News
Balzo dello spread dopo la lettera alla Ue. Borse contrastate
- Dettagli
- Pubblicato Mercoledì, 14 Novembre 2018 23:13
Il differenziale sopra quota 310 poi ripiega, listini in lieve rialzo. Delude il Pil tedesco. Petrolio in netto calo
di FLAVIO BINI
14 Novembre 2018
MILANO - Il nuovo strappo dell'Italia con Bruxelles, con la decisione del governo di mantenere invariate le proprie previsioni di crescita e indebitamento netto nonostante le decise critiche della Commissione, spinge subito al rialzo lo spread in mattinata. Il differenziale Btp/Bund termina a 311 con un rendimento del decennale italiano al 3,5%.
Seduta contrastata per le Borse europee, condizionate dall'inatteso calo del Pil tedesco, che nel terzo trimestre è sceso dello 0,2% e dagli ultimi sviluppi sul dossier Brexit, con il consiglio dei ministri britannico che oggi esaminerà il testo dell'accordo con la Ue. Le Piazze del Vecchio partono tutte in calo e chiudono constrastate, Milano perde lo 0,78%. Francoforte lo 0,52%, Parigi scende dello 0,65% e Londra sale dello 0,28%. A Piazza Affari male Mediaset, dopo i conti deludenti diffusi ieri. In sofferenza Tim, che sconta ancora la revoca delle deleghe all'ad Amos Genish. Wall Street apre positiva con il Dow Jones che guadagna lo 0,6%, lo S&P500 in rialzo dello 0,7% e il Nasdaq che aggiunge lo 0,85%.
L'euro chiude in rialzo sopra quota 1,13 dollari. La moneta unica passa di mano a 1,1318 dollari e 128,94 yen. Vola la sterlina britannica sul dollaro, in crescita a 1,13013.
Rep
Manovra, sfida alla Ue: “Ma il debito scenderà con le privatizzazioni”
di ALBERTO D'ARGENIO e ROBERTO PETRINI
Tra i dati macroeconomici di giornata, la produzione industriale in Giappone è calata dello 0,4% a settembre sul mese precedente, mentre in Cina le vendite al dettaglio, uno dei termometri dello stato di salute dei consumi interni, "rallentano" al +8,6% rispetto all'anno prima, contro il +9,2% registrato il mese precedente e atteso dagli analisti, evidenziando un altro possibile segnale di debolezza dell'economia cinese. In arrivo l'inflazione a ottobre di Francia, Spagna, Gran Bretagna e Stati uniti, dall'Eurozona il Pil nel terzo trimestre e la produzione industriale a settembre. Nell'Eurozona il Pil complessivo dei Paesi dell'area euro è in aumento dello 0,2% e nei 28 dello 0,3%. Così Eurostat ha confermato le stime del 30 ottobre scorso segnalando però che in Germania c'è stata una crescita negativa, con il Pil diminuito dello 0,2%.
Il petrolio, dopo i crolli della vigiliacon l'Opec che ieri ha rivisto al ribasso le previsioni di domanda per il biennio 2018-2019, prova a recuperare: Il petrolio accelera a New York, dove le quotazioni salgono del 2,41% a 57,03 dollari al barile, il Brent del 2% a 66,78 dollari. L'oro è stabile poco sopra 1.202 dollari l'oncia.
(La Repubblica)