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Manovra, Ue dura dopo la lettera. Dombrovskis: "Piano controproducente"

Austria e Olanda invocano provvedimenti contro l'Italia. Gualtieri: "Risposta inutile e dannosa"

14 Novembre 2018



MILANO - La lettera di risposta del governo italiano alla Commissione europea sui nostri conti pubblici non placa gli animi europei. Tra le repliche più dure al governo italiano si registra la presa di posizione del vice presidente della Commissione Europea Valdis Dombrovskis: "Questi piani italiani sono controproducenti per l'economia italiana stessa. Già ora la percentuale del debito pubblico è circa una volta e mezzo superiore a quello di un anno fa. Ciò è evidente anche nella disponibilità di finanziamenti e nel costo del credito per l ''economia reale', che sta cominciando a influenzare gli investimenti", ha detto.

Sulla stessa linea anche Andrus Ansip, vice presidente della Commissione come Dombrovskis:"Quando si è nella famiglia dell'eurozona, bisogna rispettare regole che noi stessi ci siamo dati", ha detto all'Ansa rispondendo a una domanda sulla lettera di risposta sulla manovra italiana. "Fare debito con i soldi dei contribuenti non è un'idea intelligente - ha aggiunto -. In Italia c'è un governo intelligente e spero che saranno in grado di trovare buone soluzioni per l'Unione europea e anche per gli italiani"

Ferma anche la presa di posizione dell'Austria, che ha fatto sapere che intende votare a favore di un'eventuale procedura d'infrazione nei confronti dell'Italia. "Più che mai dobbiamo pretendere disciplina da Roma, non si tratta solo di una questione italiana, ma di una questione europea", ha detto il ministro delle Finanze di Vienna, il popolare Hartmut Loeger. In sostanza secondo Loeger "l'Italia corre il rischio di scivolare verso uno scenario greco", e se la manovra non sarà corretta, secondo il ministro austriaco la Commissione Ue dovrebbe compiere dei passi disciplinari verso Roma.

Il ministro delle Finanze olandese: "Europa intervenga"

Dello stesso avviso anche il ministro delle Finanze olandese, Wopke Hoekstra: "E' poco sorprendente ma molto deludente il fatto che l'Italia non abbia rivisto il proprio bilancio. Le finanze pubbliche dell'Italia sono fuori controllo e i piani del governo italiano non portano una robusta crescita economica", ha detto. "Questo bilancio non soddisfa gli accordi che abbiamo stipulato in Europa. Ho grandi preoccupazioni al riguardo", prosegue il ministro, "spetta ora alla Commissione europea prendere ulteriori provvedimenti".

Sulla stessa linea la Commissione europea. "Quando si è nella famiglia dell'eurozona, bisogna rispettare regole che noi stessi ci siamo dati", ha detto all'Ansa il vicepresidente della Commissione europea per il mercato digitale, Andrus Ansip, rispondendo a una domanda sulla lettera di risposta sulla manovra italiana. "Fare debito con i soldi dei contribuenti non è un'idea intelligente - ha aggiunto -. In Italia c'è un governo intelligente e spero che saranno in grado di trovare buone soluzioni per l'Unione europea e anche per gli italiani". "Questi piani italiani sono controproducenti per l'economia italiana stessa. Già ora la percentuale del debito pubblico è circa una volta e mezzo superiore a quello di un anno fa. Ciò è evidente anche nella disponibilità di finanziamenti e nel costo del credito per l ''economia reale', che sta cominciando a influenzare gli investimenti", ha detto l'altro vice presidente Valdis Dombrovskis.

Manovra, il governo chiede nuova flessibilità. Privatizzazioni, obiettivo "impossibile" da 18 miliardi

di FLAVIO BINI e RAFFAELE RICCIARDI



Gualtieri: "Lettera inutile e dannosa"

Anche il presidente della Commissione Economica del Parlamento Europeo, l'europarlamentare Pd-S&D Roberto Gualtieri, "La lettera alla Commissione europea da parte del governo italiano è inutile e dannosa", ha attaccato. "Inutile - continua Gualtieri - perché come è noto le privatizzazioni non incidono sul deficit strutturale (e se non riguardano immobili neanche su quello nominale) e quindi non consentono di evitare l'apertura di una procedura di deficit eccessivo, che imporrà all'Italia vincoli più stretti per molti anni. Sbagliato, perché realizzare 18 miliardi di privatizzazioni nel 2019 è al tempo stesso del tutto irrealistico e profondamente sbagliato, e determinerebbe una svendita a prezzi di saldo del patrimonio pubblico"."Se poi ciò riguardasse il controllo o i dividendi delle aziende partecipate come Eni Enel Poste, Leonardo e Fs - aggiunge Gualtieri - si priverebbe permanentemente il bilancio pubblico di introiti molto significativi riducendo ulteriormente la sostenibilità del nostro debito pubblico. La toppa è quindi peggiore del buco, e per pagarsi la campagna elettorale con i soldi dei cittadini il governo vuole mettere L'Italia per cinque anni in prigione per debiti e al tempo stesso svendere i gioielli di famiglia", ha concluso Gualtieri.



(La Repubblica)