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Bonanni: basta tartassare i dipendenti statali, il governo cambi strada

 

di Luca Cifoni

 

«Il governo cambi strada sui dipendenti pubblici e accetti di discutere, altrimenti ci faremo sentire». L'ipotesi di un prolungamento di altri due anni del blocco dei contratti è quanto mai indigesta per Raffaele Bonanni, che chiede alla politica di concentrarsi invece su sprechi e inefficienze che secondo il segretario della Cisl fioriscono soprattutto a livello locale.

L'esecutivo deve far quadrare i conti per il 2015 e sembra non potersi permettere spese aggiuntive. Si chiederà ancora al pubblico impiego di contribuire?

«Spero che il governo non voglia proseguire su una strada sbagliata. Il blocco è un fatto gravissimo: i dipendenti pubblici sono gli unici che hanno il reddito fermo da otto anni. Qualcuno dice che sono comunque dei privilegiati, ma forse confonde la massa dei lavoratori con i grandi dirigenti. Ormai il grosso del pubblico impiego è fatto da persone che sono appena al di sopra dei 1000 euro al mese. È una vicenda pericolosa non solo per gli interessati ma per tutta la pubblica amministrazione, che viene danneggiata: non c'è più nessun progetto, non si affrontano i problemi, come dimostra anche la vicenda del ricambio generazionale affrontata solo a colpi di slogan e di luoghi comuni».

Congelare le retribuzioni dei dipendenti ha permesso di ottenere risparmi significativi.

«Ma tutti questi anni di blocco dei contratti e anche del turn over a cosa hanno portato? Che fine hanno fatto i risparmi? Il numero degli impiegati pubblici italiani è ormai inferiore a quello del Regno Unito ma da quando sono entrate in vigore queste misure la spesa è cresciuta del 15 per cento. Non si toccano le esternalizzazioni, gli appalti, le municipalizzate. Così di riducono i servizi per i cittadini e si alimenta anche la corruzione. Vedo un ceto politico attento a non smontare il presepe che ha costruito e da cui continua ad abbeverarsi; e gli abbeveratoi non sono più i partiti ma i comitati elettorali. Gli sprechi maggiori sono quelli che si annodano negli enti locali, Regioni e Comuni, e nel servizio sanitario. Si intervenga sulle partecipate, si freni il potere dei sindaci di imporre nuove tasse, almeno nei Comuni dove non sono stati usati gli strumenti per il recupero dell'evasione»...

 

(Il Messaggero)