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La Corte dei conti: "Se l'assenteismo è lieve, troppo togliere 6 mesi di stipendio"

Una dipendente pubblica, che ha disertato il lavoro per 4 ore in 4 giorni, multata per il danno patrimoniale. Ma ora dovrebbe risarcire anche il danno d'immagine. E la seconda sanzione è sproporzionata rispetto alla sua colpa lieve. In campo la Consulta

di ALDO FONTANAROSA

13 Novembre 2018



ROMA - Assente dal lavoro per 4 ore in tutto. Un'ora al giorno, in 4 giornate del marzo del 2017. Una dipendente pubblica - impiegata in un Ufficio turistico di un Comune - è finita davanti alla Corte dei conti per quella che può sembrare una colpa lieve. E in effetti i magistrati della Corte dei conti, alla fine del procedimento, infliggono a questa dipendente pubblica come un buffetto sulla guancia.

La multa è pari, intanto, a 64 euro e 81 centesimi che risarciscono il "danno patrimoniale". La dipendente ha percepito in modo "indebito" una parte della sua retribuzione "in assenza della prestazione lavorativa". In sostanza, si è segnata presente al lavoro, su un modulo, per quattro ore, mentre invece era via.

A questo punto, però, la Corte dei conti è obbligata dalla legge a infliggere una seconda sanzione. La dipendente dovrà risarcire anche il danno d'immagine che ha fatto al Comune per il quale lavora.

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Ed è qui che la Corte dei conti si ferma. La legge - nota la Corte - stabilisce che la sanzione al dipendente per danno d'immagine "non può essere inferiore a sei mensilità dell'ultimo stipendio", oltre agli "interessi e alle spese di giustizia".

Ora, la Corte dei conti osserva che la sanzione minima per il danno d'immagine - pari a sei mesi di stipendio - è "sproporzionata e irragionevole" rispetto alla condotta tenue della dipendente pubblica e al "carattere lieve" delle violazioni che sono state accertate. Si può davvero togliere sei mesi di stipendio ad una persona che è mancata 4 ore dal posto di lavoro, senza peraltro ripetere questo errore?

La Corte dei conti, invece di stangare la dipendente pubblica in modo severissimo, preferisce segnalare alla Corte costituzionale la norma che stabilisce la sanzione minima dei sei mesi di stipendio, ora sospettata di incostituzionalità.

Si tratta dell'articolo 55-quater, comma 3-quater, del decreto legislativo 165 del 2001.



(La Repubblica)