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L’Ue fissa il costo delle tariffe telefoniche nell’Ue: 19 centesimi al minuto, 6 centesimi per gli sms

Approvate le nuove regole per le chiamate dopo l’abolizione del roaming. Si partire dal 15 maggio 2019



Pubblicato il 14/11/2018

Ultima modifica il 14/11/2018 alle ore 15:51

EMANUELE BONINI



Dopo l’abolizione di costi di ricezione all’estero, arriva anche il taglio dei costi per le chiamate fuori dal proprio Paese. Il Parlamento europeo completa la rivoluzione a dodici stelle della telefonia, imponendo limiti tariffari uguali per tutti all’invio di messaggi di testo e alle telefonate verso gli altri Stati membri dell’Ue. Dal 15 maggio 2019 per telefonare da Roma a Madrid, o da Lisbona a Stoccolma, si spenderà massimo 19 centesimi al minuto per le conversazioni, e massimo 6 centesimo per ogni sms scambiato con il proprio interlocutore.

I deputati europei riuniti a Strasburgo non hanno avuto dubbi sui benefici del provvedimento, approvato a larghissima maggioranza (584 «sì», 42 «no», 50 astensioni), per un voto dall’esito talmente annunciato che qualcuno ha addirittura «rotto le righe» diffondendo reazioni ufficiali al voto prima ancora che questo avesse effettivamente luogo in Aula. È il caso di Dita Charanzovà, europarlamentare ceca dei liberali (Alde), e tra i relatori del testo, che ha diffuso un note stampa un po’ prima del previsto.

Si completa la riforma del telefonino Ue

La limitazione dei costi telefonici intra-europei si aggiunge all’abolizione del roaming entrata in vigore il 15 giugno 2017. Allora si eliminavano i sovraccosti per poter rispondere all’estero, derivanti dall’affitto della rete telefonica che il gestore nazionale imponeva all’operatore straniero per poter garantire i propri servizi oltre confine. Sono stati abbattuti i costi per rispondere dal proprio cellulare, in sostanza. Adesso si taglia la bolletta per effettuare telefonate internazionali, nei confini dell’Ue.

Per i Paesi dell’Efta, l’associazione europea di libero scambio (Islanda, Lichtentstein, Norvegia, Svizzera), e gli Stati candidati (Albania, ex repubblica jugoslava di Macedonia, Montenegro, Serbia, Turchia) il nuovo regime al momento non si applicherà, quindi attenzione a quando si viaggia o si chiama in uno di questi Paesi.

Nuove norme per Skype e WhatsApp

Le nuove norme si applicano anche a Skype. La compagnia di messaggistica offre la possibilità di utilizzare i servizi di telefonia, caricando credito on-line con cui telefonare su reti fisse e mobili. Per questo Skype viene considerato operatore telefonico in tutto e per tutto, e i tetti per chiamate e sms si applicheranno anche alla compagnia. Per i servizi chat e di chiamate wireless di Skype e WhatsApp si applicheranno poi le nuove regole in materia di privacy e sicurezza. Le due compagnie e tutte quelle affini come Viber dovranno garantire sistemi di crittografia per rendere inaccessibili conversazioni verbali e scritte tra utenti.

Operatori subito a norma, per gli Stati due anni

Mentre il taglio ai listini telefonici scatterà a maggio, agli Stati viene concesso due anni di tempo per adottare la legislazione nazionale di attuazione delle nuove regole. Verranno concessi invece tre anni e mezzo per attivare il sistema di chiamata di emergenza «al contrario». Autorità nazionali e operatori dovranno creare un servizio gratuito per avvertire su telefoni cellulari e smartphone di emergenze, quali magari rischi inondazioni o alluvioni in caso di maltempo. Le scadenze per gli Stati scatteranno dopo l’approvazione formale del Consiglio, che dovrebbe arrivare già nelle prossime settimane. L’obiettivo dell’Ue è avere le nuove regole approvate definitivamente entro la fine dell’anno.



(La Stampa)