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Ritirare i pacchi al benzinaio: le stazioni di servizio cambiano pelle nell'era dell'e-commerce

Accordo tra Nexive e Assopetroli

15 Dicembre 2018

Le stazioni di servizio diventano un ufficio postale, o meglio - come già sperimentato dalle edicole - un luogo nel quale gli utenti possono ritirare la loro corrispondenza. Ai tempi dell'e-commerce dilagante, un'idea che sembra poter avere il suo successo: mentre faccio il pieno andando al lavoro, ritiro quel che ho comprato su Amazon o affini.

E' questa la scommessa dell'iniziativa di Nexive, primo operatore postale privato in Italia, e Assopetroli-Assoenergia l'associazione che raggruppa 12mila punti vendita dei prodotti petroliferi ed energetici. Una iniziativa che ha già visto l'adesione di una prima stazione di servizio a Napoli, "che sarà operativa a breve" - ha spiegato Nexive in una nota.

Il progetto dell'operatore postale - si chiama "InZona" - non è nuovo: è partito nel 2016 rivolgendosi in prima battuta alle edicole e poi ad altri esercizi che hanno una diffusione capillare. Un modo per dare una seconda vita a luoghi commerciali che vivono le loro difficoltà e contemporaneamente estendere la rete di punti di consegna, per altro con orari più flessibili rispetto a quelli dei tradizionali uffici postali.

"Con il progetto 'In Zona', che oggi estendiamo anche alle stazioni di servizio, abbiamo introdotto nuove modalità per agevolare i cittadini nelle operazioni quotidiane legate al ritiro della propria corrispondenza, che sia una raccomandata o un acquisto fatto online. Ad oggi, oltre ai 500 punti diretti su tutto il territorio nazionale abbiamo attive già un totale di 1400 tra edicole, cartolerie e tabaccherie", ha spiegato Luciano Traja, amministratore delegato di Nexive. Tra raccomandate e pacchi, dalle mani dei giornalai e affini sono passati 3 milioni di corrispondenze.

Andrea Rossetti, Presidente di Assopetroli-Assoenergia, ha aggiunto che "far evolvere la stazione di servizio in un polo multifunzionale a disposizione del cittadino è tra le priorità" dell'associazione "in questa fase di transizione. Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una progressiva trasformazione dei punti vendita stradali da meri luoghi di rifornimento ad aggregatori di servizi eterogenei dedicati al consumatore".

(La Repubblica)