Gli ingegneri trovano lavoro prima. Male i medici

I corsi di laurea lunga che favoriscono un inserimento lavorativo più rapido sono quelli del gruppo Ingegneria: Ingegneria meccanica (a tre anni dalla laurea l'88,5% degli ingegneri meccanici ha un'occupazione continuativa), Ingegneria delle telecomunicazioni (88,2%) e Ingegneria chimica (85%). Lo sostiene l' Istat, su ''Università e lavoro: orientarsi con la statistica On line edizione 2008''. Buone prospettive occupazionali presentano anche le lauree in Farmacia (81,7%), Economia aziendale (76,6%), Odontoiatria e protesi dentaria (75,3%). I laureati che hanno più difficoltà ad inserirsi nel mercato del lavoro sono quelli del gruppo medico (svolgono un lavoro continuativo soltanto in circa 24 casi su 100); seguono i laureati dei gruppi giuridico (38%), educazione fisica (46%), geo-biologico (47%) e letterario (49%). La spiegazione sta nella particolarità dei percorsi post-laurea dei giovani in uscita da questi raggruppamenti: a tre anni dalla laurea i medici sono ancora molto spesso impegnati nelle scuole di specializzazione (53 laureati su 100 svolgono formazione retribuita); anche i laureati in materie giuridiche, a causa dell'attività di praticantato post-laurea (per lo più non retribuito), cominciano più tardi a cercare lavoro. Per i laureati dei gruppi educazione fisica e letterario, invece, la limitata diffusione di un'occupazione continuativa dopo la fine dell'università si deve, almeno in parte, all'inizio di attività lavorative prima del conseguimento della laurea, che fanno attestare l'occupazione complessiva su valori superiori alla media (pari rispettivamente al 77 e al 75%).   I corsi di laurea breve che consentono un inserimento lavorativo più facile riguardano le professioni infermieristiche e ostetriche (ben il 72,3% dei laureati ha un'occupazione continuativa iniziata dopo la laurea), le scienze e tecnologie farmaceutiche (67,3%) e le scienze e tecnologie informatiche (66,6%). Sono superiori alla media anche le percentuali di occupati relative ai laureati in scienze della mediazione linguistica (61,6%) e in disegno industriale (60,3%). I laureati in corsi brevi che incontrano maggiori difficoltà a lavorare stabilmente sono invece quelli del gruppo giuridico (soltanto 22 su 100 hanno un lavoro continuativo dopo il conseguimento del titolo); seguono i laureati dei gruppi geo-biologico (31,3%), psicologico (31,9%) e letterario (35,3%).(MP 28/05/2008)