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Londra, i manager delle società della City guadagnano 131 volte i loro dipendenti

 

Uno studio della società specializzata "High pay centre" rivela il nuovo allargamento della forbice tra le retribuzioni. Soltanto nel 1998, la differenza era di 47 volte.

 

di LUCA PAGNI

 

MILANO - Si moltiplicano gli studi che dimostrano come la forbice degli stipendi tra manager delle grandi imprese e i dipendenti che dirigono si stia allargando sempre di più. L'ultimo studio in ordine di tempo riguarda la City: i dirigenti delle società che fanno capo all'indice Ftse100 della Borsa di Londra guadagnano in media 131 volte più dei loro dipendenti.

Lo rivela uno studio del think-tank "High pay centre", nel quale si legge: "I dati indicano l'aumento incredibile delle remunerazioni dei dirigenti rispetto a quelle della maggior parte dei lavoratori britannici negli ultimi tre decenni". Nel 1998 la differenza degli stipendi era di uno a 47, indica il rapporto, che ha confrontato la remunerazione complessiva del direttore generale con il salario medio dei dipendenti.

Dallo studio emerge anche qualche esempio con nomi e cognomi. Il numero uno dell'azienda di birra SabMiller, Alan Clark, ha guadagnato l'anno scorso 6,5 milioni di sterline (pari a 8,1 milioni di euro), ovvero 360 volte la paga media di uno dei suoi dipendenti, mentre il direttore generale di Compass (gruppo della ristorazione), Richard Cousins, ha percepito 5,5 milioni di sterline (6,85 milioni di euro), ilc he equivale a 418 volte il salario medio dei suoi sottoposti.

Per Deborah Hargraves, responsabile di "High pay centre", da questi dati emerge "un profondo senso di ingiustizia" e lancia un appello al governo di Londra perchè "prenda misure radicali per costruire un'economia giusta in cui le persone comuni possano crescere".

La situazione non è diversa nel resto dei centri finanziari. Alla fine di luglio, nel consueto rapporto R&S dell'ufficio studi di Mediobanca è stato calcolato che nelle princplai società quotate in Italia, la forbice manager-dipendenti può arrivare fino a 84 volte.

Non va diversamente negli Stati Uniti, dove il divario raggiunge livelli ben pià alti. Secondo un rapporto del Economic Policy Institute, nel 2013 il compenso medio degli amministratori delegato delle principali 350 società americane (comprese le stock options) è stato di 15,2 milioni di dollari, con un incremento del 2,8% rispetto al 2012 e del 21,7% rispetto al 2010. E se nel 1965, il rapporto con lo stipendio medio di un lavoratore era 20 a 1, nel 2000 - all'apice della bolla dei titoli tecnologici - il divario ha raggiunto livelli storici (1 a 384) per poi "scendere" ora a 296 volte.

 

(La Repubblica)