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Fiducia dei consumatori ancora in calo ad agosto

 

E' il terzo calo consecutivo: l'indice arretra da 104,4 a 101,9 punti. Pesa in particolare il clima economico, sulla situazione del Paese: i giudizi sulle condizioni attuali e sulle attese peggiorano

 

MILANO - La fiducia dei consumatori scende ancora: ad agosto l'indice arretra a 101,9 da 104,4, registrando il terzo calo consecutivo. Per trovare un valore più basso bisogna tornare a marzo (101,8). Lo rileva l'Istat, che spiega come il peggioramento sia diffuso, ma a cedere più punti è il clima economico, sulla situazione del Paese.

Il calo della fiducia deriva soprattutto dalla componente economica, che scende a 107,6 da 114,2, mentre quella riferita al quadro personale passa a 100,1 da 101,2. Gli indici riferiti al clima corrente e futuro diminuiscono, rispettivamente, a 101,5 da 104,0 e a 103,4 da 106,2. Riguardo alla situazione economica del Paese, i giudizi sulle condizioni attuali peggiorano: il saldo passa a -91 da -79; anche per le attese si rileva un peggioramento: il saldo passa a -7 da 6. Quanto alla disoccupazione si attendono aumenti: il saldo cresce, infatti, a 56 da 53.

Il saldo relativo ai giudizi sulla situazione economica della famiglia migliora lievemente passando a -55 da -56, mentre quello sulle attese diminuisce a -13 da -10. I giudizi sul bilancio familiare migliorano lievemente (a -12 da -13 il saldo). Le opinioni sull'opportunità attuale di risparmio registrano una diminuzione (a 116 da 120 il saldo), mentre si rileva un lieve miglioramento delle possibilità future (a -45 da -46 il relativo saldo). Le valutazioni sull'opportunità di acquisto di beni durevoli risultano in netto peggioramento (a -90 da -79 il saldo). Il saldo relativo all'andamento recente dei prezzi al consumo diminuisce a 1 da 9 del mese precedente. Il saldo delle attese sull'andamento dei prezzi, invece, migliora arrivando a -21 da -25 del mese precedente. A livello territoriale il clima di fiducia diminuisce in tutte le ripartizioni ad eccezione del Centro, in cui risulta stazionario.

"I dati istat fanno temere un autunno nero sul fronte dei consumi degli italiani", aggerma il Codacons. "L'indice sulla fiducia dei consumatori è fortemente indicativo della propensione all'acquisto delle famiglie - spiega il presidente, Carlo Rienzi - se non c'è fiducia i cittadini saranno portati a rimandare gli acquisti a tempi migliori e a ridurre all'indispensabile i propri consumi. Per tale motivo, alla luce dei dati Istat, prevediamo un autunno nero sul fronte delle vendite e dei consumi, con un'ulteriore riduzione che danneggerà fortemente il commercio già messo a dura prova dai tagli operati dalle famiglie italiane".

 

(La Repubblica)