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Effetto Fornero sulle pensioni: -3,9% in 5 anni

I numeri del rendiconto sociale dell'Inps. Nel 2017 le pensioni degli ex dipendenti pubblici hanno doppiato quelle degli ex dipendenti private



Prestazioni pensionistiche in calo nel periodo 2012-2017 a seguito delle riforma Fornero, mentre nel 2017 le pensioni degli ex dipendenti pubblici hanno doppiato quelle degli ex dipendenti private. Le pensioni anticipate donne hanno superato quelle di vecchiaia. E' il quadro che emerge dal rendiconto sociale dell'Inps. Nel 2017 l'Istituto ha accertato un gettito contributivo di circa 225 miliardi di euro, di cui 200 per prestazioni pensionistiche e circa 25 per le prestazioni di protezione sociale. I trasferimenti dallo Stato sono stati circa 110 mld. A fronte delle entrate contributive e dei trasferimenti dal bilancio dello Stato, l'Inps ha sostenuto spese per prestazioni istituzionali pari a circa 313 miliardi di euro, di cui circa 257 destinati alle pensioni, 38 alle prestazioni a sostegno del reddito e 18 alla spesa per invalidità civile. Gli assicurati sono stati 22.523.260, con una crescita del 1,8% rispetto al 2016. Il numero totale dei pensionati titolari di trattamenti previdenziali nel 2017 è di 15.477.672 unità con una diminuzione dello 0,5%, pari a 72.762 unità. Il rapporto tra pensionati e popolazione residente a livello territoriale è, per ogni cento abitanti, nel Nord 26,3, nel Centro 25,1 e nel Sud ed Isole 23,1. I beneficiari nel 2017 di prestazioni assistenziali sono stati complessivamente 3.525.011, con un incremento rispetto al 2016 di 40.602 unità. L'importo medio mensile lordo delle pensioni di vecchiaia liquidate nel 2017 è stato di 1.170 euro per gli uomini e di 858 euro per le donne tra gli ex dipendenti privati, mentre tra gli ex dipendenti pubblici è stato di 2.456 euro per gli uomini e di 1.748 euro per le donne. Nello stesso periodo sono state liquidate 717.279 pensioni di vecchiaia, di cui 307.266 alle donne e 410.013 agli uomini, mentre sono state liquidate 1.076.675 pensioni di anzianità/anticipata, di cui 417.314 alle donne e 659.361 agli uomini; il rapporto donne/uomini è passato dallo 0,41 iniziale a 0,57 alla fine del periodo. L'importo medio mensile lordo delle pensioni di anzianità/anticipata liquidate, nel 2017, è stato invece di 2.450 euro per gli uomini e 1.758 euro per le donne tra gli ex dipendenti privati, mentre tra gli ex dipendenti pubblici è stato di 3.091 per gli uomini e di 2.281 euro per le donne. I fruitori di prestazioni di maternità obbligatoria sono stati 336.935, con una flessione del 3,7% rispetto al 2016, pari a 12.958 unità. Analizzando il dato per classi di età si evince che 222.118 fruitori hanno un'età compresa fra 30 e 39 anni, pari al 65,9% del totale. I beneficiari di congedo parentale sono risultati nel 2017 pari a 323.277, con un incremento del 3,7% rispetto al 2016. Le domande pervenute il c.d. bonus bebè, nel 2017 i fruitori sono stati 714.413 con un incremento del 57,1% pari a 259.652 rispetto al 2016. Con riferimento infine al premio una tantum di 800 euro per la nascita o l'adozione di minore, si registra al 31 dicembre 2017 un numero di domande pari 444.108 a fronte delle quali sono stati corrisposti 282 milioni di euro. Le domande, al 31 marzo 2018, sono state 125.654 per un importo di 94 milioni di euro. Le pensioni di invalidita' sono 932.289 con un calo del 3,3% rispetto al 2016 pari a 32.021. Il rapporto di tale prestazione con la popolazione residente è, per ogni 100 abitanti, del 2,4 al Nord, del 3,2 nel Centro e del 6,7 nel Sud e Isole. Le indennita' di accompagnamento sono 2.113.287, con un leggero aumento dello 0,8% rispetto al 2016 pari a 17.207. Nel 2017 i fruitori di ammortizzatori sociali risultano essere 3.782.483, in riduzione del 2,2%, pari a 85.732 unità, rispetto al 2016. Gli interventi a favore dei lavoratori che hanno cessato il rapporto di lavoro hanno interessato 3.177.935 lavoratori, con un incremento del 3,7% pari a 113.163 beneficiari rispetto al 2016. Per quanto riguarda specificatamente la NASpI, si rileva un numero di beneficiari pari a 2.448.256, con un incremento del 18,4% pari a 381.027 fruitori. I beneficiari di trattamenti in caso di temporanea sospensione o riduzione dell'attivita' lavorativa sono 604.548 con una riduzione del 24,8% pari a 198.895 rispetto al 2016. I beneficiari di CIGO nel 2017 registrano una riduzione del 16,2% pari a 66.838 rispetto al 2016, mentre per i beneficiari di CIGD tale riduzione è del 75,7% pari a 67.802 e quella dei beneficiari di contratti di solidarieta' del 44,1% pari a 92.647. Si registra, invece, un aumento del 17,6% pari a 29.194 dei beneficiari di Cigs. L'andamento territoriale evidenzia che la riduzione dei fruitori di Cig è più significativa nel Centro-Nord del Paese, mentre è piu' contenuta nel Sud. Le domande per il reddito di inclusione (ReI) presentate al 30 settembre 2018 sono state 787.982, poco meno del 50% dei nuclei stimati dall'Istat in situazione di poverta' assoluta. Alla stessa data le domande ReI accolte sono risultate 375.799 pari al 47,7% del totale. La forte incidenza delle regioni meridionali e' rilevabile da 252.269 domande accolte pari al 67,1% del totale nazionale. Le domande accolte nelle regioni centrali sono risultate 53.042 pari al 14,1% e quelle nelle regioni settentrionali 70.488 pari al 18,7%. I beneficiari sono risultati per 330.613 cittadini italiani, pari all'88%. Se si considerano i cittadini dell'Unione Europea tale percentuale sale al 91,8%, mentre i cittadini extracomunitari beneficiari risultano 30.072 pari al 8%.

 

05/12/2018 11:09

(Italia Oggi)