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Lo spread supera i 340 e poi chiude in forte calo. Piazza Affari debole

Borse europee contrastate. L'euro si mantiene sotto 1,15 dollari. L'allarme di Patuelli (Abi): "Da rialzo differenziale un danno per le imprese". Capitali stranieri via dall'Italia: ad agosto vendite per quasi 18 miliardi. Unicredit prevede taglio del rating

di FLAVIO BINI

19 Ottobre 2018

MILANO - Piazza Affari sfiora di un soffio la chiusura sopra la pari dopo una giornata vissuta prevalentemente in territorio negativo e chiude a -0,04%. Seduta a due facce anche per lo spread, schizzato in mattinata fino a quota 340 e poi ridisceso nel pomeriggio fino a 301 punti, oltre 25 punti sotto la chiusura di ieri, con il rendimento del titolo decennale italiano al 3,52%.

Una tregua quindi per i titoli di Stato italiani, finiti sotto pressione dopo lo strappo del governo sui conti, con la Ue che ieri ha mandato un primo avvertimento con l'invio di una lettera molto dura sul progetto di bilancio fatto pervenire alcuni giorni fa a Bruxelles, e lo scontro all'interno della stessa maggioranza di governo, con il vice premier Di Maio che dopo il caos sulla presunta manipolazione del decreto fiscale ha parlato per la prima volta di un problema "politico" da chiarire con il proprio alleato.

La tensione potrebbe comunque tornare a crescere in caso di un taglio del rating: possibilità che Unicredit ritiene in arrivo per quanto riguarda la valutazione di Moody's: "Ci attendiamo che Moody's tagli il rating dell'italia di un gradino e assegni un outlook stabile mentre s&p probabilmente cambierà il suo outlook sul rating da stabile a negativo (sebbene vi sia la possiblità di un taglio di un gradino con outlook stabile)", scrivono Thomas Strobel, economista, di Unicredit bank a Monaco e Philip Gisdakis, co-head of strategy research, sempre di Unicredit bank a monaco, nel consueto bollettino "macro & markets weekly" pubblicato oggi.

Anche i dati forniti da Banca d'Italia non sono incoraggianti: nel mese di agosto le vendite nette di obbligazioni da parte di investitori stranieri, prevalentemente titoli di Stato ma anche bond societari, sono tornate a scendere ad agosto a -17,9 miliardi, dopo il doppio maxi ribasso di maggio e giugno.

Se si guarda al dato complessivo dall'inizio del governo gialloverde, e scorporando il dato tra titioli di Stato e corporate bond grazie al Database della Banca d'Italia, si nota come tra gli investimenti stranieri nell'ultimoi mese ad essere oggetto delle vendite siano stati soprattutto i nostri Bot e Btp (17,4 miliardi sui 17,9 totali), mentre per quanto riguarda le azioni, sempre ad agosto, il dato è invece positivo (+139 milioni)

In sofferenza tutto il settore bancario, particolarmente sensibile alle variazioni dello spread. In profondo rosso Mps, Carige e Ubi e Banco Bpm. Un monito in questo senso è arrivato in giornata dal numero uno dell'Abi Antonio Patuelli: "L'ulteriore crescita dello spread peggiora le prospettive degli equilibri dei conti pubblici e complica le attività produttive tutte e gli investimenti delle famiglie e delle imprese". Nervose le altre piazze finanziarie, in parte per la situazione italiana ma soprattutto per i primi segni di rallentamento che si vedono nelle trimestrali delle società in via di pubblicazione in questi giorni. Londra riesce a tenere in rialzo dello 0,32%, mentre Francoforte perde lo 0,31% e Parigi lo 0,63%. Wall Street, dopo il brusco calo registrato ieri, apre positiva. Il Dow Jones segna +0,37% a 25.477 punti e il Nasdaq +0,62% a 7.531.

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L'effetto Italia si fa sentire anche sul mercato delle valute con l'euro che si mantiene sotto quota 1,15 dollari a 1,1465. Sul fronte internazionale la frenata del Pil cinese, con il Pil nel terzo trimestre tornato a tassi di crescita del 2009 (+6,5%), non pesano sui listini del Paese, con Shanghai e Shenzhen in deciso rialzo dopo le rassicurazioni arrivate dalle tre autorità di vigilanza e regolamentazione cinesi (People Bank of China, China Banking and Insurance Regulatory Commission e China Securities Regulatory Commission). Tokyo accusa il colpo e termina gli scambi a -0,56% appesantita al ribasso dal nuovo calo di Wall Street, che sconta il raffreddarsi dei rapporti tra Stati Uniti e Arabia Saudita dopo l'esplosione del caso Khashoggi, con il segretario del Tesoro Usa Mnuchin che ha scelto di non partecipare al maxi evento economico organizzato da Riad a fine mese, sulla scia di quanto fatto già da molti altri big dell'economia.

Tra gli altri dati macroeconomici di giornata l'inflazione giapponese a settembre sale all'1% considerata sui beni deperibili mentre è in calo dell'1,3% all'1,2% per quanto riguarda tutti i beni. Dati in chiaroscuro, pil a parte, dalla Cina: con le vendite al dettaglio in aumento del 9,2% a settembre, meglio delle attese, e la produzione industriale che ha invece frenato, crescendo "solo" del 5,8%, in calo sia sul 6,1% del mese precedente sia sulle attese degli analisti di 6%. Torna a salire il prezzo del petrolio, a 69,61 dollari al barile nel Wti novembre e a 80,42 nel Brent dicembre. Oro in lieve rialzo a 1227 dollari l'oncia.



(La Repubblica)