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Bce, pronti strumenti eccezionali contro deflazione: "Il rischio è basso"

 

Gli economisti degli istituti di ricerca hanno tagliato al ribasso le aspettative sull'inflazione che scendono allo 0,7% per il 2014. Nel bollettino della Bce, Draghi avverte: "Rischi al ribasso da una domanda interna inferiore alle attese"

 

MILANO - Le misure già decise dalla Bce "concorreranno a riportare i tassi d'inflazione in prossimità del 2%". La Banca centrale europea è "unanime nel suo impegno a ricorrere anche a strumenti non convenzionali" contro un'inflazione che dovesse rimanere bassa troppo a lungo, ma al momento i rischi per l'andamento dei prezzi sono "limitati". In particolare, dal bollettino mensile, emerge come l'Eurotower confidi sulle operazioni di rifinanziamento a lungo termine del programma Omrlt perché "accentueranno l'intonazione accomodante della politica monetaria. Tali operazioni offriranno, a termini e condizioni interessanti, finanziamenti di lungo periodo con una scadenza massima di quattro anni a tutte le banche che rispettino i valori di riferimento applicabili nell'attività di prestito all'economia reale".

Tuttavia, gli economisti degli istituti di ricerca hanno rivisto al ribasso, all'1% dall'1,1%, le previsioni per la crescita dell'Eurozona nel 2014, lasciandole invariate a 1,5% per il 2015, mentre le aspettative sull'inflazione scendono a 0,7% (da 0,9% di tre mesi fa) per il 2014, e a 1,2% (da 1,3%) per il 2015.

Inoltre, i dati disponibili della Bce, che risalgono al 6 agosto, indicano "il protrarsi di una ripresa moderata e disomogenea" dell'Eurozona con "i rischi per le prospettive economiche restano orientati al ribasso". Francoforte cita in particolare la situazione geopolitica e la situazione dei mercati emergenti. Tuttavia, riforme strutturali insufficienti nei paesi della zona euro costituiscono "un altro rischio al ribasso" per le prospettive economiche, così come lo costituisce anche una "domanda interna inferiore alle attese".

In concreto, la ricetta della Bce per l'Eurozona è quella di dare più slancio alle riforme strutturali per promuovere gli investistimenti privati e creare posti di lavoro, procedendo però in linea con il Patto di Stabilità e di crescita e senza vanificare i progressi conseguiti nei conti pubblici. "Per quanto riguarda le finanze pubbliche - si legge nell'ultimo bollettino dell'Eurotower - in anni recenti un complessivo risanamento ha contribuito alla riduzione degli squilibri di bilancio. Importanti riforme strutturali hanno potenziato la competitività e la capacità di aggiustamento dei mercati nazionali del lavoro e dei beni e servizi. E' ora necessario che questi sforzi acquisiscano slancio per incrementare il potenziale di crescita dell'area dell'euro. Le riforme strutturali dovrebbero mirare innanzitutto a promuovere gli investimenti privati e la creazione di posti di lavoro".

Di più: "Al fine di ripristinare finanze pubbliche sane - prosegue il bollettino della Bce - i paesi dell'area dell'euro dovrebbero procedere in linea con il Patto di stabilità e crescita senza vanificare i progressi conseguiti nel riequilibrio dei conti pubblici. Il risanamento di bilancio va impostato in modo da favorire l'espansione economica. La piena e coerente applicazione dell'attuale quadro di sorveglianza macroeconomica e dei conti pubblici dell'area dell'euro è indispensabile per ridurre gli elevati rapporti debito/PIL, aumentare la crescita potenziale e rafforzare la capacità di tenuta dell'area agli shock".

 

(La Repubblica)