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Istat: cresce l'innovazione nelle Pmi, in calo le grandi

I settori più attivi sono quelli industriali, in testa l'elettronica con un tasso del 90%. I dati si riferiscono al triennio 2014-2016

 

24 Settembre 2018

 

ROMA - Crescono le imprese che fanno innovazione, ma sono soprattutto piccole e medie. Per le grandi, tra il 2014 e il 2016, la propensione innovativa è invece in lieve calo, per effetto di un ridimensionamento nei servizi: il dato emerge da un report dell'Istat. Nel complesso, però, il bilancio è positivo perché l'innovazione cresce di quattro punti rispetto al triennio precedente, coinvolgendo il 48,7% delle imprese italiane.

 

L'aumento del 4% nel triennio è la sintesi dell'aumento delle piccole e medie imprese (+4,3 punti percentuali per le prime e +3,4 punti per le seconde), e del lieve calo nelle grandi (81,8%; -1,5 punti percentuali) per effetto di un ridimensionamento nei servizi (dal 76,9% al 72,2%).

 

L'industria è il settore con la maggiore propensione innovativa (57,1% di imprese innovatrici, in aumento di 7 punti rispetto al triennio precedente e, in particolare, per quasi tutte le grandi imprese industriali l'innovazione si conferma un aspetto centrale delle scelte strategiche aziendali (91,8% e +1,7 punti rispetto al 2012-2014).

 

Tra i settori industriali si registra un quasi record dell'elettronica: il tasso d'innovazione raggiunge il 90%. Seguono chimico e farmaceutico. Nella manifattura si segnala un significativo recupero dell'abbigliamento, che arriva al 45,9%.

 

Nel triennio di riferimento, quasi tre su quattro imprese innovatrici (73,3%) hanno introdotto innovazioni di prodotto o processo, il 21,8% ha effettuato soltanto forme di innovazione 'soft' (non collegate alle tecnologie), come innovazioni organizzative e di marketing, mentre un restante 4,9% ha proseguito attività innovative non ancora portate a termine entro il 2016.

 

(La Repubblica)