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Donne in pensione più tardi, nel 2018 crolla il numero dei nuovi assegni: -20,4%

Il numero di trattamenti liquidati cala per effetto dell'innalzamento dei requisti per la pensione di vecchiaia. Tonfo anche per gli assegni sociali

 

17 Gennaio 2019

 

MILANO - L'aumento dei requisiti anagrafici per accedere alla pensione di vecchiaia per le donne fa crollare il numero complessivo degli importi liquidati. Secondo i dati dell'Inps, gli assegni liquidati con decorrenza nel 2018 sono stati 483.309 con un calo del 20,4% rispetto alle 607.525 del 2017. Le pensioni di vecchiaia nel complesso sono state 125.293 con un calo del 39,4% e un livello più basso delle anticipate (140.752).

 

Nel 2018 le pensioni di vecchiaia complessive sono state 125.293 con un calo del 39,4% sul 2017 mentre quelle anticipate sono state 140.752 (-9%). Le invalidità con decorrenza 2018 sono state 42.288 (in calo sulle 49.837 del 2017) mentre le pensioni ai superstiti sono state 174.976 con un calo del 10,8%.

 

Le pensioni liquidate ai lavoratori autonomi sono state 197.444 con un calo del 7,5% rispetto al 2017. Per i lavoratori autonomi il calo più consistente non si è avuto per la vecchiaia (68.422 le liquidate per raggiunti limiti di età, -1,6%) ma per le anticipate (51.331 con un calo del 12,2%) e per i superstiti (65.271 con un -16,6%).

 

L'innalzamento del requisito per accedere all'assegno sociale (da 65 anni e sette mesi a 66 anni e sette mesi) fa invece crollare i numeri di questa prestazione. Nell'anno - si legge nel monitoraggio sui flussi di pensionamento appena pubblicato - sono stati liquidati appena 16.621 assegni sociali con un crollo del 79% rispetto ai 79.257 del 2017. Nel 2019 è scattato un nuovo aumento dell'età per accedere a questa prestazione assistenziale che prescinde dal versamento dei contributi a 67 anni.

 

(La Repubblica)