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Nuove tensioni sull'asse Usa-Cina, Borse in calo

Secondo il Wall Street Journal le autorità americane starebbero indagando su Huawei per furto di segreti industriali ai concorrenti. Tokyo chiude a 0,2%. Europa in flessione. Sterlina in rialzo dopo il no alla sfiducia per Theresa May

 

di FLAVIO BINI

17 Gennaio 2019

 

MILANO - Le Borse europee terminano tutte in calo per le nuove tensioni sull'asse Usa-Cina. Secondo il Wall Street Journal, le autorità statunitensi sarebbero nelle fasi avanzate di una indagine che potrebbe tradursi in una accusa di furto di segreti commerciali rivolta al colosso tecnologico cinese Huawei. Milano cede lo 0,04%, Londra arretra dello 0,4%, Francoforte dello 0,12% e Parigi dello 0,34%. In calo Tokyo, che ha terminato gli scambi a -0,2%.

 

La Borsa Usa, dopo la seduta al rialzo di ieri, oscilla intorno alla parità con Morgan Stanley che, dopo gli ottimi risultati delle concorrenti, tratta in forte ribasso per una trimestrale al di sotto delle attese. Insieme comunque gli utili delle sei maggiori banche americane hanno superato i 100 miliardi di dollari, soglia mai raggiunta prima d'ora. Il Dow Jones cede lo 0,4%.

 

In Europa il focusè rimasto sul Regno Unito, dopo che il parlamento britannico ha respinto la mozione di sfiducia per la premier Theresa May. Lo scenario che si affaccia a questo punto è quello di un rinvio della scadenza prevista per il 29 marzo con la possibilità che Londra e Bruxelles si siedano di nuovo al tavolo per negoziare un nuovo accordo. All'indomani del voto, la sterlina cresce nei confronti delle altre principali valute salendo 1,135 euro, ai massimi da quasi tre mesi. Stabile anche l'euro è stabile sotto 1,14 dollari, passando di mano a 1,1380 dollari

 

Cala lo spread, a quota 252 punti con il rendimento del decennale al 2,76% in una giornata cruciale per il governo, che stasera dovrebbe dare il via libera all'atteso decreto che include le misure di reddito di cittadinanza e quota 100.

 

Tra i dati di giornata, secondo i dati diffusi dall'Istat, a novembre l'export italiano registra una lieve flessione congiunturale dello 0,4%, dopo l'ampio incremento di ottobre". Cala l'inflazione nell'eurozona: il tasso annuale è stato dell'1,6% a dicembre 2018, rispetto all'1,9% di novembre.

 

Frena il petrolio. A New York i contratti sul Wti scivola dell'1,4% a 51,59 dollari l'oncia.

 

(La Repubblica)