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L’allarme di Assolavoro: da gennaio 53 mila persone a casa per effetto del decreto dignità

Federmeccanica: il 30% delle imprese del nostro settore non rinnoverà i contratti a tempo determinato

Pubblicato il 05/12/2018

Ultima modifica il 05/12/2018 alle ore 16:40

walter passerini



Sono circa 53mila le persone che a partire dal 1° gennaio 2019 non potranno essere riavviate al lavoro attraverso le Agenzie per il Lavoro perché raggiungeranno i 24 mesi di limite massimo per un impiego a tempo determinato, secondo quanto previsto da una circolare del Ministero (n.17 del 31 ottobre 2018) che ha retrodatato a prima dell’entrata in vigore della legge di conversione del cosiddetto Decreto Dignità il termine da considerare per questi lavoratori assunti dalle Agenzie.

Si tratta di una stima prudenziale, approssimata per difetto, elaborata da Assolavoro, l’Associazione Nazionale delle Agenzie per il Lavoro, con una proiezione sull’intero settore dei dati rilevati dagli operatori associati (circa l’85% del mercato).

Assolavoro evidenzia che nonostante le ripetute manifestazioni di disponibilità non c’è stato ancora nessun riscontro in generale e in particolare sull’interpello relativo proprio alla circolare n.17 del 31 ottobre 2018. L’Associazione Nazionale delle Agenzie per il Lavoro ribadisce la necessità di “correggere il tiro” a tutela dei lavoratori.

Sull’argomento interviene anche Federmeccanica che, attraverso un comunicato relativo alla sua Indagine congiunturale sull’Industria Metalmeccanica, scrive: «Con riferimento al Decreto Dignità, il 30% delle imprese» del settore metalmeccanico «non rinnoverà, alla data di scadenza, i contratti a tempo determinato in essere».



(La Stampa)