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Borse in calo, il petrolio torna a crescere dopo il taglio di Riad

Listini negativi nel Vecchio Continente, Piazza Affari in calo: lo spread risale sopra i 300. Prezzi del greggio in risalita con la decisione dell'Arabia Saudita di limitare l'export a dicembre

di FLAVIO BINI

12 Novembre 2018



MILANO - Le Borse europee terminano tutte in calo in una settimana che in Italia guarda ancora alle tensioni sull'asse Roma-Bruxelles in tema di conti pubblici. Martedì è attesa la nuova risposta del nostro Paese all'Italia ma tutto lascia pensare che il governo non intenderà retrocedere dalle proprie intenzioni, con la Commissione che a quel punto potrebbe dare il via all'iter per la procedura di infrazione contro l'Italia. Londra arretra dello 0,74%, Francoforte arretra dell'1,77% e Parigi dello 0,93%. Milano invece dopo un avvio positivo scivola in calo e perde l'1,05%. Chiusura piatta per Tokyo che ha terminato a +0,09%. In forte calo Wall Street: alla chiusura degli scambi in Europa il Dow Jones cede l'1,54% e il Nasdaq registra un pesante -2,03%.

Dopo la tregua degli ultimi giorni torna a salire lo spread. Il differenziale Btp/Bund risale a 303 punti con il rendimento del titolo decennale al 3,43%. Notizie positive dall'asta dei Bot a un anno. Il rendimento medio è sceso a 0,63% dai massimi da 5 anni toccati nel collocamento di ottobre a 0,949%. Il Tesoro ha collocato il massimo importo previsto di 5,5 miliardi di euro.

L'euro chiude in forte ribasso l'euro nei confronti del dollaro, che ora passa di mano a 1,1250 nei confronti del biglietto verde, al livello più basso dal giugno 2017

A Piazza Affari occhi puntati sulle banche, con il cda di Carige che oggi ha dato il via libera all'operazione di rafforzamento patrimoniale in due fasi, con l'intervento a sostegno da parte del Fondo Interbancario, quindi dell'intero sistema bancario. Vola Tim, che riduce lo slancio sul finale e termina a +2,79%. A sostenere il titolo è il progetto del governo di scendere in campo per favorire l'unificazione delle reti di tlc e promuovere lo sviluppo della fibra che consente velocità di navigazione superiori. L'obiettivo è creare una rete unica tra Telecom e open fiber in una struttura che sia in grado di raccogliere le risorse per accelerare la sostituzione del rame. Oggi Genish ha dichiarato di essere favorevole ad una unificazione della rete ma solo a patto di mantenerne il controllo.

Dopo una raffica di sedute in calo torna a salire decisamente il prezzo del petrolio. Pesa la decisione dell'Arabia Saudita di ridurre le vendite a dicembre e la possibilità discussa dai Paesi Opec/non Opec di procedere a un nuovo taglio alla produzione per sostenere i prezzi della commodity. I contratti sul greggio Wti guadagnano 63 centesimi a 60,82 dollari al barile. Il Brent cresce a 70,98 dollari al barile.



(La Repubblica)