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Fisco: il Pos obbligatorio costa tra i 25 e i 180 euro l'anno

 

Dal primo luglio esercenti e professionisti devono accettare i pagamenti di importo superiore ai 30 euro con carte di debito, ma non è prevista alcuna sanzione. Il ministro Guidi vuole ridurre le commissioni bancarie

 

MILANO - "L'onere medio che un esercizio commerciale o un professionista sostiene per dotarsi di un Pos varia da un minimo di 25-60 euro l'anno ad un massimo di 120-180 euro a seconda della tipologia delle apparecchiature prescelte". E' il dato che emerge dalle prime due giornate di confronto avviate dal Ministero dello Sviluppo Economico sull'obbligo per esercenti e professionisti, dal 1 luglio, di accettare i pagamenti di importo superiore ai 30 euro con carte di debito.

Il tavolo di lavoro - comunica il ministero - ha già svolto due riunioni nel corso delle quali sono stati incontrati rappresentanti dell'Abi, dell'Aiip (Associazione Italiana Istituti di Pagamento e di Moneta Elettronica), del Consorzio Pagobancomat, dei gestori dei circuiti internazionali Visa e Mastercard e di alcuni operatori di mercato. L'obiettivo dichiarato dal ministro Federica Guidi è quello di ridurre le commissioni per il pagamento con il Pos, ed eventualmente in un secondo momento prevedere una sanzione per chi non accetta di essere pagato elettronicamente per importi superiori a 30 euro.

"Nelle scorse settimane - sottolinea una nota del ministero - sono stati resi pubblici dati estremamente variegati e non coincidenti con le risultanze del tavolo: appare quindi utile fare chiarezza sul punto". I costi fissi "coprono la disponibilità dell'apparecchiatura Pos e dipendono dalle diverse funzionalità che il terminale può offrire e dal tipo di tecnologia utilizzata per il collegamento", e "per i terminali più innovativi si aggira in media intorno ai 2-5 euro mensili, mentre per le apparecchiature più tradizionali la media è di 10-15 euro mensili". I costi variabili "sono, invece, legati al numero e all'ammontare delle transazioni effettuate dalla clientela e dipendono dal tipo di circuito utilizzato".

Al tavolo, gli operatori del settore "hanno manifestato la loro piena disponibilità a continuare a compiere ogni sforzo per rendere l'offerta di questa tipologia di servizio il più possibile flessibile e conveniente" e, rileva il ministero, "la crescita del numero delle transazioni che ci si attende come risultato dell'entrata in vigore del decreto consentirà lo sviluppo di economie di scala e l'intensificazione delle pressioni concorrenziali in grado di ridurre ulteriormente i costi". Il tavolo "proseguirà i suoi approfondimenti monitorando gli effetti del decreto sul mercato, sia in termini di volumi sia di prezzi".

 

(La Repubblica)