 sul dollaro), con i rendimenti dei bond schizzati a livelli stellari, oltre il 20%. La risposta di Edogan è arrivata puntuale: se gli Stati Uniti non "invertono la tendenza all'unilateralismo e alla mancanza di rispetto saremo costretti a iniziare a cercare nuovi amici e alleati".

 

Al di là della questione turca, con l'attività generale rallentata per la settimana di ferragosto si seguono in Italia i passi verso la manovra finanziaria. A livello internazionale, si guarda alla ripresa dei negoziati per Brexit a Brussels: entro marzo bisogna fissare gli accordi per la spartizione. Attenzione tra i dati macro all'inflazione italiana, al Pil tedesco e alle vendite al dettaglio americane che sono viste per la sesta volta di fila in crescita.

 

 

LUNEDI' 13

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BERLINO - ore 08:00

Germania: diffusione dati PIL destagionale t/t ROMA - via Cesare Balbo, 16 ore 10:00

L'Istat diffonde i dati sui Prezzi al consumo, di luglio 2018 (senza briefing).

 

MARTEDI' 14

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BERLINO - ore 11:00 Germania: diffusione dati ZEW situazione corrente, relativi al mese di agosto

BRUXELLES - ore 11:00 UE: diffusione dati PIL destagionale t/t; produzione industriale

SPAGNA - prezzi al consumo

 

MERCOLEDI' 15

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NEW YORK - ore 14:30 USA: diffusione dati sulle vendite al dettaglio m/m, relativi al mese di luglio

UK - prezzi al consumo

 

GIOVEDI' 16

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USA - Avvio cantieri, richieste sussidi disoccupazione

TURCHIA - Produzione industriale

UK - vendite al dettaglio

 

VENERDI' 17

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ROMA - ore 10:30 Italia: diffusione dati sul debito PA (mld€), relativi al mese di giugno

ROMA - Pubblicazioni Banca d'Italia: "Mercato finanziario" "Bilancia dei pagamenti e posizione patrimoniale sull'estero" "Finanza pubblica: fabbisogno e debito"

ROMA - Statistiche Banca d'Italia: "Debito lordo delle Amministrazioni pubbliche" "Debito delle Amministrazioni centrali".

 

(La Repubblica)