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Via libera della Camera alla riforma della Pa. Ora passa al Senato

 

Con 286 voti favorevoli, 132 contrari e 2 astenuti, la Camera ha approvato il decreto legge di riforma della Pubblica amministrazione, che passa ora all'esame del Senato. Il provvedimento va convertito entro il 23 agosto

 

ROMA - L'aula della Camera ha approvato il decreto legge per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l'efficienza degli uffici giudiziari con 286 sì e 132 no (2 gli astenuti). Il testo passa ora all'esame del Senato, dove non vengono escluse ulteriori correzioni. Il provvedimento, da convertire entro il 23 agosto, potrebbe quindi tornare a Montecitorio in terza lettura.

Tra le modifiche apportate al provvedimento dalla commissione Affari costituzionali figura il rafforzamento dei poteri dell'Anac, l'organismo anti corruzione di Raffaele Cantone, anche sulla base di alcune indicazioni espresse in audizione dal presidente Cantone stesso. Il commissariamento delle aziende che gestiscono appalti di forniture o dei concessionari di lavori pubblici e servizi potrà essere richiesto anche in assenza di procedimento penale. E il prefetto competente sarà quello 'in relazione al luogo in cui ha sede la stazione appaltante'.

Il lavoro della commissione ha inoltre mitigato l'effetto-taglio a carico delle camere di commercio. Il dimezzamento dei diritti camerali, inizialmente previsto in un anno, verrà invece spalmano su tre anni (35% per il 2015, 40% nel 2016 e 50% nel 2017). Quanto alla mobilità obbligatoria dei dipendenti pubblici sarà un decreto attuativo, da emanare dopo la consultazione sindacale, a definirne i criteri. Nel dl è stata anche individuata la soluzione cosiddetta 'quota 96' per i circa 4mila 'esodati' della scuola.

Prima del via libera di Montecitorio, il governo aveva ottenuto la fiducia alla Camera sul decreto. In quell'occasione, nella notte tra mercoledì e giovedì, hanno votato a favore 346 deputati, contro 176. Dieci gli astenuti.

 

(La Repubblica)