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Borse in rosso dopo Wall Street. Lo spread sotto i 280 punti

Il tonfo degli indici Usa si fa sentire anche in Europa. Tokyo chiude a -0,53%. Giù il petrolio

di FLAVIO BINI

05 Dicembre 2018



MILANO -Le Borse europee terminano in rosso, appesantite dalla chiusura fortemente negativa di Wall Street di ieri sera: i principali indici della piazza finanziaria americana hanno terminato perdendo oltre 3 punti percentuali, sui timori che la tregua commerciale sbandierata da Trump sia in realtà molto più fragile di quanto dichiarato. Oggi la Borsa americana resta chiusa per i funerali dell'ex presidente George Bush senior, mentre i future indicano un rimbalzo dopo il tracollo della vigilia. Nonostante queste indicazioni di potenziali recuperi, i listini del Vecchio Continente terminanodeboli. Milano arretra dello 0,13%, Londra cede l'1,44%, Francoforte l'1,19% e Parigi l'1,14%. In mattinata, anche Tokyo ha chiuso debole cedendo lo 0,53%. L'euro è in calo a 1,1354 dollari.

Lo spread tra Btp e Bund tedeschi continua la sua discesa e si porta a 278 punti dai 289 della chiusura di ieri, con il rendimento del decennale italiano al 3,05%. Gli investitori seguono da vicino gli sviluppi della trattativa con l'Europa, con il governo pronto a far calare il deficit verso il 2%, mentre in Parlamento la Manovra si prepara all'approdo in aula alla Camera sostanzialmente invariata nei numeri. Sarà quindi eventualmente al Senato che il governo correggerà la rotta, riducendo e poste per quota 100 e reddito di cittadinanza, destinandole eventualmente alla riduzione del disavanzo.

Tra i dati di giornata isale leggermente l'attività dei servizi in Italia a novembre. Il relativo indice Pmi, calcolato da Markit/Adaci, è salito il mese scorso a 50,3 punti da 49,2 di ottobre. In Germania l'indice Pmi servizi si è attestato a novembre a 53,3 punti, secondo la lettura finale che conferma la stima preliminare. Il dato risulta in calo rispetto ai 54,7 punti di ottobre. L'Ocse ha certificato invece che la pressione fiscale in Italia è risultata al 42,4%, in leggero calo ma comunque ben sopra la media dell'area.

Il prezzo del petrolio prova a recuperare terreno alla vigilia della riunione dell'Opec, in cui l'Arabia Saudita punta a varare un taglio della produzione, concordandolo con gli alleati del cartello e in particolare con la Russia. Nel pomeriggio, il Wti segna 53,4 dollari con un guadagno dello 0,28% mentre il Brent aggiunge lo 0,29% a 62,26 dollari. L'oro è praticamente invariato a 1.237 dollari l'oncia.



(La Repubblica)