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Povertà, oltre mezzo milione di persone non si può permettere i farmaci

La spesa dal dentista diventa un indicatore di povertà: solo 2,3 euro al mese per gli indigenti, 24,8 per gli altri

13 Novembre 2018



Più di un povero su dieci non si può permettere le cure mediche e i farmaci, 539.000 persone che restano ai margini anche del più elementare sistema di cura. E' il dato principe che emerge dal Rapporto 2018 - Donare per curare: Povertà Sanitaria e Donazione Farmaci, promosso dalla Fondazione Banco Farmaceutico onlus e BFResearch e realizzato, con il contributo incondizionato di IBSA, dall'Osservatorio Donazione Farmaci (organo di ricerca di Banco Farmaceutico).

Un documento presentato presso la sede di AIFA che mette in evidenza come il dato dell'esclusione dalle cure sia in realtà in contrasto con la crescente richiesta di farmaci, aumentata del 22% nel quinquennio 2013-2018. "Servono soprattutto farmaci per il sistema nervoso (32%), l'apparato muscolo-scheletrico (16%), il tratto alimentare e metabolico (13,4%), l'apparato respiratorio (8,7%) e le patologie dermatologiche (6,3%)", dice la ricerca.

A fronte della crescita di richiesta, "anche quest'anno, inoltre, più 13 milioni di persone hanno limitato le spese per visite e accertamenti".

I ricercatori sostengono che "a causa di spese più urgenti (perché non rinviabili), le famiglie povere destinano alla salute solo il 2,54% della propria spesa totale, contro il 4,49% delle famiglie non povere. In particolare, possono spendere solo 117 euro l'anno (con un aggravio di 11 euro in più rispetto all'anno precedente), mentre il resto delle persone può spendere 703 euro l'anno per curarsi (+8 euro rispetto all'anno precedente)". Nei nuclei indigenti, con 12,3 euro al mese oltre la metà del portafoglio sanitario si svuota in farmacia, mentre negli altri nuclei si investe maggiormente in prevenzione.

"In tal senso, è particolarmente sintomatica le spesa delle persone in stato di indigenza per i servizi odontoiatrici: 2,35 euro mensili, contro 24,83 euro del resto della popolazione. Non è un caso che la cattiva condizione del cavo orale sia diventato un indicatore dello stato di povertà (economica e culturale)".

In generale, come si è visto sono molti milioni gli individui che tagliano la spesa sanitaria. In un momento storico in cui dovrebbe avvenire il contrario, perché i dati ufficiali "indicano una progressiva divaricazione tra la spesa pubblica (in riduzione) e quella privata (in aumento). In particolare, la quota di spesa per assistenza farmaceutica non sostenuta dal Servizio Sanitario Nazionale e a carico totale delle famiglie sfiora il record storico, passando al 40,6% rispetto al 37,3% dell'anno precedente".



(La Repubblica)